Se è vero che è in atto a Napoli un cambio di paradigma, che vede la città capitale del Mezzogiorno al centro dell’interesse nazionale, capace di incoraggiare il rientro di giovani talenti, di investire in ricerca e sviluppo e di avviare nuove attività imprenditoriali, sarà bene tener conto che ci sono valori importanti, tutti da scoprire, anche nel campo della nautica da diporto. Un settore di grandi tradizioni in Campania: qui è nata, nel lontano 1960, la prima barca in vetroresina realizzata in Europa, qui si produce il maggior numero di barche entro i 12 metri, in particolare nel settore dei gozzi e dei battelli pneumatici (ma non solo), e sempre qui è forte il coinvolgimento nel momento magico che sta vivendo la nautica da diporto italiana, settore che continua a primeggiare per vendite, fatturati, export, crescita degli investimenti e dell’occupazione.
La prova più recente, e tutta da scoprire, di questo insospettabile aspetto del “cambio di paradigma” arriva dalla nascita di un nuovo cantiere: si chiama I-BOAT (acronimo di Innovative Boat), è stato fondato dalla Izzo SpA, finora colosso delle forniture di interni per navi (ma anche treni, e non solo) che ha sede – da sempre, unico del territorio - all’interno del Porto di Napoli, e debutterà sulla scena internazionale al Salone di Genova, in programma dal 19 al 22 settembre.
E’ un’azienda esordiente nella nautica da diporto, ma con un background non comune: la storia della Izzo Spa affonda infatti le radici nel 1880 e si è sviluppata fino all’attuale quinta generazione, lavorando in tre stabilimenti produttivi all’interno del porto di Napoli, con il vantaggio dell’accesso diretto al mare e della vicinanza alla stazione centrale e all’aeroporto di Capodichino. Il presidente Francesco Izzo era già a 28 anni al vertice della sezione cantieristica dell’Unione Industriali di Napoli in quanto socio e consigliere delegato del più importante cantiere di riparazione navale italiano; è stato successivamente uno dei 4 soci e consigliere di amministrazione della CIN (Compagnia Italiana di Navigazione) che ha assorbito l’intera flotta Tirrenia di Navigazione.
Oggi, con la spinta di Eugenio Izzo, rappresentante della quinta generazione della famiglia e con solide precedenti esperienze di estrazione manageriale, Izzo SpA prosegue questo percorso di diversificazione sempre più vicino al mare, attraverso il lancio di #404, prima barca da diporto prodotta all’interno del porto di Napoli. E’ un walkaround di 12,20 metri, largo 3,9, costruito in vetroresina ad infusione, con una carena a V profonda con step studiata per ridurre la resistenza idrodinamica, contenere gli schizzi e, ovviamente, assicurare una buona tenuta di mare. Omologata per 10 persone e con una capacità di 700 litri di carburante, la nuova barca può adottare sia motorizzazione fuoribordo che entrobordo (da 600 a 900 cavalli complessivi) e raggiungere velocità di crociera di 26 nodi e massima di circa 38 nodi. All’infuori della vetroresina, che arriva da Pordenone, tutto il resto viene costruito in casa, a Napoli, nei capannoni della I-BOAT di proprietà della Izzo Spa.
La nuova barca condivide con alcune concorrenti di questa fascia di mercato le falchette apribili che regalano grandi spazi all’aperto, ma si distingue per alcune scelte originali come la maxi chaise longue di prua (comodissima) e per la collocazione del piano cottura in una originale postazione allestita a poppa, sopra ai motori fuoribordo, in modo da guadagnare spazio a centro barca e sottocoperta, dove ci sono un divano trasformabile in letto matrimoniale, una doccia aperta e un locale chiuso destinato al water.
Di buon gusto le proposte per gli arredi interni, in alcuni casi ispirate, nel disegno, alle ceramiche vietresi o al corallo caprese. Originali anche le panchette sistemate all’esterno, dietro alla postazione di comando centrale, ordinabili a richiesta in legno, e comunque scomponibili, fino a trasformarsi in comodo prendisole. Tra gli optional, la possibilità di avere tre frigoriferi, uno dei quali sotto al piano cottura a induzione sistemato, come detto, a poppa. Questa prima unità sarà presto affiancata da una versione meno sofisticata, priva delle falchette apribili, destinata prevalentemente al charter, sulla quale il legno massello sarà sostituito da materiale sintetico, la piastra del cucinotto sarà sostituita da un grande vano frigo e sarà disponibile un tavolo con ben 10 sedute.
Sottocoperta cambieranno gli arredi e i rivestimenti, ma gli spazi resteranno invariati. Invariata anche la postazione di comando centrale, anche se si sta valutando la possibilità, sulle prossime unità, di modificare leggermente l’ergonomia relativa alla posizione di guida e ai comandi. Probabile anche una rivisitazione dei tientibene, che si presentano come magnifici oggetti di design, ma potrebbero essere ridisegnati per evitare il rischio di danni alle persone in caso di urto accidentale.
Di certo questa seconda versione avrà, a parità di motorizzazione, prestazioni migliori, in quanto peserà 2,5 tonnellate in meno e potrà essere motorizzata anche con due fuoribordo da 300 cv anziché 350, come l’unità numero 1. Nei piani anche una versione Cabin (pontata, non più walkaround) con 2 o 4 posti letto e un secondo bagno. Linee semplici, essenziali, ma anche molto “fuori dal coro” caratterizzano l’aspetto della barca e ne esaltano le doti nautiche, come abbiamo sperimentato in un breve giro di prova nelle acque del golfo di Napoli. Più volte abbiamo “provocato” il passaggio sulle nostre onde, e sempre abbiamo riscontrato un passaggio “morbido”, decisamente adatto ad un piacevole uso diportistico.
