Cupra Terramar

Cupra Terramar: look audace, interni curati e una varietà di motorizzazioni destinata a soddisfare le più diverse esigenze

di Sergio Troise
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Il mondo dell’auto vive un’epoca di transizione tutt’altro che facile. Il passaggio dal termico all’elettrico programmato per il 2035 ha provocato incertezze, stop&go, fughe in avanti, brusche frenate, slanci e ripensamenti. S’è arrivati al punto che il colosso Volkswagen ha annunciato la possibilità che vengano chiusi tre stabilimenti in Europa. Possibile? Il tempo dirà. Ma intanto, proprio all’interno della superholding tedesca, c’è un marchio giovane e forte che per molto tempo è riuscito ad andare controcorrente, procedendo spedito sulla via della crescita. Si chiama Cupra. E’ nato appena sei anni fa, nel 2018, a Barcellona, dalla costola spagnola del colosso germanico, ovvero dalla Seat. Sia pure confinato nel perimetro della sportività, il giovane marchio è diventato uno dei più rapidi nel crescere in Europa, ha dimostrato che elettrificazione e sportività possono costituire un binomio perfetto anche per auto comode e funzionali come Suv e crossover, e nel 2023 ha raggiunto nuove vette con oltre 230.000 unità consegnate.

Oggi, però, nel cuore di una crisi generalizzata del mercato, lamenta frenate brusche come quelle dei mesi d’agosto (-36,7%) e settembre (-48,59%). Colpi durissimi, che tuttavia non hanno potuto fermare i piani di rafforzamento della gamma, deliberati da tempo e mirati al lancio di un modello tutto nuovo: la Cupra Terramar, un’auto destinata ad interpretare al meglio lo spirito ribelle del brand spagnolo. “Il nostro obiettivo – è stato dichiarato in occasione del lancio del nuovo modello – è portare il marchio Cupra a nuovi livelli, verso nuovi clienti e nuovi segmenti in crescita, senza perdere la nostra anima ribelle e sfidante”.

La mission è stata affidata dunque a una sport utility di medie dimensioni (4.519 mm di lunghezza, 1.584 di altezza, 1.863 di larghezza e un passo di 2.681 mm) che rappresenta come meglio non si potrebbe il nuovo linguaggio di design del marchio, sfoggiando un look audace, interni ben curati e, soprattutto, una varietà di motorizzazioni destinata a soddisfare le più diverse esigenze. L’auto viene proposta infatti con 5 diverse opzioni di propulsione e con tre diverse tecnologie: TSI (benzina), mild hybrid e plug-in, con potenze che spaziano da 150 a 272 cavalli.

Cominciamo col dire che il nome assegnato alla nuova Cupra rende omaggio all’Autòdrom de Sitges-Terramar, storico circuito in cui è nato il marchio nel 2018. Realizzata sulla piattaforma MQB Evo (già utilizzata su modelli VW, Audi, Skoda, Seat e Cupra) e dotata di sospensioni sportive di serie, nuovo controllo dinamico dell’assetto, sterzo progressivo, pinze freno speciali (non su tutte le versioni), l’auto sfoggia un look audace, caratterizzato da un frontale che Jorge Diez, capo del design della Casa spagnola, ha definito “shark nose” (naso di squalo), e da elementi di design che attribuiscono forte personalità all’insieme.

I 5 diversi propulsori e tre diverse tecnologie offrono numerose opzioni, mentre rimane invariato, con qualsiasi motorizzazione, il cambio automatico DSG doppia frizione, autentico plus di tutte le auto del Gruppo VW. La mild hybrid a 48 V nasce sulla base del motore a benzina 1.5 da 150 cv e rappresenta la principale novità. In grado di assicurare elevata efficienza, il sistema utilizza un generatore di avviamento da 48 V e una batteria agli ioni di litio da 48 V, offrendo un maggiore controllo sul gruppo propulsore e consentendo di recuperare energia in frenata. Grazie all’assistenza elettrica è consentito anche muoversi a motore spento in alcune circostanze.

Per il resto, le prestazioni sono al centro delle due opzioni di motore a benzina TSI da 2.0 litri: il primo, con 204 cv, è abbinato alla trazione integrale (4Drive) che consente di ottimizzare il trasferimento di potenza alla strada; la seconda unità TSI aumenta la potenza ed è disponibile nella variante VZ, sigla che sta per Veloz (veloce): un modo chiaro per descrivere le versioni più prestazionali della gamma. L’unità della Terramar VZ eroga 265 cv, è anch’essa abbinata al cambio DSG a 7 rapporti e alla trazione integrale 4Drive che conferisce dinamica di marcia e prestazioni da autentica sportiva (0-100 in 5,9 secondi, velocità massima 243 km/h).

E veniamo all’e-HYBRID, ovvero all’ibrido plug-in, cioè ricaricabile a una presa di corrente. Qui il gruppo propulsore ibrido di nuova generazione offre un’ampia autonomia in modalità di guida elettrica, dimostrando che elettrificazione e prestazioni possono andare d’accordo. In questo caso, però, il tempo di accelerazione sullo 0-100 sale a 7,3 secondi e la velocità massima è di 215 km/h. In compenso l’auto è in grado di percorrere più di 100 km in modalità 100% elettrica. Il motore 1.5 TSI è collegato infatti a un motore elettrico abbinato a un grande pacco batterie dalla capacità di 19,7 kWh (netti). Particolare non trascurabile, la batteria è compatibile con la ricarica rapida fino a 50 kW in corrente continua mentre si è in viaggio, o a casa utilizzando una wallbox fino a 11 kW. Quanto al comportamento dinamico, è quello tipo di una sportiva, in grado di sfruttare al meglio l’equilibrio dei pesi e un assetto incentrato su sospensioni anteriori MacPherson e posteriori multilink. Per le versioni 4x4, il sistema 4Drive monitora l’angolo di sterzata, la velocità delle ruote e l’imbardata, ripartendo la trazione sugli assi. Vale la pena ricordare, inoltre, che la Terramar è dotata di controllo dinamico dell’assetto (DCC)utile per migliorare la dinamica di guida. Dinamica modificabile anche mediante la selezione di diversi profili di guida, come Comfort, Performance, Cupra (per le versioni VZ), Offroad (per le 4x4) e Individual. E’ prevista anche la possibilità di regolare l’ESC sulla modalità Sport su tutte le motorizzazioni (disattivabile sulle versioni VZ).

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Domenica 22 Dicembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 18:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA