NAPOLI - Se cercate su wikipedia il significato di lancia, apprenderete che era in origine “una piccola imbarcazione ausiliaria, costruita generalmente in legno, avente lo specchio di poppa quadrangolare, utilizzata per trasferire le persone dalle navi alla terraferma e da nave a nave”. Insomma, roba d’antiquariato, e nulla da spartire con la nautica da diporto.
In realtà alcune lance sono sopravvissute e vengono tuttora costruite: se ne incrociano nelle acque di Capri, dove coprono il servizio turistico tra il porto e la Grotta Azzurra. Ma, al di là di queste eccezioni, e al netto di qualche esemplare in vtr di piccolo cabotaggio ancora in produzione, finora nessuno s’era avventurato nella riscoperta di questo tipo d’imbarcazione semplice e funzionale. A differenza del gozzo, evolutosi negli anni fino a diventare un protagonista di primo piano del mercato nautico, la lancia è rimasta dunque relegata in una nicchia angusta, ricordata dai più come un’imbarcazione modesta, da lavoro, per nulla blasonata.
Tutto ciò finché non si sono incontrati tre appassionati del settore, due sorrentini e un napoletano, e non hanno deciso di mettere mano al progetto di rilancio di queste barche semplici e funzionali, vagamente somiglianti ai gozzi, ma contraddistinte, come detto, dalla poppa squadrata. Come? Attraverso una rivisitazione radicale dell’imbarcazione: non più un mezzo di servizio, ma una barca da diporto, elegante e performante, destinata a segnare una svolta nella produzione nautica italiana, esattamente come avvenne negli anni 80 del secolo scorso, quando Cataldo Aprea mise in acqua il primo gozzo planante.
Anche oggi, come allora, la famiglia Aprea ha un ruolo decisivo in questa svolta, ma in questo caso si tratta del ramo fondatore del cantiere Fratelli Aprea con sede a Sorrento (ben distinto da Aprea Mare, con sede a Torre Annunziata), con i giovani Antonino e Francesco “scesi in campo” al fianco di Brunello Acampora. Al celebre titolare di Victory Dsign è stata affidata la progettazione di un’intera famiglia di lance di nuova generazione: il piano prevede infatti che la neonata Lancia Aprea 52 sia la prima di una famiglia che sarà composta da 5 imbarcazioni in vetroresina, nelle misure di 32, 42, 52, 62 e 72 piedi, ovvero tra 10 e 22 metri.
Il risultato sbalordirà i visitatori dello Yachting Festival di Cannes, dove l’esemplare numero 1 verrà presentato in anteprima mondiale. Nell’occasione il pubblico di Port Vieux scoprirà infatti una barca di lusso di 16 metri (con baglio massimo di 4,88) dallo stile elegante e con soluzioni stilistiche capaci di esaltare il giusto mix tra tradizione e innovazione. Chi ha avuto l’opportunità di vedere l’esemplare numero 1 in anteprima (in testa alcuni operatori di mercato) ha già decretato il successo: due unità – pensate - sono state già vendute in Costa Azzurra, una terza andrà a Palm Beach, un’altra a Capri.
“Avevamo un sogno, partire dalla tradizione e dalla cultura della nostra terra per solcare i mari con uno sguardo nuovo, verso il futuro” confessa Antonino Aprea. E aggiunge: “Il motore del nostro entusiasmo è spinto da una passione tramandata da 130 anni di tradizione marinaresca e dalla voglia di innovare. Siamo orgogliosi di questa sfida intrapresa dalla nuova generazione della nostra famiglia con la collaborazione di un partner d’eccellenza come Brunello Acampora, al quale si deve la visione fortemente innovativa di questo progetto sviluppato con un team che vanta un’importante quota di under 35”.
“Reinventare la nobilissima storia navale delle lance sorrentine è stata una sfida appassionante e coinvolgente” tiene a dire da parte sua Acampora. E aggiunge: “Grazie alle mie origini, ho avuto la possibilità di ammirare e studiare queste imbarcazioni simbolo dell’Italian Way of Life nel dettaglio e l’opportunità di ridisegnare prima il Gozzo, progetto che vinse il prestigioso premio di European Powerboat of the Year 2018, e ora la Lancia Sorrentina. Tutto ciò rappresenta per me un grande onore”.
Come in tutte le creazioni di Acampora, anche in questo caso non si è badato solo allo stile e all’estetica, ma è stato eseguito un lavoro in profondità sulla parte immersa dell’imbarcazione. E infatti la carena della serie Wide, larga e a V profonda, nasce in stile rigorosamente Victory Design, dunque con la capacità di garantire massima tenuta di mare, stabilità e consumi ridotti.
L’estetica e lo stile hanno avuto comunque un ruolo funzionale al progetto. “Questo lavoro – spiega ancora il numero 1 di Victory Design - possiede un’importante carica innovativa: quando passione, tradizione e nuove tecnologie si incontrano, nasce qualcosa di unico. Lancia Aprea è versatile, elegante, prestazionale, è una barca dalle tante anime e infinite configurazioni in equilibrio tra tradizione e innovazione”.
La nuova barca verrà proposta in due versioni: una per il mercato mediterraneo, l’altra per quello americano. Le differenze riguardano in primo luogo il main deck, che nella versione mediterranea prevede a poppa un grande prendisole mentre nella configurazione USA il prendisole scompare per lasciare posto a un mobile pensato per le attività di pesca, con una vasca del vivo e un ampio divano. Un’altra differenza sta nella motorizzazione, che per il mercato americano viene proposta con 4 fuoribordo Mercury Verado da 600 hp, mentre per il mercato mediterraneo vengono utilizzati motori diesel in linea d’asse, gli IPS800 di Volvo Penta o i Man i6-800.
Per il design degli interni, la famiglia Aprea si è avvalsa della collaborazione dell’ufficio stile di Victory Design e del sodalizio con l’architetto Stefano Faggioni. Il modello standard, presumibilmente il più richiesto in Italia, prevede tre cabine per 6 posti letto, due bagni e alloggio marinaio. Nella versione mediterranea è inoltre prevista una cabina equipaggio, che si trasforma in un vano per lo storage in quella USA. Tra le tante chicche spiccano le paratie rivestite da legni pregiati e da pannelli ricoperti con i migliori tessuti italiani, come quelli di Loro Piana.
All’esterno il main deck offre due ampi letti prendisole, uno situato a poppa e l’altro a prua, un bar e una cucina completamente attrezzati, insieme ad un divano pensato per i pranzi all’aperto. Studiata nei minimi dettagli per offrire il massimo in termini di comfort, questa zona è ben riparata dal grande tetto collegato al parabrezza, che garantisce riparo dai venti, non solo in navigazione ma anche durante le soste all’ancora.
Entrambi gli allestimenti sono comunque ampiamente personalizzabili, consentendo diverse combinazioni di colori, layout interni, motorizzazione, materiali e lussuose finiture interne, con il risultato di rendere ogni imbarcazione unica nel suo genere. Inusuale la scelta dei colori per gli esterni: 11 le opzioni previste, e tutte portano il nome di famose località costiere della penisola sorrentina e di Capri. L’esemplare esposto a Cannes sarà verniciato in Blu Vervece, dal nome del piccolo isolotto situato nel mare di Massa Lubrense.