Il Morgan 34 al Nauticsud 2025

Al Nauticsud brillano le anteprime mondiali di Morgan e I-Boat. Ma la piccola nautica fa i conti con la crisi e la mancanza di porti

di Sergio Troise
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La piccola e media nautica, ovvero la protagonista della 51ma edizione del Nauticsud in corso a Napoli fino a domenica 16 febbraio, è in difficoltà, con vendite in calo e prospettive di rilancio tutte da verificare. Eppure sono bastate le prime due giornate di esposizione per capire che questa edizione della fiera in corso a Napoli ha le carte in regola per onorare la propria storia: secondo i dati forniti dagli organizzatori l’affluenza di pubblico nel weekend di apertura è stata infatti superiore ai numeri dello scorso anno e non sono mancate presentazioni di nuovi modelli destinati a recitare un ruolo importante nel panorama nautico del 2025.

In alcuni casi i riflettori si sono accesi su anteprime mondiali, regalando alla manifestazione partenopea un tocco di qualità che giustifica la definizione di “salone internazionale” sfoggiato con orgoglio dagli organizzatori dell’ente Mostra d’Oltremare e dell’Afina, ovvero quell’Associazione Filiera Italiana della Nautica che sin dalla sua fondazione si è dedicata alla difesa e alla valorizzazione delle aziende specializzate nella produzione e distribuzione di imbarcazioni piccole e medie, le più diffuse nei nostri mari.

E’ targata Broich Group, gruppo italo-americano con sedi a Giammoro (Messina) e a Miami (in Florida) quella che si segnala come la novità più interessante del salone napoletano, ovvero il Morgan 34, barca di 11,60 metri (ma omologata come natante, e dunque esente da obbligo di immatricolazione) che rilancia un marchio che ha scritto la storia della nautica di lusso. E lo fa, per ora, non investendo su yacht di grandi dimensioni, ma su una sorta di day-cruiser dalle forme classiche, con guida centrale (walkaround), che sfrutta una carena moderna in vtr e numerosi componenti in legno per esterni ed interni. “E’ un modello che incarna classe ed eleganza senza tempo” dice Marc-Udo Broich, Ceo dell’azienda italo-americana che al Nauticsud ha puntato anche sul marchio Aicon, esponendo il già noto Audace 50, vincitore a Cannes 2024 del premio World Yacht Trophies e reduce dalle passerelle in mare e a terra al Navigare di Napoli e al Salone di Roma.

A differenza del “cugino” maggiore, il Morgan 34 offre solo due posti letto, proponendosi come una barca adatta al massimo per un weekend. Ideale per una coppia, offre comunque spazi all’aperto funzionali per giornate di svago con amici e familiari, disponendo, tra l’altro, anche dell’ormai immancabile terrazzina laterale abbattibile, con tanto di comando elettroidraulico. Sull’esemplare numero 1 la motorizzazione è affidata a due fuoribordo Yamaha da 300 hp. Non dichiarate, per ora, le prestazioni.

Offre due posti letto e una coperta ampia e vivibile anche l’altra barca presentata in anteprima mondiale al Nauticsud, ovvero la versione entrobordo dell’I-Boat #404: prodotta a Napoli, all’interno del porto, nei capannoni del Gruppo Izzo, si affianca alla versione fuoribordo presentata appena 5 mesi fa al salone di Genova, ricalcandone le misure (12,20 metri), le forme e la soluzione walkaround con postazione di comando centrale e comodi camminamenti laterali. In questo caso la motorizzazione è affidata a due entrobordo in linea d’asse VM da 350 hp, grazie ai quali il cantiere dichiara di aspettarsi prestazioni “pari se non superiori rispetto alla versione fuoribordo di pari potenza”.

Il nuovo modello di I-Boat assicura di certo più vivibilità nel pozzetto, con un angolo bar più ampio e possibilità di cucinare a contatto con il mare. Rispetto alla versione fuoribordo è stato aggiunto un prendisole di poppa, che in rada può essere esteso e andare a sfiorare l’acqua, garantendo un contatto con il mare ideale per godersi il bagno. Sottocoperta rimane confermata l’abitabilità per due persone in una cabina con letto a scomparsa. Ovviamente non manca il bagno.

“Questa nuova versione – confida Eugenio Izzo, giovane manager alla guida del progetto #404 di I-Boat – è rivolta ad un target di clientela professionale o privata che mira ad ottenere il massimo in termini di prestazioni, consumi e affidabilità soprattutto per le lunghe tratte”.

