La Citroen 19_19

Comfort e tecnologia del futuro secondo Citroen. Lo abbiamo scoperto guidando i concept 19_19 e Ami One

di Sergio Troise
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LE CASTELLET - Appuntamento col futuro. Ore 9,30 del mattino di una splendida giornata d’ottobre al Paul Ricard, l’autodromo che ha ospitato gloriose edizioni del Gran Premio di Francia di Formula 1. In pista non ci sono auto da corsa, ma i concept che la Citroen ha realizzato per aprire la strada alla mobilità del domani: la 19_19 e la MiniOne, una grand routiere e una piccola citycar, entrambe elettriche a emissioni zero (la prima con 800 km di autonomia, la seconda 100), entrambe cariche di soluzioni innovative per il comfort e la tecnologia. Non a caso l’evento organizzato a Le Castellet è stato intitolato “Cento anni di comfort… e oltre”.
 

 

Accanto ai due prototipi, alcuni esemplari che hanno scritto la storia della centenaria casa francese: 2 Cavalli, Traction Avant, GS, SM, CX, XM. Un modo per sottolineare il forte legame tra passato e futuro e la coerenza di scelte che hanno caratterizzato i primi cento anni della Casa fondata da quell’autentico genio che fu André Citroen. Il quale – come insegna la storia – ha concentrato sin dagli inizi il proprio impegno sulla ricerca di soluzioni capaci di garantire benessere a bordo e grande comfort, puntando in particolare su sospensioni e sedili. Ma non solo, come dimostrano l’architettura rivoluzionaria e il profilo aerodinamico, spesso audace, di certi modelli, l’ergonomia dei comandi nell’abitacolo, la scelta di materiali innovativi per gli interni…

Oggi questo approccio globale al comfort, che racchiude tutta l’esperienza centenaria della casa francese, è rappresentato da un programma specifico, che sta alla base della progettazione dei nuovi modelli, in particolare di C4 Cactus e del Suv C5 Aircross. Entrambe le vetture dispongono di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (filtrano le sollecitazioni isolando i passeggeri dalle imperfezioni del fondo stradale) e di sedili spaziosi e accoglienti, che forniscono una sensazione di comodità e di sostegno, facendo stare i passeggeri come su una poltrona.

Fin qui la storia e l’attualità. Ma come sarà il futuro di Citroen? Lo abbiamo toccato con mano guidando i due concept realizzati dalla casa francese proprio in occasione del centenario: 19_19 (di cui leggete qui) e Ami One (di cui leggete in altro articolo su questo stesso sito). Un’esperienza emozionante, anche se condizionata dalla rinuncia ad alcune funzionalità, come la guida autonoma, per ora non attiva su quell’autentico “mostro” hi-tech che è la 19_19, il concept che illustra concretamente la visione dell’ultra comfort e della mobilità extra urbana a emissioni zero.

Presentato in anteprima mondiale al VivaTech di Parigi del maggio scorso, il concept 19_19 ha conquistato la scena per le proporzioni fuori dal comune (lunghezza 4.655 mm, larghezza 2.240, altezza 1.600, passo 3.100) e il design spettacolare, al di fuori dei codici tradizionali, che richiama le forme di una capsula spaziale. Una immagine avveniristica accentuata dal frontale trasparente e dai sistemi di rilevazione radar sistemati sul tetto, che non sono integrati nella struttura, ma volutamente esposti e messi in evidenza, a ricordare la parte posteriore di un aereo.

Il concept 19_19, inoltre, si fa notare per le gigantesche ruote progettate appositamente da GoodYear per essere collegate a sospensioni con smorzatori idraulici progressivi e associate a un sistema di guida attivo intelligente, con tecnologie di guida autonoma, e a un personal assistant proattivo in grado di interagire con i passeggeri. Tutto ciò sulla base di una meccanica fondata sulla trazione integrale e sull’impiego di due motori elettrici (uno anteriore, l’altro posteriore) per una potenza complessiva di 340 kW e una coppia di 800 Nm: un apparato che consente un’autonomia di 800 km (600 con ricarica ultra rapida in 20 minuti), velocità massima di 200 km/h e accelerazione 0-100 in 5 secondi.

Possibile? Lo staff Citroen lo dà per scontato e non c’è alcun motivo per dubitarne. Ma in verità abbiamo potuto scoprire il futuro solo in parte, ovvero salendo a bordo, guidando e saggiando le comodità di questo affascinante veicolo avveniristico, ma rinunciando, per l’occasione, ad alcune genialate futuribili, come la guida autonoma, e condizionati dalla velocità limitata a 50 km/h.

Ciò premesso, eccoci a bordo. Come? Comodamente, sfruttando l’apertura a libro degli sportelli: grazie all’assenza di un montante, lo spazio in larghezza è tanto, mentre il tetto obbliga a piegare il collo in entrata e in uscita. D’altra parte eccedere ancora in altezza avrebbe compromesso l’aerodinamica, che invece è uno dei punti di forza del veicolo. Ciò detto, si ha netta la sensazione di trovarsi in un ambiente molto spazioso, con citazioni del passato per il comfort (sedili imbottiti e rivestiti come quelli di certe Citroen storiche) e soluzioni innovative come le fasce elastiche delegate a fare da poggiatesta. Straordinaria la luminosità, assicurata dalle estese vetrate e dal tetto trasparente (tranne la centina centrale).

Sulla fiancata è inserito un pannello nero, completamente integrato nella porta anteriore, che funge da interfaccia d’accoglienza quando ci si avvicina al veicolo. “Come un assistente personale – ci viene spiegato - la vettura riconosce il conducente, lo accoglie e interagisce con lui attraverso il pannello nero integrato in ogni porta, che può anche diffondere messaggi grafici animati, mostrando, ad esempio, la chiusura e l’apertura delle portiere”.

La plancia è essenziale, per dare risalto al volante (rettangolare) e valorizzare la parte vetrata al di sotto, che può trasformarsi in uno schermo per proiettare film. La postazione di guida si fa apprezzare al primo impatto, anche perché dall’abitacolo è visibile il funzionamento delle sospensioni e ciò che scorre sotto alla plancia, e questo dà la sensazione di sorvolare la strada, come in un elicottero. Il sedile del guidatore, un misto di stile classico e moderno, è cavo a livello dello schienale e del poggiatesta, che invece è sovradimensionato e offre un sistema audio integrato. Ci si sente come su una poltrona avvolgente ed ergonomica, soffice ed elegantemente rivestita di una stoffa che richiama modelli del passato come la grande DS e la piccola Ami 6. I fianchi sono alti e avvolgono morbidamente. La testa viene ben protetta fino alla nuca e si ha la netta sensazione di poter partire per un viaggio lungo anche 800 km, senza soste.

Tutto l’abitacolo, del resto, propone proporzioni inedite, e si allarga nella zona dei gomiti e delle spalle, per accogliere i passeggeri in un ambiente estremamente comodo. “Abbiamo portato il comfort oltre i limiti, con un ambiente che diventa un vero salotto mobile” dicono in casa Citroen, specificando che “per i passeggeri l’auto diventa in qualche modo la continuazione della propria casa, un’estensione che permette di viaggiare comodi a bordo del veicolo come a casa propria, in totale tranquillità, calma e silenzio, con la possibilità di leggere un libro, guardare un film, dedicarsi a un videogioco”.

E guidare? “Quando potrà entrare in funzione la guida autonoma sarà possibile scegliere: guidare o lasciarsi guidare” dicono in casa Citroen, guardando al futuro con ottimismo. Intanto abbiamo provato a guidarlo, questo avveniristico veicolo del futuro, su un tratto circoscritto del Paul Ricard. La messa in moto è gestita da un pulsante sistemato nella console di marmo (sì di marmo, come in un loft di lusso arredato da un architetto alla moda) che si trova al centro, tra i due sedili. Una manopola mimetizzata nel marmo indica il folle, la marcia avanti e la retromarcia. Un lieve sibilo ed eccoci in movimento. Il volante è rettangolare, leggero e senza comandi che distraggono: composto da una resina minerale confortevole al tatto, ha un aspetto marmoreo ed è una reinterpretazione del classico monorazza Citroen. Ovviamente è predisposto alla “scomparsa” quando entra in funzione la guida autonoma (per ora non attivata). Stesso discorso per la pedaliera in alluminio, costituita esclusivamente da acceleratore e freno.

