Diesel, in Italia oltre 5 milioni i veicoli Euro 3 a rischio stop con le misure antismog

Diesel, in Italia oltre 5 milioni i veicoli Euro 3 a rischio stop con le misure antismog

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ROMA - Si allarga in Italia il fronte delle regioni anti-smog che hanno deciso di vietare i diesel più vecchi ed inquinanti per migliorare la qualità dell’aria, un problema particolarmente sentito nei grandi centri urbani. A un mese e mezzo dall’entrata in vigore delle misure previste dall’accordo tra il ministero dell’Ambiente e quattro Regioni del Bacino Padano (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto), domani anche il Lazio firmerà un analogo accordo anti-smog, e sarà seguito da Campania e Sicilia. Nel mirino delle istituzioni ci sono le auto e i veicoli commerciali diesel fino a Euro 3. Per questi il piano per le regioni del Bacino Padano, firmato nel giugno del 2017, prevede uno stop dal lunedì al venerdì e dalle 8.30 fino alle 18.30.

Nell’Emilia Romagna, inoltre, lo stop riguarda anche gli Euro 4, più moderni, ma non in linea con gli ultimi standard ambientali. Un numero ingente di mezzi, pari a 5 milioni per i diesel fino a Euro 3, la cui messa fuori gioco cambierà drasticamente la vita di tutti i giorni di tanti cittadini, con il rischio di complicazioni per chi si deve mettere alla guida. Le limitazioni alla circolazione, nate per tentare di controllare una situazione che è stata già sanzionata dalla Ue, non sono infatti uniformi in tutto il vasto territorio interessato e fanno capo, oltre che ai ‘Piani integrati regionalì, alle amministrazioni comunali delle località coinvolte, ovvero quelle con più di 30mila abitanti, che dovrebbero aver predisposto le delibere attuative. Interessate dai provvedimenti, secondo un’indagine condotta da Facile.it, che ha rielaborato i dati ufficiali del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, sono cinque milioni di auto diesel Euro 3 o inferiori, che risultano ancora iscritte nei registri della motorizzazione (il 12,9% dell’attuale parco auto private destinate al trasporto persone presente in Italia). Facile.it è riuscito a disegnare la mappa delle automobili diesel presenti sul territorio e ha evidenziato anche come le Euro 3 o inferiori siano quasi un terzo (29,89%) delle auto private alimentate a gasolio ancora potenzialmente in circolazione.

Nel dettaglio, l’indagine rileva che la diffusione di questo tipo di vetture sia maggiore nelle regioni del meridione, che occupano le prime otto posizioni della classifica nazionale. In vetta si trovano il Molise e la Basilicata, aree dove più di 1 auto privata su 5 è un diesel Euro 3 o inferiore (rispettivamente il 21,9% e il 21,7%). Seguono la Calabria con una percentuale pari al 19% e la Puglia, con il 18,5%. Giù dal podio, ma con valori decisamente superiori alla media nazionale, anche Sicilia (17,2%), Campania (16,7%) e Abruzzo (15,4%). Osservando la graduatoria nel senso opposto, invece, è la Valle d’Aosta a risultare prima. In quella regione solo l’8,5% delle auto private appartiene alla categoria diesel Euro 3 o inferiore. A seguire si trovano Toscana (8,7%), Friuli Venezia Giulia (9,1%) e Liguria (9,4%).

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Mercoledì 14 Novembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 16-11-2018 00:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
3 di 3 commenti presenti
2018-11-14 20:56:23
voglio proprio vedere come fanno a fermarli a napoli.
2018-11-14 22:07:37
Chi posiede questi 5 miliii di veicoli lo fa perche non si puo permettere. di. cambiare auto.Le compagnie petrolifere si possono "permettere" 5 milioni in meno di clienti ? Tranquilli che ci penseranno loro.
2018-11-15 07:31:27
Bravi! Fermiamo 5.000.000 di veicoli e rendiamo sostanzialmente invendibili i veicoli diesel presenti in concessionaria che, con le arie che tirano, fra un paio di anni non potranno circolare. Anche chi per necessità dovesse acquistare una euro 6 diesel non ha la più pallida idea di per quanto tempo potrà adoperarla forse max 2022. Io la trovo una idea folle si accettano senza fare assolutamente niente tutte le altre fonti di inquinamento ma si attacca il diesel unico motore che consente lunghe percorrenze con consumi moderati e si premia la benzina, più costosa, che mediamente consente percorrenze più limitate. E poi ad inquinare è il diesel. Tutto i attesa di fantomatiche e stracare auto elettriche per le quali nessuno ci ha spiegato come produrremo l’energia elettrica.