Suzuki cambia marcia e la Vitara alza il tiro: sarà anche a batterie. Swift resta un’icona
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BAVENO - La salvaguardia del pianeta è ormai da tempo una voce imprescindibile in qualsiasi progetto che abbia a che fare con motori e mobilità. L’impegno è costante e l’evoluzione tecnologica avanza a ritmi incalzanti. Ma il problema dell’inquinamento non riguarda solo le emissioni di CO2 provocate dalle auto e il conseguente surriscaldamento del pianeta. L’altra emergenza viene dal mare, infestato da enormi quantità di rifiuti di plastica, che si scompongono con effetti devastanti sull’ecosistema. E’ in questo quadro poco rassicurante per la salute del pianeta che ha deciso di scendere in campo, con un progetto rivoluzionario, uno dei big dell’industria giapponese.
Parliamo di Suzuki, raro esempio di holding impegnata su tre fronti della mobilità (auto, moto e motori fuoribordo), che oltre ad aver sposato la causa dell’ibrido per il trasporto su gomma, ha lanciato la sfida anche con la divisione Suzuki Marine, quella che si occupa della produzione di motori fuoribordo.
Tra le iniziative più ambiziose spicca il Suzuki Clean Ocean Project, che affronta il problema delle microplastiche in mare. In che modo? Con un rivoluzionario sistema denominato Micro Plastic Collector, una sorta di “filtro magico” che consente di aspirare i materiali disciolti in mare semplicemente utilizzando la propria barca. In pratica vengono aspirate tonnellate di acqua e la microplastica presente viene selezionata con il ricircolo dell’impianto di raffreddamento. Il funzionamento è automatico, ma i tecnici giapponesi raccomandano di provvedere allo svuotamento della piccola cassa ogni 50/100 ore. Inizialmente il dispositivo “lavalacqua” era stato proposto da Suzuki come optional, ma ora è diventato di serie su tutta la gamma. E infatti rappresenta il fiore all’occhiello dei nuovi motori DF140B, DF115B e DF100B, fuoribordo per altri versi semplificati, in quanto rinunciano all’elettronica per le leve di comando e puntano tutto sulla più economica (ma non meno funzionale) dotazione meccanica.
I tre nuovi propulsori adottano una nuova calandra, più snella e aerodinamica, e condividono un monoblocco in alluminio con architettura 4 cilindri da 2.045 cc e rapporto di compressione 10,6:1 che assicura ottime prestazioni, come emerso dall’anteprima europea sul lago Maggiore. Adatti a imbarcazioni tra i 16 e i 20 piedi, i nuovi fuoribordo vengono commercializzati con un listino che va da 12.700 a 14.700 euro (IVA compresa).