L’autoregolazione imposta per ora dalla Casa, prevede, come detto, velocità ridottissima. Hai voglia di schiacciare l’acceleratore: non si superano i 50 km/h, senza strappi e senza brusche accelerazioni. Meglio così: per ora tutto è molto provvisorio, non sembrano al top dell’efficienza né il freno motore né i freni veri e propri, e tra l’altro manca anche il freno a mano (un tassello sotto le ruote tiene l’auto ferma nel box-tenda). Neanche la visibilità è delle migliori, in quanto il parabrezza non è altro che un pezzo di plexiglass che distorce le immagini (chiaramente una soluzione provvisoria, tipica di un concept non ancora abilitato alla circolazione su strade aperta al traffico). Per questo motivo non è in funzione nemmeno l’head-up display, che invece dovrebbe costituire il “pezzo forte” della strumentazione e dei sistemi di assistenza alla guida. Non sono previsti, infatti, né schermi touch né pulsanti.

In futuro il tutto sarà gestito dal Personal Assistance, una specie di Mago Merlino alloggiato all’interno di un cilindro trasparente e animato, sistemato in basso, sotto alla plancia, tra guidatore e passeggero, capace di entrare in contatto in modo naturale con gli occupanti dell’auto e di diventare parte integrante dell’abitacolo, come un quinto passeggero. Ci è stato spiegato che il sistema interagisce con il veicolo, attivandosi al comando vocale “Hello Citroen”, ed è in grado di selezionare una playlist, far partire un film, un videogioco o un’applicazione, modificare la temperatura nell’abitacolo, regolare le luci, fare una telefonata o inviare dei messaggi. Per ora non è attivo, ma una volta messo in funzione sarà anche in grado, grazie all’intelligenza artificiale, di prendere il controllo del veicolo nelle fasi di guida autonoma.

In attesa di poter fare amicizia con questo robot, abbiamo apprezzato qualcosa di più concreto, già realizzato e fruibile, ovvero il sedile passeggero sistemato accanto a quello del guidatore: una vera e propria chaise long regolabile, in grado di rendere il viaggio un’esperienza riposante. Grazie al poggia-piedi sollevabile motorizzato, che ricorda il sedile passeggero Relax con estensione comfort per le gambe di C4 SpaceTourer, questa seduta va ancora oltre, richiamando il mondo dell’interior design. Il discorso riguarda anche i passeggeri seduti dietro. Per i quali non sono previste chaise long, ma sedili ultra comodi, che consentono di stendere le gambe a piacimento, di poggiare la testa su fasce elastiche specificamente progettate, e di lasciarsi fasciare da stoffe morbide ed eleganti, che richiamano quegli autentici sofà su quattro ruote delle Citroen del passato.

Se non bastasse, a beneficio dei passeggeri non mancano la console centrale e due piccole librerie in marmo, sistemate ai lati, all’interno degli sportelli. E ancora: posteriormente una decorazione con micro-foratura blu protegge la privacy dei passeggeri, consentendo loro di vedere all’esterno, senza essere visti; i vetri anteriori sono invece di colore grigio e permettono ai passeggeri seduti davanti di vedere ed essere visti a metà altezza.

“La 19_19 – tengono a sottolineare in casa Citroen - deve amplificare il piacere di viaggiare, con un abitacolo che deve essere un vero salotto mobile e rappresentare la massima espressione del programma Advanced Comfort”. Un programma che in futuro sarà sempre più legato alla mobilità elettrica, anche per lunghi viaggi, mirando la Citroen alla ricarica per induzione da fermo o in movimento (sempre che si sviluppino le necessarie infrastrutture).

A beneficio del comfort di marcia i progettisti hanno lavorato anche sull’acustica e sul contenimento delle vibrazioni. I test teorici hanno dato risultati eccellenti, ma per ora il concept è ancora un veicolo grezzo, sperimentale, con le maxi gomme che in curva urtano contro i passaruota, affidando alla pura immaginazione l’effetto “tappeto volante” auspicato dall’ambizioso progetto.


 

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Giovedì 10 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 13-10-2019 17:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2019-10-10 15:11:57
Se quella in foto è lunga quattro metri e mezzo io sono sofia loren in brenta a prendere il sole.