“L’obiettivo che abbiamo perseguito – dice Francesco Izzo, presidente della società e responsabile del design – è stato creare un prodotto tailor made, capace di soddisfare qualsiasi richiesta del cliente, conferendo ad ogni unità un’eleganza ispirata alla tradizione sartoriale napoletana, famosa nel mondo. Ciò non toglie – ha tenuto ad aggiungere il numero 1 del nuovo cantiere - che siano stati fatti studi approfonditi sulla scelta della carena, la distribuzione dei pesi e tutto ciò che può influire sul comportamento dinamico dell’imbarcazione”.
Questa parte del lavoro è stata affidata al progettista Giovanni Di Procolo, ingegnere navale cresciuto nel Gruppo Izzo alla scuola dell’ingegnere Antonio Rotondo, un passato nella progettazione e costruzione dell’Aquastrada di derivazione Destriero e negli allestimenti navali con requisiti di tipo aeronautico classe High Speed Craft. “Grazie a lui – raccontano in cantiere - è stato allevato e formato al nostro interno un vivaio di giovani talentuosi e appassionati progettisti dal quale oggi è nato il primo modello della I-BOAT”.
Un primo modello che sarà presto seguito anche da una versione con motorizzazione entrobordo in linea d’asse, affidata a due VM per una potenza complessiva di 800 cavalli. Anche per questa unità sarà possibile fare scelte personalizzate, in modo da assicurare al cliente una barca “su misura”, in grado di distinguersi e di adeguarsi alle varie necessità. “Di certo – dice l’ingegnere Di Procolo – anche in questo caso metteremo in acqua una imbarcazione studiata nei minimi dettagli, con l’obiettivo di distinguerci dalla concorrenza”.
Già, la concorrenza. “Contro” chi va schierarsi la nuova barca Made in Napoli? Contro Evo Yacht o Pardo? Contro Axopar o altri? “Il nostro obiettivo – dice Eugenio Izzo, quinta generazione della “dinastia” Izzo e responsabile marketing del neonato marchio I-BOAT - è distinguerci da tutti gli altri per la personalità del prodotto, l’unicità di certe scelte mai viste su altre barche, la capacità di esaltare stile, eleganza e capacità di navigazione”.
Resta da stabilire se ci sarà “capacità di distinguersi” anche sul prezzo, che il cantiere si riserva di annunciare in occasione della presentazione al Salone di Genova. Al momento non vengono fornite anticipazioni ma è presumibile che ci si orienterà su cifre comprese tra 350.000 e 400.000 euro, ovviamente con tutte le varianti legate alla scelta degli allestimenti e dei motori (fuoribordo o entrobordo con potenze comprese tra un minimo di 600 e un massimo di 900 cavalli).
Al di là della progettazione, della costruzione e della collocazione sul mercato, sarà garantito da I-BOAT anche un servizio after sales, definito dai responsabili del cantiere “estremamente vantaggioso”, grazie al quale verrà proposta una politica di assistenza annuale per la manutenzione e il rimessaggio invernale. “E’ nostra intenzione – tiene a sottolineare Eugenio Izzo - contribuire a scrivere una pagina nuova nella nautica da diporto italiana e fare in modo che Napoli, attraverso la I-BOAT della Izzo Spa, si dimostri anch’essa all’avanguardia, come esempio di capacità progettuale, innovazione, efficienza nella produzione e nei servizi”.
Le grandi ambizioni di I-BOAT non si fermano qui. In occasione della presentazione dell’unità numero 1 i vertici del cantiere hanno infatti annunciato che nei piani c’è un ampliamento della gamma verso l’alto, con la costruzione (già ben avviata) di un’ammiraglia di 80 piedi, che dovrà distinguersi per l’originalità delle scelte stilistiche e per la capacità di raggiungere velocità dell’ordine di 50 nodi. “Per ora – è stato anticipato – possiamo dire che avrà la poppa libera e ampi spazi esterni ispirati alla vela”. Più in là, poi, arriverà anche un 60 piedi “studiato per regalare comfort e vivibilità soprattutto negli spazi esterni e per offrire molte possibilità di customizzazione”. I tempi di attesa non saranno lunghi: tra le opzioni già al vaglio del nuovo cantiere napoletano c’è persino la presentazione dell’I-BOAT 80 al Salone di Dusseldorf del prossimo gennaio.
Qui di seguito, la scheda tecnica.
COSTRUZIONE in vetroresina a infusione.
LUNGHEZZA SCAFO 10,8 mt.
LUNGHEZZA ft 12,20 mt.
LARGHEZZA 3,9 mt.
CARENA V profondo stepped hull.
DISLOCAMENTO 6,5 tonn.
CAPIENZA 10 persone
MOTORIZZAZIONE FUORIBORDO DA 2x300 a 2x450.
MOTORIZZAZIONE ENTROBORDO da 2x300 a 2x450 in linea d’asse.
CARBURANTE 750 lt. Acqua 200 lt.
IL PREZZO verrà annunciato al Salone di Genova.