
WEC, Ferrari inarrestabile a Spa: conquista la doppietta in Hypercar e vince in LMGT3

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SPA-FRANCORCHAMPS – Tripudio Ferrari. Nel cuore delle Ardenne è risuonato l’Inno d’Italia con la 6 Ore di Spa che si è trasformata in una sinfonia perfetta per il team dal Cavallino Rampante. Ferrari ha dominato la scena con una doppietta autoritaria nella classe regina del FIA WEC e ha aggiunto anche il trionfo in LMGT3, suggellando così una giornata perfetta per il marchio di Maranello. La squadra ufficiale ha confermato l’ottimo momento di forma, già mostrato in Qatar e a Imola, imponendosi con autorevolezza contro avversari sempre più competitivi e tenaci.
La vittoria in Hypercar è andata ancora una volta all’equipaggio formato da Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado, protagonisti di una gara attenta, veloce e soprattutto lucida nelle fasi decisive. Il terzetto ha preceduto l’altra Ferrari 499P guidata da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, confermando non solo l’efficienza della vettura italiana ma anche l’ottima gestione del team AF Corse. Nielsen ha subito sfruttato al meglio la partenza dalla pole position, costruendo un margine sugli inseguitori. Mentre Calado, con grande decisione, si è inserito in seconda posizione già nelle prime curve. Tuttavia, la gara ha vissuto anche momenti di grande incertezza, soprattutto nella fase centrale, quando la Alpine di Jules Gounon, subentrato a un indemoniato Makowiecki autore di un primo stint magistrale, ha preso il comando e sembrava potersi involare verso la vittoria.
Spa, però, non è mai lineare. Gli imprevisti, le neutralizzazioni e la gestione delle strategie hanno continuato a mescolare le carte. La direzione gara ha dovuto intervenire più volte con Full Course Yellow e Safety Car: sia per problemi meccanici, come quello che ha fermato la Porsche di Nico Pino, che per incidenti che hanno coinvolto le LMGT3, come il violento impatto tra Sean Gelael e Matteo Cairoli. In mezzo a questa instabilità, Ferrari ha saputo mantenere lucidità, ottimizzando le soste e giocando con intelligenza la carta dei cambi pilota. Fuoco e Pier Guidi, negli ultimi stint, si sono alternati al comando, ma è stato il piemontese a completare l’opera, contenendo l’Alpine di Mick Schumacher e resistendo a ogni tentativo di rimonta.
Decisivo è stato anche l’ultimo rifornimento: con una scelta strategica perfetta, Pier Guidi ha effettuato un rabbocco rapido a dodici minuti dal termine e si è ritrovato davanti sia a Nielsen, subentrato a Fuoco nell’ultimo stint, che all’Alpine di Schumacher, costretto a una sosta anticipata per una foratura lenta. Tornato al comando delle operazioni, Pier Guidi si è involato verso la seconda vittoria consecutiva, dopo quella conquistata davanti al pubblico di casa a Imola. Il podio è stato così tutto italiano con Ferrari in prima e seconda posizione e l’Alpine terza, risultato che conferma la crescita costante della squadra francese.
Più indietro, Toyota ha saputo limitare i danni. Nonostante una GR010 Hybrid non all’altezza della concorrenza sul piano prestazionale, Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa hanno concluso quarti grazie a una strategia impeccabile che ha evitato un'ultima sosta. Alle loro spalle, le Cadillac si sono rivelate solide ma non esplosive, precedendo la Toyota di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Nyck De Vries incappata subito in una foratura nelle prime fasi di gara. Ottava piazza per la seconda Alpine di Charles Milesi, Ferdinand Habsburg e Paul Loup Chatin.
Porsche, invece, ha vissuto una giornata difficile: Kevin Estre, Laurens Vanthoor e l’esordiente Pascal Wehrlein non sono andati oltre la nona posizione, concludendo davanti la BMW di Raffaele Marciello e Kevin Magnussen costretti a scontare due drive through, dapprima per eccesso di velocità ai box e poi per non aver rispettato le procedure in regime di Virtual Safety Car. Solamente dodicesima l’altra Porsche 963 LMDh del Penske Motorsport, chiamata subito a una gara in rimonta dopo essere stata centrata dalla Cadillac di Sebastien Bourdais nel primo giro.
Peugeot aveva finalmente trovato la competitività della sua 9X8 LMH, grazie a un BoP più favorevole, ma la sorte ha continuato a voltare le spalle al costruttore francese. Un contatto sul finale ha compromesso la gara di Malthe Jakobsen. Mentre l’altro equipaggio, pur costantemente nelle prime posizioni, ha pagato una strategia nelle fasi decisive poco incisiva. Ancora una volta, Aston Martin ha fatto da spettatrice in Hypercar, la Valkyrie LMH si è mostrata nuovamente troppo distante dalle altre Hypercar per lottare ad armi pari.
Se la classe regina ha regalato emozioni forti, non è stata da meno la battaglia in LMGT3. Nella 6 Ore di Spa la Ferrari 296 GT3 ha colto la prima vittoria stagionale grazie a un’eccellente prestazione di Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau. Dopo la partenza dalla settima piazzola di classe, la vettura gestita da AF Corse ha saputo rimontare posizioni su posizioni, approfittando anche dei numerosi cambi al vertice. Lexus, Aston Martin, BMW e Porsche si sono alternate in testa, ma sulla distanza la costanza di guida e l’affidabilità della Ferrari hanno fatto la differenza. Heriau e Mann hanno consegnato la vettura a Rovera nella posizione ideale e il pilota italiano ha completato il capolavoro gestendo al meglio il vantaggio, per chiudere con un margine rassicurante di 14 secondi.
Sul secondo gradino del podio è salita la sorprendente Ford Mustang GT3 del Proton Competition, guidata da Giammarco Levorato, Stefano Gattuso e Dennis Olsen, mentre un pizzico di amaro in bocca è rimasto a Francesco Castellacci, Thomas Flohr e Davide Rigon, scivolati al terzo posto nelle ultime fasi dopo aver condotto la corsa nelle ultime due ore. Alle loro spalle si è piazzata l’altra Mustang, seguita dalle Aston Martin e dalla Porsche del team Manthey, guidata dai vincitori di Imola Riccardo Pera, Richard Lietz e Ryan Hardwick. Per Valentino Rossi, insieme a Kelvin van der Linde e Ahmad Al Harty, è arrivato un nono posto dopo una gara solida ma lontana dalle posizioni da podio. La top-10 è stata, infine, completata dalla Porsche delle Iron Dames.
La 6 Ore di Spa ha dunque confermato quanto il WEC stia vivendo una fase di grande equilibrio tecnico, ma ha anche mostrato come, in questo momento, Ferrari sia la squadra da battere. Affidabilità, velocità, gestione delle strategie e un organico di meccanici e piloti di prim’ordine stanno facendo la differenza. Con Le Mans all’orizzonte, il team di Maranello può puntare al terzo successo consecutivo sul Circuit de La Sarthe. Il Mondiale Endurance si da quindi appuntamento in Francia per la 24 Ore di Le Mans, in scena il 14 e 15 giugno.
FIA WEC: 6 Ore di Spa: Risultati Gara