Aldo Cerruti con la figlia Michela che aveva preso le orme del papà divenendo pilota

“Baronio”, addio al re dei monomarca. L’automobilismo romano saluta uno dei suoi più amati campioni, Aldo Cerruti

di Franco Carmignani
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Poche settimane dopo il saluto a “Liliana”, l’automobilismo romano dà l’addio a un altro dei suoi più amati campioni, Aldo Cerruti in pista “Baronio”. Chi era “Baronio”? Volendo semplificare è il “Re dei monomarca”, negli anni settanta ha vinto un dopo l’altro Coppa Renault 5, Challenge Mexico, Trofeo Alfasud. In mezzo a quaranta scatenati con macchine tutte uguali bisognava avere una guida molto efficace e tanta sicurezza. Doti che Aldo aveva affinato nelle prime stagioni con la Fiat 850 Abarth e la stessa 500 del mitico Gigetto Giraldi, con la quale aveva tenuto testa a Ignazio Giunti. Proprio del “Reuccio” è stato il…continuatore al volante delle GTA biancorosse di Franco Angelini, con cui ha vinto il suo primo titolo italiano.

L’ultimo, pensate, l’ha vinto trent’anni dopo, nel 2009 quando si è imposto nel Campionato Italiano Gran Turismo GT Cup insieme a Mario Ferraris con una Ferrari 430 preparata da Romeo Ferraris, di cui è diventato socio e uomo chiave dal 2008. In effetti era l’uomo dei gran ritorni, dopo le pause dedicate al lavoro, dove ha pure avuto successo divenendo presidente del Gruppo “ab medica”, che produce tecnologie all’avanguardia.

Originario di Vallemosso in provincia di Vercelli, romano d’adozione, Aldo Cerruti era sposato con la signora Bianca, tre figlie Francesca, Alice e Michela, che ha seguito le orme del papà divenendo pilota, e ora manager della moderna struttura di Romeo Ferraris, impegnata nell’ETCR, e un figlio, Alexandre, ai quali vanno le nostre condoglianze.

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Martedì 20 Luglio 2021 - Ultimo aggiornamento: 21-07-2021 09:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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