Piero Formenti, titolare e fondatore di Zar Formenti, è ufficialmente il nuovo presidente di Confindustria Nautica per il quadriennio 2025-2029

Formenti insediato alla presidenza di Confindustria Nautica: maggiore attenzione a piccola nautica e Mezzogiorno

di Sergio Troise
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Piero Formenti, titolare e fondatore di Zar Formenti, è ufficialmente il nuovo presidente di Confindustria Nautica per il quadriennio 2025-2029. Prende il posto di Saverio Cecchi, eletto nel 2019 con il 99% dei voti e rimasto in carica 6 anni, fatta salva una piccola pausa, dal 9 maggio al 24 giugno 2024. L’assemblea dei soci, tenutasi a Rapallo nell’ambito del Satec, ha eletto Formenti con il 94,4% dei consensi (pari a 15.622 voti su 16.550), dopo che il consiglio generale lo aveva indicato a fine aprile.

Nella squadra dei vicepresidenti entrano per la prima volta Vincenzo Poerio (amministratore delegato di Tankoa Yachts), con delega a formazione professionale e cultura del mare; Marco Monsurrò (numero uno di Coelmo, azienda specializzata in generatori) con delega a Sviluppo del Mezzogiorno e Zes, e Fabio Planamente (partner e consigliere di amministrazione di Cantiere del Pardo). Confermato Alessandro Gianneschi (amministratore delegato di Gianneschi Pumps and Blowers). Entrano inoltre in consiglio Marco Valle (amministratore delegato di Azimut-Benetti), nominato direttamente dal neopresidente a seguito del recente rientro del gruppo presieduto da Giovanna Vitelli nell’associazione confindustriale, e Marco Capeddu (European Union Office di Fincantieri). A quest’ultimo, considerate le sue specifiche competenze professionali, è stato affidato il progetto Obiettivi ESG, Transizione ecologica e materie prime.

Lombardo, classe 1958, titolare dal 1979 di Zar, azienda da lui stesso fondata, specializzata nella costruzione di battelli pneumatici, Formenti è il primo presidente espressione della piccola nautica nella storia dell’associazione nazionale di categoria. La speranza è che riesca a individuare la rotta giusta per rilanciare questa parte del comparto, che a differenza della Grande Nautica (yacht e super yacht) non gode buona salute.

L’esigenza di “fare squadra” è emersa chiaramente dalle prime parole del neo presidente, che ha indicato nella partecipazione, nel rispetto delle regole e nell’unità d’intenti le linee guida del suo mandato. Ne ha parlato in un discorso d’insediamento forte, tutto orientato al superamento di ogni ragione di appartenenza, alla direzione comune, al farsi tutti carico della diffusione della cultura confindustriale sui territori.

“Fatevelo dire dal primo presidente in assoluto espresso dal settore della piccola industria nautica – ha esordito Formenti -. Dobbiamo superare ogni ragione di appartenenza e affermare innanzitutto l’elemento di grande forza, visibilità e capacità di attrazione a vantaggio di tutta la filiera da parte della grande industria nautica, sulla quale ricade una particolare responsabilità etica e di promozione della cultura d’impresa. Grande industria che chiamo alla massima partecipazione della vita associativa. Attorno a questo nucleo forte – ha aggiunto - dobbiamo promuovere la catena del valore di tutta la filiera, motori, componentistica, accessori, portualità e servizi dedicati, charter, reti di vendita, tutto va sostenuto anche con iniziative di promozione specifiche. La nostra dev’essere una catena indissolubile, dove ogni anello contribuisce al valore comune”.

Tradizionalmente genovacentrica, la rinnovata associazione confindustriale sembra avviata su una nuova rotta, che punterà molto sul Mezzogiorno, territorio importante sia per le potenzialità del turismo nautico, sia per la forte presenza di cantieri produttori e di aziende legate alla nautica. Tra queste Coelmo, produttore di gruppi elettrogeni con sede ad Acerra (Napoli) e presenza in tutto il mondo, il cui amministratore delegato Marco Monsurrò è stato nominato, come detto, vicepresidente dell’associazione confindustriale con delega specifica a Sviluppo del Mezzogiorno, ZES (Zone Economiche Speciali) e Internazionalizzazione.