Le anteprime mondiali di cui s’è detto danno indubbiamente lustro al Salone napoletano, tuttavia va ricordato che anche altri comparti hanno messo in mostra novità interessanti, capaci di conferire credibilità e interesse alla manifestazione. Tra queste spicca il progetto presentato da NTK Engineering: una novità tecnologica denominata ARP (Ali Retrattili Portanti), ovvero un sistema integrato (o integrabile su imbarcazioni tradizionali) che consente alle barche di sollevarsi dall’acqua grazie a 4 foil. Realizzato dall’ingegnere Oreste Caputi, il sistema promette di favorire riduzione dei consumi (si ipotizza del 30%) e dell’inquinamento (fino al 50%).

L’innovazione si tocca con mano anche nello stand di Labruna, dove vengono presentati motori marini elettrici dai 5 ai 20 cavalli alimentati con batterie al litio, e una novità destinata ad incrementare la diffusione dell’ibrido: si chiama HK10 ed è un motore elettrico che può essere integrato al motore endotermico entrobordo consentendo di navigare anche a emissioni zero, grazie ad un pacco batterie da 10 kwh.

Interessanti anche le novità di Coelmo, azienda specializzata in generatori marini, che al Nauticsud presenta il Marine Energy Booster MEB120, un generatore da 120 kW progettato per imbarcazioni elettriche, ed il generatore a giri variabili DMV20 da 20 kW, eco-sostenibile e altamente efficiente. Il Marine Energy Booster MEB120 offre una soluzione ideale per chi affronta lunghe traversate con imbarcazioni a propulsione elettrica, garantendo sempre la disponibilità di carica delle batterie ed alimentazione dei motori elettrici.

Già presentato al METS di Amsterdam, il generatore a giri variabili DMV20 adatta il proprio regime di funzionamento in base al fabbisogno elettrico di bordo, riducendo consumi, emissioni, rumorosità e costi operativi. “Con le nostre soluzioni – dice Marco Monsurrò, amministratore delegato di Coelmo - garantiamo a chi naviga potenza, affidabilità e sostenibilità, e il Nauticsud rappresenta per noi un’ottima vetrina per il mercato nautico locale e nazionale.”

Inutile dire che al di là dell’innovazione e delle anteprime di portata internazionale di cui s’è detto, il salone napoletano, pur lamentando discutibili assenze eccellenti, offre una panoramica sufficientemente ampia e articolata della produzione più recente, con focus particolarmente concentrati sui battelli pneumatici, tradizionali protagonisti del salone partenopeo, come testimoniato da certe presenze decisamente “ingombranti” di unità prodotte in Campania. Su tutte quella di Italiamarine, presente con ben 15 unità. Ma spicca anche Salpa, che dopo le anteprime a Cannes e a Genova schiera anche “in casa” la sua straordinaria ammiraglia Soleil 52, autentico “yacht gommato” di 15,50 metri, con 4 posti letto (più cabina equipaggio) e dotazioni hi-tech che ne fanno un autentico capolavoro di stile e di contenuti.

A completare i ranghi dei produttori locali 2Bar, Collin’s Marine con Panamera, Halma Rib, Mirimare, Novamares, Oromarine, Poseidon, Sea Prop, Starmar. Grazie ai rivenditori locali non mancano, inoltre, alcuni dei più noti marchi del made in Italy, come Pirelli, Sacs, BWA, Lomac, Nuova Jolly, BSC, Joker Boat, Magazzù, Ranieri International, SPX, Marine Club, Cam Yacht e altri.

Non particolarmente ricca, ma, come tradizione del salone napoletano, qualificata la presenza di produttori di gozzi (tipologia di barche diffusissima nel golfo di Napoli), con Cantiere Mimì e Nautica Esposito in primo piano. Il primo, con l’obiettivo dichiarato di offrire più versioni di ogni modello, ha rinnovato anche le unità più piccole della gamma, e dopo il lancio del nuovo Libeccio 8.5 Cabin presentato al Salone di Roma, al Nauticsud presenta il Libeccio 7.5 WA e la nuova versione Classic Wheel dell’8.5.

Esposito presenta invece la nota gamma della linea Positano, ma nel suo stand sono circolate le prime informazioni su una importante novità in arrivo: tra maggio e giugno verrà varato infatti il nuovo gozzo di 15 metri, destinato ad occupare il ruolo di ammiraglia della flotta. Come appare evidente dai primi rendering mostrati dal cantiere, sarà un’imbarcazione dallo stile accattivante, in grado di ospitare a bordo fino a 16 persone, di offrire 4 comodi posti letto, ampi spazi vivibili all’aperto e capacità di assicurare velocità superiori ai 30 nodi, con motorizzazioni Volvo penta IPS 700 o 800, o anche Volvo Penta D8 V-Drive. Il lancio sul mercato internazionale è previsto a settembre 2025 allo Yachting Festival di Cannes.

Grazie a Orange Yacht sono in bella mostra anche i gozzi Viveur 28 Open e Cabin e due piccoli Solemio nelle versioni elettrica e termica. Quest’ultima stupisce per la straordinaria ricchezza delle dotazioni, inusuale su una barca di queste dimensioni (6,30 metri): tra le tante, l’elica di prua e persino il pilota automatico, introdotto dopo l’anteprima dello scorso novembre a Marina d’Arechi.

Come sempre interessante è anche la proposta di barche in vetroresina, dalle piccole sotto i 10 metri, alle più grandi, più lussuose e performanti, con molti prodotti di ultimissima generazione in mostra, destinati ad affrontare il mercato 2025 con la consapevolezza che “la qualità del prodotto c’è”. E lo testimoniano le barche presentate dai rappresentanti di marchi come Cranchi, Invictus, Bavaria, Cayman, Saxdor, per non dire dei produttori locali Natica Mediterranea ed Eco Yacht. Rimane però incerta, tutta da verificare, la propensione all’acquisto del pubblico. Si risveglierà il mercato della piccola e media nautica?

L’interrogativo è d’obbligo, in quanto il 2024 non è stato un anno positivo per il comparto, e il calo di vendite si è fatto sentire prevalentemente in Campania, una delle regioni leader in Italia per la produzione di barche, in particolare di battelli pneumatici e gozzi, ma da anni penalizzata dalla difficoltà, per i diportisti, di trovare accoglienza in adeguate strutture portuali. Napoli, com’è noto, non dispone di un vero e proprio porto turistico ed è stato calcolato che per ogni 10 barche prodotte in Campania solo 6 trovano posto in una struttura adeguata. Ciò rappresenta un danno sia per i diportisti locali sia per il turismo nautico, costretto a “disertare” la città capoluogo e a cercare accoglienza altrove. Ad aggravare la situazione il dilagare dell’abusivismo, con l’allestimento di campi boe illegali e il ripetersi, anno dopo anno, di sequestri e denunce, legati anche al lavoro nero e all’evasione fiscale.

I continui appelli dell’Afina non hanno prodotto, finora, alcun risultato. A meno che non si vogliano definire tali le attenzioni dedicate al problema, con apparente disponibilità, dai politici e dagli addetti ai lavori che un anno fa parteciparono a vario titolo agli Stati Generali della Nautica, organizzati in occasione della 50ma edizione del Nauticsud. In quella circostanza – era la primavera del 2024 - si schierarono a favore del porto turistico per Napoli il ministro per le Politiche del mare Nello Musumeci, la ministra del Turismo Santanchè, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso. Si sbilanciò anche il presidente della regione Campania De Luca (lamentandosi del blocco dei fondi operato dal Governo) e si dichiarò d’accordo il sindaco Manfredi, ribadendo una volta di più che avrebbero dovuto farsi avanti i privati, con progetti e investimenti.

Ebbene, i privati si sono fatti avanti con idee chiare, progetti concreti e disponibilità economica. In altro articolo su questo sito ne descriviamo dettagliatamente i programmi. Resta da verificare che cosa avranno da dire, in proposito, le autorità invitate per mercoledì 12 febbraio alla Mostra d’Oltremare nel convegno organizzato dall’Afina, incentrato proprio sull’incontro tra alcuni esponenti dell’imprenditoria napoletana con la ministra del Turismo Daniela Santanchè, e con l’ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, capo di Gabinetto del ministro delle Politiche del mare Musumeci.

Aperto al pubblico, l’incontro è in programma alle 15,30 di mercoledì 12 febbraio nel padiglione 10 e sarà moderato dal direttore de Il Mattino, Roberto Napoletano. Il programma prevede interventi sulle tematiche del turismo nautico, della risorse mare e della cantieristica, raccolte in un titolo molto esplicativo: “Il cambio di paradigma per la nautica da diporto”. “Nostro obiettivo – si legge in un comunicato degli organizzatori – è evidenziare i tempi giusti per operare le scelte strategiche in un settore di eccellenza del Sud Italia”. Si muoverà qualcosa? Mah…

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martedì 11 febbraio 2025 - Ultimo aggiornamento: 19:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA