Genoa Shipping Week, una palestra per i giovani che guardano al mare
GENOVA - Un grande evento come la Genoa Shipping Week è partito con una vera e propria sfida che coinvolge i giovani e le loro prospettive future: “Ricostruiamo insieme il Mediterraneo”. Questo lo slogan coniato da Assagenti per lanciare l’edizione 2025 di Shipping Week, è riecheggiato non casualmente nelle sale dei Magazzini del Cotone, che si allunga sul Molo vecchio, nucleo storico del Porto della Repubblica Marinara. Il presidente Gianluca Croce è stato chiarissimo: “Quest’anno a Genova ci saranno oltre tremila operatori del settore da cinque continenti. Le ricadute occupazionali in un settore come quello della logistica della Portualità e dell’Economia del mare potrebbero essere clamorose. Secondo un’ipotesi di studio oggi del tutto teorica, un aumento di 1 milione di Container nella movimentazione di un singolo porto come quello di Genova potrebbe produrre una reazione a catena tale da generare quasi 40.000 nuovi posti di lavoro fra diretti e indotti nel sistema logistico che fa perno sul porto”.

E il porto e il cluster marittimo nel suo complesso rappresentano il più importante serbatoio potenziale per l’occupazione nelle città costiere che hanno un’attività economica polarizzata sul loro scalo commerciale. Con lo sviluppo della logistica verticale, l’affermazione di grandi Gruppi, la globalizzazione dei traffici nonché con il recupero di centralità del Mediterraneo, l’effetto indotto dell’entrata in funzione di nuove infrastrutture portuali e logistiche risulterà ancora più accentuato sul fronte della occupazione.
Emblematico il caso Genova, così come riassunto da Croce, dove l’ampliamento delle aree conseguenti la costruzione della nuova diga che consentirà l’ingresso delle navi container più grandi, è destinato a produrre uno sviluppo dell’occupazione diretta in porto e nell’indotto pari a oltre 8.000 addetti in funzione di una crescita di traffico di un milione di contenitori Teu nel periodo fra il 2026 e il 2030 e ciò concentrando l’attenzione al solo settore container. Allargando l’analisi a tutte le attività portuali, secondo uno studio di Prometeia, in virtù degli investimenti in atto nelle nuove infrastrutture, i porti di Genova e Savona entro il 2030 dovrebbero produrre un’occupazione diretta e indotta pari a 37.000 posti di lavoro.
Ed è proprio traguardando questi risultati che Assagenti ha deciso di concentrare sui giovani e sul futuro il focus della Genoa Shipping Week, “Un argomento centralissimo - ha detto il ministro della Risorsa Mare, Nello Musumeci. Il processo di pace avviato in Mefio Oriente porterà grandi benefici al Mediterraneo e dobbiamo essere pronti a coglierli”. Musumeci ha anche toccato il tema della sburocratizzazione. “Oggi sul Mare, su un dragaggio, intervengono 11 ministeri diversi. E se capita il funzionario della brutta burocrazia, di quella che non fa bene al Passe, ad ogni angolo si rischia un blocco”. Il presidente Croce ha insistito molto sui giovani da formare che sono necessari allo shipping.
“La progressione numerica relativa agli ultimi cinquanta anni dimostra che l’effetto moltiplicatore dei traffici sull’occupazione tende a essere sempre più accentuato. Nel 1975 il porto di Genova movimentava 25 milioni di tonnellate di merce e 500 mila passeggeri, con una occupazione fra diretta e indotta di 15.000 addetti; venti anni dopo, nel 1995, con 35 milioni di tonnellate e 1,2 milioni di passeggeri l’occupazione era balzata a 25.000 addetti; quest’anno con 52 milioni di tonnellate e 2,5 milioni di passeggeri, l’occupazione supera quota 65.000 di cui 11.500 diretti in banchine e terminal. Ciò senza tenere conto dell’intero sviluppo della logistica indotta (autotrasporto, ferrovie, inland terminal, grandi aziende di logistica) direttamente dipendenti dal porto. La sfida che viene lanciata da Genova – afferma Croce – è una sfida per il futuro dell’intero Mediterraneo. È venuto il momento di sperare nel futuro, ma anche di rimboccarsi le maniche per lavorare affinché anche le aree più travagliate di questo mare possano puntare verso un rilancio nel silenzio delle armi”.
Al dibattuto hanno partecipato anche presidente della Liguria, Marco Bucci, il sindaco di Genova Silvia Salis, il comandante generale del corpo delle Capitanerie di porto Sergio Liardi, il presidente dell’Adsp della Liguria Occidentale, Matteo Paroli.




