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Dal Salone di Genova arriva un messaggio chiaro. E preoccupante. Mentre la grande nautica, quella di yacht e super yacht superiori a 24 metri continua a mietere successi non stop, con incrementi di produzione, vendite, export, fatturato, la cosiddetta “piccola nautica”, quella dedicata ai natanti di dimensioni contenute, mai superiori ai 12 metri fuori tutto, naviga in acque meno tranquille. A fronte di capacità progettuali indiscutibili, e di una produzione sempre più feconda, e tecnologicamente evoluta, gli operatori del settore lamentano infatti cali di vendite anche del 30%. Ciò è dovuto all’incremento dei costi di produzione e, di conseguenza, dei listini, causato dalle tensioni internazionali e dalla congiuntura economica, che penalizza prevalentemente la middle class, quella che acquista preferibilmente natanti attorno ai 10 metri, prevalentemente gommoni (ma non solo) molto spesso con motorizzazioni fuoribordo.
Ed è proprio nel campo delle motorizzazioni fuoribordo che in Italia (come nel resto d’Europa e negli USA) si è registrato un calo della domanda, concentrato soprattutto nelle piccole e medie cilindrate. Rimane invece stabile il segmento delle alte potenze, a conferma del fatto che l’alta gamma continua a tirare, grazie alla moda delle motorizzazioni fuoribordo applicate anche a imbarcazioni di misura e stazza superiori. Un fenomeno in espansione, questo, di cui si è avuta conferma anche girando tra gli stand e lungo le banchine del Salone di Genova.
Tutto ciò premesso, va però detto, e sottolineato, che i big del settore hanno messo in vetrina, nel Salone italiano, il meglio della tecnologia oggi disponibile, con novità interessanti sia sul piano tecnico, sia su quello commerciale. In primo piano, in particolare, i giapponesi di Yamaha e Suzuki, sempre attenti all’aggiornamento tecnologico e alle politiche commerciali.
Nel caso di Yamaha, ha conquistato la scena il motore fuoribordo super ecologico a idrogeno (di cui abbiamo dato ampie informazioni in altro articolo su questo sito). Per quanto perfettamente funzionante, è per ora un prototipo che potrà diventare un prodotto di serie soltanto quando verranno introdotti sistemi di ricarica e rifornimento, per ora di là da venire. Ma la Casa giapponese ha esibito a Genova anche i nuovi fuoribordo V MAX SHO, da 90 a 175 hp, che vantano un look aggiornato con colorazioni nero lucido, nuove grafiche e un design rinnovato della calandra.
Questi motori, ideali per una vasta gamma di attività nautiche, sono apprezzati per la loro “potenza leggera”, l’efficienza nei consumi e la possibilità di personalizzazione. La Casa dei tre diapason ha messo in mostra a Genova anche il suo recente V6 da 350 hp, un propulsore con più coppia alle velocità più basse, arrivato a completare la gamma V6 di fuoribordo da 225, 250 e 300 hp, per colmare il gap di potenza tra V6 e V8 (XTO 400 hp e XTO 450 hp). A completare la presenza Yamaha a Genova anche una serie di package messi in mostra con gli storici partner di Capelli in occasione del 50mo anniversario del cantiere produttore di gommoni e barche in vtr. Occasione giusta per lanciare, proprio da Genova, anche una campagna di sconti e incentivi che rimarrà in vigore fino al 30 novembre.
Grandi manovre anche in casa Suzuki, che a Genova ha presentato le versioni aggiornate dei fuoribordo V6 DF250, 225 e 200, con tecnologie innovative e design rivisto, e anche la nuova serie di fuoribordo denominata Suzuki Stealth Line. Caratterizzata dal colore nero matto, comprende i motori DF115B, DF140B, DF150A, DF200A, DF300AP e DF350AMD.
I nuovi motori da 200, 225 e 250 cv con comandi meccanici nascono per un uso professionale, grazie a doti di robustezza, affidabilità e performance fuori del comune, ma sono stati presentati a Genova come “un’ottima soluzione anche per il diporto”.
Cuore di questi propulsori è un’unità da 3.6 litri con architettura V6 a bancate inclinate di 55° (scelta tecnica che ne esalta la compattezza), dalla comprovata affidabilità e capacità di contenere i consumi. L’aggiornamento presentato a Genova riguarda una serie di miglioramenti tecnologici, a partire dal design della calandra, ora più compatta. “Il disegno – è stato spiegato - è stato studiato per includere un nuovo sistema di ingresso dell’aria che riduce la presenza di spray salino e particelle d’acqua dai condotti”. Ne consegue una migliore combustione, preservando maggiormente l’unità termica dalla corrosione e dall’usura.
Fra le innovazioni che portano in dote i tre modelli ci sono il sistema di avviamento senza chiave, di derivazione automobilistica, Suzuki Keyless Star System, e l’Automatic Trim, ossia il controllo automatico dell’inclinazione del fuoribordo rispetto allo specchio di poppa. Questo consente di mantenere l’assetto della barca sempre centrato, in modo da migliorare la sicurezza, il comfort e soprattutto il consumo di carburante.
I nuovi fuoribordo Suzuki DF200, DF225 e DF250 dispongono della funzione Troll Mode, che permette di modulare con precisione, a step di 50 giri/min, il minimo del motore, favorendone il controllo durante particolari manovre e soprattutto quando si pesca a traina. Inoltre è incluso nelle dotazioni il sistema SDSM+ (Suzuki Diagnostic System Mobile Plus), che consente di controllare i dati dell’unità termica direttamente dal proprio smartphone prima di uscire in mare.
Oltre a queste caratteristiche, la versione aggiornata dei motori Suzuki mantiene i punti di forza già consolidati che hanno contribuito al successo della gamma, come la catena di distribuzione autoregolante, e l’Offset Drive, ovvero l’albero di trasmissione disassato, grazie al quale il centro di gravità del motore è spostato verso prua, in modo da migliorarne il bilanciamento e consentire un sensibile incremento delle capacità di accelerazione e velocità di punta. Se non bastasse, i tre motori sono dotati anche di un alternatore ad alta potenza, da 54A, in grado di garantire sufficiente energia elettrica per alimentare senza problemi tutti gli apparati elettronici che si vogliono installare a bordo.
Quanto alla nuova Stealth Line, lanciata lo scorso febbraio al Miami Boat Show e ora importata anche in Europa, a Genova è stato spiegato che la livrea opaca Matte Black non è l’unico elemento di distinzione: la nuova linea di motori con “carrozzeria” nero opaco destinata ai fuoribordo Suzuki DF115B, DF140B, DF150A, DF200A, DF300AP e il DF350AMD, dispone infatti anche di alcuni accorgimenti tecnici e, soprattutto, del noto sistema #consumameno (Suzuki Lean Burn), in grado di ridurre sensibilmente il consumo di carburante e di conseguenza anche le emissioni.
In particolare, i motori da 115 e 140 cv (DF115B e DF140B) sono dotati di una tecnologia esclusiva sul mercato #lavalacqua (Suzuki Micro-Plastic Collector), vero e proprio dispositivo di filtraggio dell’acqua di raffreddamento del motore, in grado di raccogliere e trattenere le microplastiche che si trovano disciolte in mare, semplicemente navigando. In materia di attenzione all’ambiente sono in corso, in casa Suzuki, grandi manovre, mirate al lancio di motori elettrici, sia pure di potenza ridotta (tra 2/3 e 5/6 cavalli), ma non arriveranno prima del 2025, e saranno destinati, con ogni probabilità, alla navigazione su laghi e canali o, in alcuni casi, a motorizzare piccoli tender.
Anche da Honda sono in arrivo novità tecnologiche interessanti. In occasione del salone di Genova il colosso giapponese ha annunciato infatti una collaborazione strategica con Vetus e Ultraflex, aziende specializzate nella fornitura di sistemi hi-tech destinati a facilitare la manovrabilità delle imbarcazioni, anche in condizioni difficili, attraverso l’integrazione tra motori, timoni, eliche e joystick. “In tal modo – dicono in casa Honda - sia i neofiti che i diportisti più esperti potranno beneficiare di una gestione semplificata e più sicura dell’imbarcazione, in particolare in spazi di manovra ristretti, migliorando manovrabilità e sicurezza, a beneficio proprio e degli altri”. La presentazione del nuovo sistema si è trasformata in un vero e proprio show, realizzato a bordo del Ranieri Next 275, natante in vtr di circa 8 metri motorizzato con un fuoribordo Honda BF350 dotato del sistema di “assistenza all’ormeggio” che ha reso le manovre facili e rapide.