I Cantieri navali Leopard

Il ritorno dei Cantieri Navali Leopard. Nuovo gamma per il marchio storico toscano

di Maurizio Caldera
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ROMA - A volte ritornano, e soprattutto in periodo di crisi economica queste iniziative lasciano ben sperare per il futuro dell’Italia, con la rinascita dei Cantieri Leopard focalizzata sulla nautica da diporto per come la si deve intendere oggi:

“I Cantieri Navali Leopard nascono per tradurre in realtà una nuova forma di nautica che deve essere a 360 gradi. Come cantiere, infatti, oltre a realizzare un’imbarcazione si deve anche poter contare su mezzi, strutture e un’efficienza operativa in grado di seguire costantemente la “barca” nel corso di tutto il suo ciclo di vita – afferma Michele Parini, Presidente del CDA del rinato cantiere toscano – con questo obiettivo la sede produttiva polivalente dei Cantieri Navali Leopard, dedica una parte rilevante delle proprie energie produttive al rimessaggio e al refitting, oltre all’assistenza ordinaria, in modo da garantire all’armatore che ha scelto i nostri motoryachct una soddisfazione globale.

Cantieri Navali Leopard, nella sede produttiva di 5000 mq coperti e 7.500 di aree all’aperto (con travel lift e darsena privata), costruiranno e commercializzeranno imbarcazioni e navi da diporto fino a 55 metri.

Il cantiere toscano oggi vuole rinnovare quella tradizione che ebbe inizio nel 1907, quando venne fondato il cantiere Picchiotti e Figli, ribattezzato, nel 1935, con il marchio Cantiere Navale Arno. Distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, fu completamente ricostruito dalla famiglia Picchiotti nel dopoguerra e utilizzato per costruire 3 dragamine su commissione degli americani, fino a che, all’inizio degli anni Settanta, si diede il via alla produzione di imbarcazioni da diporto.

In questo cantiere, nel 1973 fu varato il primo Leopard al quale ne seguirono molti altri, che andarono a formare la numerosa flotta di imbarcazioni fino a 46 metri che naviga ancora oggi in tutti i mari del mondo.

Nei progetti del rinato cantiere ci sono imbarcazioni da diporto e lavoro, per queste ultime c’è in aria già una possibile commessa per il corpo dei Vigili del Fuoco, mentre altre unità saranno destinate alle esigenze portuali. Due, invece, le linee destinate al diporto.

La linea Navi da Diporto si articolerà su due serie distinte a marchio Leopard, la HISTORY, imbarcazioni di alluminio da 28 a 38 metri, e la CLASSIC, navi dislocanti o semi plananti totalmente CUSTOM di 45 e 55 metri pensate per quegli armatori che ricercano l’unicità.

La linea EVOLUTION, invece, comprenderà imbarcazioni in vetroresina da 16 a 24 metri, con il primo modello che arriverà in autunno, il 6.0, un 20 metri ft per 5 di larghezza e 6,5 di altezza. La soluzione primaria proposta dai cantieri sarà con motorizzazione fuoribordo (barca di quasi 30 tonnellate) pressoché inedita per scafi di queste dimensioni in Italia, ma sarà possibile averla anche con IPS o linea d’asse. Questo modello apre la via, inoltre, ad un ulteriore progetto più grande, intorno agli 80 piedi.

 

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Mercoledì 1 Luglio 2020 - Ultimo aggiornamento: 03-07-2020 11:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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