Il Rosetti Expedition Supply concept

Rosetti Super Yachts svela l’85 metri Expedition Supply concept sviluppato con Rolls-Royce e Spadolini

di Sergio Troise
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MILANO - Da dove vogliamo cominciare? Dalla collaborazione con Rolls Royce Marine, o dalla possibilità di utilizzare due diverse soluzioni per l’eliporto a bordo? O, magari, dallo spazio per sistemare una grande barca a vela tra i tender? L’imbarazzo della scelta nasce dalla stupefacente varietà di soluzioni originali e innovative che vengono proposte dal concept Expedition Supply, nave da diporto di 85 metri progettata da Tommaso Spadolini per conto di Rosetti, colosso delle navi mercantili intenzionato a “scendere in campo”, anzi in mare, con una produzione tutta da scoprire di super yacht e mega yacht in grado di inserirsi nel gotha del made in Italy nautico.

Dopo le prime anticipazioni lasciate filtrare nella fase di preparazione del progetto, i vertici del cantiere con base a Ravenna (nei capannoni San Vitale) hanno presentato i propri ambiziosissimi piani in una conferenza stampa svoltasi a Milano. Nell’occasione Fulvio Dodich, presidente di Rosetti Super Yachts, e il designer Tommaso Spadolini hanno illustrato nei dettagli il progetto della barca, frutto della sintesi tra le diverse esperienze di Spadolini nel campo specifico delle imbarcazioni da diporto, e di Rosetti in quello delle navi mercantili.

«È il più autentico yacht che abbia disegnato nei miei 40 anni di carriera» ha dichiarato Spdolini, aggiungendo che «una parte fondamentale del processo è stata l’analisi delle molte navi commerciali lanciate da Rosetti fino a oggi. Queste solide e sicure navi devono operare ininterrottamente in ogni condizione meteorologica ed è questo stesso Dna che è stato integrato nel concept dell’85 metri Expedition».

«Un altro criterio fondamentale di questo progetto era che fosse realizzabile seguendo i criteri di design to market e design to service», ha affermato da parte sua Dodich, rivelando di aver conosciuto Tommaso Spadolini vent’anni fa e di aver tenuto a lungo questo sogno nel cassetto. «Oggi ci sentiamo pronti – ha detto ancora il numero uno di Rosetti. – Con Spadolini abbiamo lavorato insieme allo sviluppo di un progetto che combinasse la sua creatività e la mia conoscenza delle richieste del mercato, e nel contempo rispondesse ai requisiti tecnici richiesti per la certificazione alla navigazione senza limiti».

Per ora della nuova barca sono stati mostrati soltanto disegni e rendering. Ma è chiaro che si tratta di un progetto impegnativo, non foss’altro che per le dimensioni della nave (85 metri) e per l’ambizione di programmare sin da subito due soluzioni diverse per l’elicottero da tenere a bordo, pronto a decollare: uno con un helipad completamente certificato posizionato a centro nave; un altro a poppa, a seconda dei desideri dell’armatore.

Entrambe le configurazioni raggiungono circa le 2.200 GT e possono ospitare tender di grandi dimensioni sul ponte, ma la versione con helipad a poppa garantisce diversi vantaggi pratici, come la succitata possibilità di sistemare una unità a vela a centro barca, senza creare problemi all’operatività dell’elicottero. Con modifiche minime al design, inoltre, il grande salone posto sotto l’helipad può essere sostituito con un hangar dedicato proprio all’elicottero.

I ponti sono cinque. «Nonostante l’abbondanza di spazi esterni – ha spiegato Spadolini - abbiamo optato per un layout che ottimizzi i volumi interni della sovrastruttura di prua». Il ponte inferiore è dedicato all’equipaggio e comprende la cucina, la zona pranzo e una lounge, oltre a 12 posti letto (la cabina del comandante si trova sul bridge-deck). Il ponte principale conta quattro cabine ospiti doppie con bagno privato, alle quali si aggiunge un’ulteriore cabina per l’equipaggio.

Il ponte a tutto baglio dedicato all’armatore presenta a prua una suite open-plan, bagni separati (lui&lei), guardaroba walk-in e una zona pranzo a poppa. Anche il ponte superiore prodiero è dedicato all’armatore e prevede una lounge privata, uno studio/ufficio e l’accesso all’area all’aperto con piscina. Un altro salone poppiero funge da media room e/o sky lounge.

La plancia di comando assicura la massima visibilità, mentre il ponte inferiore dà accesso alla sala motori e comprende officina, lavanderia, cella frigo, dry store, deposito biancheria, deposito dei rifiuti e altre aree tecniche.

Lo stile esterno è mascolino e robusto, ma le vetrate aggiungono un piacevole tocco di eleganza e di glamour. Trattandosi di un progetto totalmente custom, gli armatori possono scegliere gli interior designers come meglio credono. Ciò detto, Spadolini ha comunque sviluppato un’identità di interni che egli stesso descrive come “contemporanea e confortevole, e non sfarzosa”.

A dritta c’è l’area wellness. Camerino e bagno sono collegati tramite un corridoio all’enorme beach club poppiero con palestra e piattaforme abbattibili su entrambi i lati.

I grandi tender sono fondamentali per un expedition e il garage sul ponte inferiore ne può ospitare due, oltre a diversi personal water craft (il tender MOB è posizionato in un alloggio protetto sul ponte di prua).

Ma al di là dello stile, del lusso e del comfort, è interessante notare che la qualità del progetto navale e la motorizzazione sono di primissimo ordine. La forma della carena è stata sviluppata dagli architetti navali presso Rolls-Royce Marine, in Norvegia, con l’obiettivo dichiarato di “ottenere la massima efficienza e marinità anche con cattivo tempo”. È stata posta un’attenzione speciale anche alla priorità della “navigazione asciutta”. Come? Tramite un ingresso sottile in acqua, una caratteristica prua svasata per ridurre gli spruzzi e un’altezza del ponte a prua di 12,5 metri sul livello del mare.

Rolls-Royce è stato scelto da Rosetti come fornitore di soluzioni che integrano l’engineering e la dotazione di motori, sistemi propulsivi elettrici e trasmissioni. La prima proposta è una propulsione diesel-elettrica che sfrutta quattro motori MTU 16V 4000 (MTU fa parte del Rolls-Royce Group) come generatori diesel combinati con pods Azipull di Rolls-Royce per una velocità massima di circa 20 nodi e una di crociera di circa 15 nodi. In più, al fine di ottenere un basso trascinamento e un’alta efficienza idrodinamica, i pod rotanti a trazione assicurano eccellente manovrabilità, efficienza dei consumi, una conduzione precisa e bassi livelli di rumori e vibrazioni.


 

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Lunedì 4 Dicembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 06-12-2017 22:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2017-12-04 19:14:24
Un concept?Ma parla come magni!