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Alla fine ce l’ha fatta ed è arrivata anche la sesta bellezza o meraviglia, fate voi. Fabio Barone, 51 anni, pilota romano già detentore di 5 World Guinness Record, ha centrato oggi a Taranto il sesto record mondiale della sua carriera diventando l’uomo più veloce al mondo su una nave, utilizzando un concentrato di italianità. Al voltante di una Ferrari SF90 Stradale da 1.000 cv, l’ibrida con il V8 biturbo e i tre motori elettrici è riuscito infatti a sfruttare sino all’ultimo dei 174 metri disponibili sul ponte dell’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi (fino al 2011, nave ammiraglia della nostra Marina Militare) per fermare il tachimetro alla velocità massima di 152 km/h
Una prova di coraggio e abilità condita da un pizzico di follia, quella necessaria, indispensabile per abbattere di ben 7 km/h il precedente limite detenuto dal 3 settembre del 2019 da Shea Holbrook, pilota americana che a bordo di un’altra portaerei, la USS Hornet era riuscita a raggiungere la velocità massima di 145 km/h (90,58 miglia orarie) guidando una Porsche Taycan, la berlina elettrica tedesca. La Holbrook era riuscita a percorrere 128,62 metri in 10”7, fermandosi ad appena 30 metri dalla fine del ponte.
Coraggio, abilità, follia e grande lavoro di squadra quello confezionato da Barone e i suoi perché gestire 1.000 cv in così poco spazio con il rischio di finire in mare al primo errore, non è proprio semplice. Senza contare che Barone doveva anche recuperare un gap proprio in termini di metri disponibili. Il ponte della USS Hornet arriva infatti a 270 metri, quello della Garibaldi a 176: insomma un differenziale di 96 metri che in un record di velocità a bordo… mare era davvero tanta roba. A coefficiente di rischio molto alto, ha corrisposto però un lavoro di preparazione e gestione dell’impresa davvero impeccabile con il team di Barone che in questa occasione è stato affiancato da un personaggio incredibile come Modesto Menabue, 40 anni di lavoro in Ferrari (dal 1978 al 2019), 520 GP di Formula 1 e un’esperienza mostruosa da motorista con quasi tutti i piloti più grandi del Circus da Prost a Berger, fino a Irvine e Raikkonen e soprattutto la triade Schumacher, Alonso, Vettel.
Un lavoro lungo un anno e poi concentrato in due giorni di test, effettuati al molo 8 del Porto di Civitavecchia, sempre grazie alla disponibilità della Marina Militare, senza contare quello finale della vigilia del tentativo, con il primo e unico contatto sull’incredibile pista di lancio degli F.16 della Garibaldi. Tutto in funzione della ricerca del compromesso ideale con i quali gestire la potente cavalleria della Ferrari SF90 Stradale limitando al massimo i rischi fino a trovare il punto ideale di frenata. Compromesso individuato dopo numerosi tentativi grazie alla flessibilità tecnologica della Ferrari SF90 Stradale con l’e-manettino che garantisce l’extra boost, quello che serviva per battere il record. E infatti la “sesta meraviglia” è stato centrata con un assetto motoristico così congegnato: modalità automatica per dare modo a Barone di concentrarsi completamente sulla frenata; partenza in launch control per la prima, clamorosa accelerazione, poi modalità Qualify e Race per portare la stessa accelerazione a toccare i 2G, infine il… piede di Barone. Prima quello sull’acceleratore, poi entrambe per la “botta” decisiva su quello del freno.
Dichiarazioni
Il pilota romano, da 25 anni Presidente del club “Passione Rossa”, ha così conquistato il primo dei suoi 6 record mondiali in Italia (dopo quelli in Cina, sulla Tianmen Mountain Road; in Romania sulla Transfagarasan, in Marocco nella Valle del Dades, a Capo Nord, quando fece meglio anche del tempo indicato Google partendo da Roma e in Grecia, al Santuario di Meteora) unendo le forze migliori del made in Italy. Ma le emozioni non sono finite qui, perché prima di procedere al tentativo di record, il team di Barone ha avuto la collaborazione di una squadra speciale, legata a un’iniziativa di inclusione sociale realizzata in collaborazione con l’Associazione “Abilmente Insieme Onlus” di Galatina (Lecce) e intitolata “Meccanici per un giorno”. Ragazzi e ragazze diversamente abili sono intervenuti sulla vettura prelevata dall’hangar, togliendole il velo davanti a tutti gli ospiti, tra l’orgoglio generale. Un modo intelligente per aiutare persone meno fortunate con quella che viene definita la Ferrari Therapy.
Il record è stato certificato dalla Federazione Italiana Cronometristi, precisamente dall’ A.S.D. Cronometristi Roma grazie alla presenza del giudice di gara Roberto Paolino.
Foto Credit Marco Cavarischi 2MLC