Il Consorzio ente autodromo di Pergusa è in liquidazione e il sindaco, Maurizio Dipietro, si dice pronto a denunciare quelle che definisce «stranezze». A decretare la fine dell'autodromo, il voto in Consiglio comunale che ha negato la proroga allo statuto. In un'intervista a «La Sicilia», il sindaco punta il dito sugli altri due soci (oltre al Comune) dell'autodromo, il Libero consorzio (ex Provincia) e l'Aci Enna.
«La vicenda della ha tante 'stranezze' - ribadisce Dipietro -. La più grave consiste in una telefonata e in un messaggio che ho ricevuto nel pomeriggio del 31 luglio, quando il rappresentante del Libero consorzio e quello dell'Aci Enna erano riuniti per non deliberare la proroga di un anno, che pure era la loro proposta, bocciata il giorno prima dall'opposizione consiliare. Per questa ragione ho dato mandato ai legali d'approfondire gli aspetti giuridici di telefonate e messaggi e, ove avessero rilevanza penale, non esiterei a denunciare i fatti alla magistratura».
Per Dipietro la priorità è quella di limitare i danni: «Penso, in primo luogo, alla messa in mobilità del personale dell'ente, che aveva trovato da poco la stabilizzazione dopo tanto precariato; ma anche al rapporto contrattuale con la Pirelli, agli eventi che erano in cantiere e a quelli che stavano per essere varati per il 2025. Lavoreremo anche per ricostituire un ente che possa efficacemente gestire le tante potenzialità della conca pergusina. In ultimo, la questione relativa al possibile ruolo dei privati. E' certo che bisognerà mettersi seriamente attorno a un tavolo e cercare i partners migliori per le finalità che saranno individuate. Sarà un percorso lungo e nel frattempo a Pergusa ci sarà soltanto un liquidatore che celebrerà il funerale del glorioso Ente autodromo». Una pista che dal '62 al '65 ospitò anche la Formula 1 con il Gran premio del Sud.