“È per me un grande onore e una grande responsabilità essere stato scelto per dare un forte segnale per la crescita della nautica e della cultura confindustriale del settore nel Mezzogiorno” ha dichiarato Monsurrò subito dopo la nomina, invitando Formenti a scattare una foto con lui e con l’altro napoletano del nuovo gruppo dirigente, Vincenzo Poerio. “E’ significativo – ha aggiunto - che una parte importante del discorso di insediamento del presidente sia stata dedicata a un punto focale: la crescita del mercato nautico interno passa anche per lo sviluppo del Sud e per questo la delega specifica è stata ancorata sia alle normative varate dal Governo sulle zone economiche speciali, sia alle politiche di internazionalizzazione”.

Il cambio di rotta è arrivato, tra l’altro, a poche ore dall’annuncio dell’America’s Cup a Napoli. E Formenti non se ne è certo dimenticato, pronunciando anzi parole di compiacimento. “Alla presidente Meloni – ha detto - i più vivi complimenti per aver portato a Napoli la Coppa America di vela, un colpo che contemporaneamente sostiene nautica, sport e Sud”.

Della questione ha tenuto a parlare anche il neo consigliere Monsurrò, osservando che “non sarà questo solo un evento sportivo di rilevanza mondiale, ma un’opportunità concreta per valorizzare il Mezzogiorno e rilanciare l’area napoletana di Bagnoli. L’investimento pubblico e l’attenzione internazionale – ha aggiunto - daranno impulso alla rigenerazione urbana e all’economia del mare, con ricadute positive sull’intera filiera nautica, dalla cantieristica ai servizi”.

La speranza è che gli auspici manifestati nella giornata d’insediamento siano seguiti da fatti concreti, come auspicato da anni. Le premesse pare ci siano tutte, ma vale la pena ricordare che la sede designata della prossima Coppa America è una città di mare paradossalmente priva di un vero porto turistico e che ogni anno, all’inizio della stagione estiva, si ripropone il problema della mancanza di posti barca, con il conseguente dilagare di ormeggi abusivi e inevitabili sequestri. Del problema si è occupata a più riprese l’AFINA (Associazione Filiera Italiana della Nautica), un’associazione indipendente da Confindustria Nautica ma molto vicina all’Unione Industriali di Napoli (che di Confindustria è espressione sul territorio), senza però ottenere, finora, alcun risultato. Che sia questa la volta buona? Staremo a vedere.

Intanto, in occasione dell’assemblea pubblica svoltasi a Rapallo, sono stati presentati, alla presenza della ministra del Turismo Santanchè, del vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, del Capo di Gabinetto del Ministero per le Politiche del mare Riccardo Rigillo, e del delegato di Confindustria per l’economia del mare Mario Zanetti (tutti dichiaratasi pubblicamente convinti dei meriti del settore e della necessità di sostenerlo), 6 punti fermi del Piano per la nautica 2025-2029, che deve occuparsi di ruolo industriale e indotto turistico, innovazione tecnologica e transizione sostenibile, tutela del Made in Italy e sorveglianza del mercato, semplificazione normativa e competitività fiscale, cultura del mare, oltre alla formazione.

Non mancano fiducia e ottimismo, anche in considerazione del buon lavoro svolto dai Gruppi Tecnici di Confindustria («Europa», «Economia del Mare», «Internazionalizzazione», «Sostenibilità», «Tutela del Made in Italy», «Turismo e cultura») in Federturismo e Federazione del mare, e dei buoni rapporti con le Capitanerie di porto, l’ICE, l’Agenzia delle Dogane e i Monopoli. “Unico neo – ha tenuto a ricordarlo Formenti - il perdurante silenzio dell’Agenzia delle entrate sul problema del leasing, che in questi ultimi due anni è diventato a dir poco assordante”.

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sabato 17 maggio 2025 - Ultimo aggiornamento: 10:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA