Una recente edizione del Salone di Genova

Salone di Genova: accordo per altri 10 anni. Contenziosi azzerati, e dal 2022 riaprirà anche il Palasport

di Sergio Troise
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GENOVA - In un periodo d’incertezza globale, di dubbi e timori legati all’evolversi della pandemia e alle imperscrutabili conseguenze che potrà ancora comportare, c’è qualcuno che riesce a regalarsi una boccata d’ossigeno rigenerante e a gettare le basi per un futuro fatto di sviluppo e sicurezze. Accade, sorprendentemente, in uno dei settori più colpiti dai drammatici eventi di questo terribile anno 2020, quello delle esposizioni fieristiche, e riguarda un comparto, quello della nautica da diporto, storicamente afflitto da divisioni interne e da complicati rapporti con la politica e le istituzioni. Bene: vuol dire che il vento è girato e che ci sono finalmente le condizioni per mettere da parte i problemi e guardare al futuro con fiducia.

Dopo anni di complicazioni, diatribe, divisioni e polemiche, sotto la regia di Regione Liguria e Confindustria Nautica è stato dunque sottoscritto un accordo decennale per l’organizzazione del Salone di Genova. In perfetta sintonia si sono ritrovati la società I Saloni Nautici (braccio operativo di Confindustria Nautica) e Porto Antico, la società controllata dal Comune di Genova che da tempo ha preso il posto dell’ente Fiera e rappresenta un’area cospicua della città, gestita in forza di una concessione demaniale. Un assetto composito, come un mosaico le cui tessere sono state finalmente rimesse a posto, con l’obiettivo di restituire al Salone la forza e il prestigio di un tempo.

In una nota grondante soddisfazione diffusa dagli organizzatori dell’ex Ucina si parla infatti della volontà di sostenere la manifestazione “per posizionarla come la più importante a livello europeo e come competitor dei principali eventi Internazionali”. Nel testo si sottolinea inoltre quanto importante sia stato, per centrare l’obiettivo, “aver riunito tutte le Istituzioni del territorio e Confindustria Nautica”.

Alla svolta decisiva – vale la pena ricordarlo - ha contribuito anche l’Autorità di Sistema del Mar ligure Occidentale che ha condiviso l’opportunità di un suo coinvolgimento diretto, garantendo al Salone tutti gli strumenti necessari per lo sviluppo delle aree demaniali e il migliore utilizzo delle stesse.

Dopo i ringraziamenti di rito a tutte le autorità che hanno collaborato alla svolta, ha espresso grande soddisfazione il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi: “Questo accordo – ha dichiarato - sancisce in modo indissolubile il grande valore di questo comparto e dell’associazione che lo rappresenta. Confindustria Nautica guarda soprattutto al futuro con la possibilità, dopo la lunga stagione dei contratti annuali, di progettare e pianificare gli interventi dei prossimi dieci anni”.

Trascinato dall’entusiasmo, il presidente della Regione Giovanni Toti si è sbilanciato fino a dire che “Genova e la Liguria sono le capitali della nautica mondiale” e che “l’accordo di oggi lo conferma”. Più realisticamente, il numero 1 della Regione ha spiegato che “questo traguardo è frutto di una grande sinergia tra istituzioni locali, soggetti organizzatori e operatori del settore” e ha espresso ottimismo anche per l’edizione di quest’anno, la 60ma della serie, in programma dall’1 al 6 ottobre: “Sono certo che sarà una straordinaria vetrina mondiale per la nostra regione. Tutti insieme sapremo offrire all’Italia e al mondo un Salone Nautico 2020 senza precedenti, confermando la voglia di ripartire della Liguria e del Paese”.

Sull’accordo decennale ha espresso grande fiducia anche il presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, che ha dichiarato: “La contestuale stipula di vari atti tra noi, Confindustria Nautica, I Saloni Nautici e Porto Antico Spa, frutto di una sinergia tra tutte le parti firmatarie, la Regione e il Comune, consente di portare a termine il percorso di valorizzazione di una delle aree più pregiate di Genova nella parte a levante del porto. Confindustria Nautica e I Saloni Nautici Srl possono finalmente pianificare su un orizzonte decennale il rafforzamento e lo sviluppo del Salone, mentre le aree a terra e gli specchi acquei sono affidati per la restante parte dell’anno a soggetti privati e pubblici in grado di garantire un pieno utilizzo delle darsene tecniche e dell’area del waterfront”.

Non poteva mancare, nel giorno della svolta, la soddisfazione del sindaco Bucci, da sempre molto vicino agli organizzatori dell’evento più importante per il territorio. “Genova e Salone Nautico: un legame indissolubile – ha dichiarato il primo cittadino -. Vogliamo che questa rassegna resti uno dei fiori all’occhiello della città e vogliamo che Genova lavori perché il Salone possa avere un valore aggiunto straordinario. Questo accordo permette una visione a lungo termine sui progetti da sviluppare. In questi ultimi anni è stato già fatto un salto di qualità che ora vogliamo consolidare”.

Stranamente il comunicato stampa diffuso da Confindustria Nautica non include dichiarazioni del presidente di Porto Antico, Mauro Ferrando, che pure ha svolto un ruolo decisivo nell’accordo, giunto al termine di un percorso iniziato lo scorso settembre e culminato nella rinuncia ai contenziosi sulla gestione della darsena. Com’è noto, infatti, sulla questione pendeva un ricorso al Consiglio di Stato dopo che in primo grado il Tar aveva dato ragione alla società I Saloni Nautici che contestava un vizio di forma nelle modalità con cui l’Authority aveva suddiviso la concessione della Darsena, ovvero con la parte Sud (il 60%) data per 20 anni ai cantieri Amico, e la parte Nord (il 40%) per 4 anni ai Saloni Nautici.

Interpellato dai giornalisti locali, il numero uno della struttura che di fatto ospiterà il Salone nei prossimi dieci anni, ha evitato polemiche inopportune, e ha dichiarato: “Nell’ambito del contratto, a Porto Antico è riconosciuto un ruolo determinante nella gestione dei rapporti con Confindustria Nautica e con le istituzioni del territorio, le quali individuano nel Salone un asset strategico per la città e per la Regione e, con i progetti per la realizzazione del waterfront di Levante, sono impegnate nella riqualificazione delle aree in cui esso si svolge. Inoltre, grazie al subentro nella concessione relativa alla Nuova Darsena, Porto Antico potrà sviluppare in maniera coordinata e armonica le attività connesse al diporto nautico, avvalendosi di una specifica progettualità per investimenti e servizi, estesa dalla storica darsena della Marina alla Nuova Darsena, ossia a tutte le aree del quartiere fieristico”.

A questo punto non ci resta che attendere l’apertura dei varchi d’ingresso per l’edizione numero 60 del Salone, la prima del dopo Covid-19, e dunque preparata in un clima di inevitabile incertezza, legata alla macchinosa ripresa del Paese. Ciò detto, il presidente Cecchi ha di recente ribadito che “gli spazi disponibili nell’area espositiva sono molto più grandi di quelli dei Saloni di Cannes e Montecarlo e per questo contiamo di organizzare un bellissimo salone, in grado di ospitare espositori e visitatori in tutta sicurezza”. Tra gli obiettivi a lungo termine – vale la pena ricordarlo – c’è anche la riapertura dello spazio coperto all’interno del Palasport (in disuso da anni) che il Comune di Genova sta per vendere alla società bresciana Cds per 14,2 milioni di euro. Nei piani è prevista una spesa di circa 94 milioni di euro, mirata alla riqualificazione della struttura entro il 2022.

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Venerdì 29 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 01-06-2020 09:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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