Un dettaglio dell'Audi Aicon concept esposta a Milano

Design Week, i costruttori di auto grandissimi protagonisti alla settimana milanese

di Giampiero Bottino
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MILANO - Tutto esaurito. È il cartello che andrebbe idealmente affisso alle porte di Milano in questo scorcio d’aprile che sembra finalmente aver riportato il clima alla mitezza primaverile che gli compete. Il mondo si è dato appuntamento all’ombra della Madonnina. E non è un’esagerazione: per rendersene conto, basta scrutare i volti, guardare l’abbigliamento, ascoltare le parlate del fiume di gente che sciama negli otto distretti in cui si concentra il Fuorisalone, senza dimenticare gli eventi “sfusi” presenti in ogni angolo della città.

È un’invasione che si ripete soprattutto da quando il Salone del Mobile, oggi ospitato nei più che generosi spazi della Fiera di Rho, è stato affiancato – e quasi inglobato – dalla Settimana del Design che, accanto ai protagonisti più “logici” del settore registra una presenza sempre più ampia e qualificata dell’industria dei motori, la cui escalation sembra quasi trasformare l’appuntamento milanese in una sorta di salone dell’auto diffuso.

I costruttori sensibili al richiamo milanese pur non dimenticando il prodotto, lo hanno sempre – o quasi – inserito in un contesto scenografico e “culturale” coerente con la manifestazione. Un contesto nel quale quest’anno ha avuto un ruolo fondamentale la luce, non solo per le sue valenze scenografiche, ma anche perché è l’immagine stessa dell’elettricità, la nuova frontiera verso la quale l’auto e la mobilità individuale stanno marciando a tappe forzate.
Una profusione di Led e di fibre ottiche ha riempito di suggestioni numerosi eventi, a cominciare da quello organizzato da Audi, la cui presenza è forse la più scenografica e diffusa del panorama automotive. Nella location principale della casa degli anelli, l’ex seminario cinquecentesco di corso Venezia 11, per esempio, il “Light ring”, l’anello del diametro di 19 metri firmato da Mad Architects sospeso al centro del cortile, proiettava sulla sontuosa installazione – un laghetto artificiale sul quale passerelle e piattaforme di legno accoglievano gli ospiti e alcuni modelli-simbolo dello stile Audi di oggi e di domani – i colori cangianti della sua cornice luminosa d’autore, griffata Artemide.

Nel padiglione “Le cavallerizze” del Museo della Scienza e Tecnologia i 12.000 fili sospesi e illuminati singolarmente, opera del giapponese Sota Ichikawa, rompevano con effetti di straordinaria suggestione l’oscurità dello spazio Lexus, dove tra l’altro è stato consegnato allo Studio di design “Extrapolation factory” l’edizione 2018 del tradizionale (e ambitissimo) Lexus Design Award. Il blu è, convenzionalmente, il colore dell’energia pulita. Ed è stato scelto sia dalla Hyundai per “illuminare” una presenza, non a caso battezzata “Energy Zine”, focalizzata sulla versione elettrica del Suv urbano Kona, sia da Jaguar la cui installazione – nella significativa cornice del chiostro Nina Vinchi, il cortile del Piccolo Teatro che della cultura milanese è un autentico pilastro – era incentrata sulla I-Pace, il primo Suv elettrico che verrà portato sul mercato da un costruttore “tradizionale” (Tesla esclusa, tanto per non fare nomi). Sempre luce, ma diverso colore, per l’altro marchio del gruppo anglo-indiano: il verde della foresta virtuale creata da Andrea Cartignano, un’esperienza sensoriale che introduceva alla location Land Rover.

Altri costruttori hanno invece puntato su realizzazioni più attinenti al Salone del Mobile di cui il Fuorisalone è il più affollato “effetto collaterale”. Citroën, per esempio, ha sottolineato il ruolo della nuova C4 Cactus affiancandole degli elementi d’arredo – pouf, poltrone e divani – realizzati da Bertone Design e ispirati ai contenuti della vettura punta che punta al ruolo di benchmark del mercato in termini di comfort. Niente auto, ma soluzioni abitative di taglia extra small nel “Mini living” sottotitolato quest’anno “Built by all” e focalizzato sulla collaborazione tra architetti e clienti per realizzare ambienti perfettamente vivibili, ma adeguati a un ambito urbano nel quale lo spazio è destinato a diventare una risorsa sempre più rara e preziosa.

Come d’abitudine, anche quest’anno non sono mancate le occasioni di dibattito su temi di attualità come il talk che nella location Audi ha visto confrontarsi sul futuro dell’automobile e della mobilità nell’era della rivoluzione tecnologica il direttore del marchio per l’Italia Fabrizio Longo con Carlo Ratti, direttore del “Senseable city lab” del Mit di Boston, e con Yasemin Kologlu, socia dello studio londinese che ha progettato il Burj Khalifa di Dubai il più alto edificio del mondo, 160 piani e una guglia che sfiora gli 830 metri. All’evento Jaguar il responsabile del design Ian Callum ha illustrato l’approccio seguito nell’affrontare un progetto del tutto inedito per il marchio come una vettura al 100% elettrica, mentre nel nuovo Volvo Studio milanese si è discusso – nell’ambito del tema “Forme innovative per la città di domani” – di due argomenti che nel settore sono all’ordine del giorno: “Il design della sicurezza”, sul quale la casa svedese ha molto da insegnare, e “L’automobile da bene a servizio”.
 

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Sabato 28 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 29-04-2018 14:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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