Una Jaguar I-Pace impegnata in off-road

Ecco I-Pace, il Giaguaro elettrizzante. La casa inglese lancia il primo Suv a batterie ad alte prestazioni

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

LISBONA - Il futuro alla Jaguar Land Rover comincia per «I». A guidare la marcia del gruppo anglo-indiano verso la mobilità sostenibile, autonoma e connessa di cui vuole essere protagonista è infatti la I-Pace, il crossover che segna l’ingresso del marchio Jaguar nel mondo delle vetture al 100% elettriche, mentre i «cugini» di Land Rover hanno preferito puntare – nell’ambito di una razionale divisione dei compiti tecnologici – sull’ibrido plug-in disponibile con le versioni Phev di Range Rover e Range Rover Sport.
 

 

A sottolineare le aspirazioni commerciali di una vettura vera, che non vuole limitarsi al ruolo di dimostratore tecnologico, concorre il posizionamento della I-Pace che va a inserirsi nella categoria più performante e promettente del mercato mondiale: quella dei Suv compatti in cui si colloca per la lunghezza di 4.682 mm, sfoggiando contenuti stilistici inediti e innovativi, seppur allineati all’inconfondibile sportività Jaguar.

La presenza su strada che ricorda molto da vicino la più convenzionale F-Pace non è quindi affatto casuale, come non lo sono alcune soluzioni estetiche – come le proporzioni dettate dall’abitacolo in posizione avanzata che genera un cofano corto e aggressivo – che traggono ispirazione dalla C-X75, l’avveniristica concept car sportiva che al Salone di Parigi del 2010 anticipò, tra la sorpresa generale, l’evoluzione tecnologica e stilistica di un marchio fino ad allora considerato un paladino del conservatorismo automobilistico britannico.

Il Suv elettrico del Giaguaro presenta una tale messe di soluzioni tecnologiche avanzate da giustificare l’orgogliosa e caustica presentazione di Ralf Speth, Ceo di Jaguar Land Rover: «Mentre gli altri parlano di futuro, noi lo costruiamo. Per realizzare la I-Pace abbiamo infranto tutte le regole». Tra tante innovazioni di una vettura progettata fin dall’inizio per essere elettrica, al centro della scena c’è ovviamente il sistema di propulsione, costituito da due motori elettrici di progettazione Jaguar – uno per asse in modo da garantire la trazione integrale e con essa la mobolità su qualsiasi tipo di terreno – che mettono a disposizione una potenza complessiva di 400 cv, facendo di questo Suv una sportiva di razza, come confermano i 4,8 secondi impiegati per raggiungere i 100 km all’ora con partenza da fermo, oltre che le linee fluide e filanti tipiche di un coupé.

Se a questi dati si aggiungono i 696 Nm di coppia disponibili da subito, si ha un’idea delle emozioni che questa vettura con la sua accelerazione che sembra non finire mai è in grado di offrire agli appassionati della guida, riducendo oltretutto l’ansia da autonomia che tanto ha condizionato la diffusione delle auto elettriche: la batteria agli ioni di litio composta da 432 celle «a pacchetto», scelte per l’elevata densità energetica e per la migliore gestione termica, garantisce fino a 480 km di percorrenza prima di rifare «il pieno».

E quando la spia del «carburante» comincia a lampeggiare, per ripristinare l’80% della capacità basta collegarsi per 40 minuti a un caricatore rapido da 100 kW in corrente continua (e in 15 minuti si recuperano 100 km di percorrenza), mentre occorrono poco più 10 ore per raggiungere la stessa carica con il «wall box» domestico da 7 kW in corrente alternata, la soluzione ideale per ricaricare durante la notte. Ovviamente, il comportamento stadale della I-Pace non dipende solo dalle performance dei due motori, che vengono gestiti in modo indipendente per adattare in tempo reale la motricità alle caratteristiche del fondo stradale, ma anche altre soluzioni costruttive come la struttura in alluminio, la ripartizione dei pesi 50/50 tra gli assi e il baricentro ribassato – grazie anche al posizionamento della batteria montata centralmente tra gli assi - che contribuiscono a migliorare il controllo, l’handling e l’agilità.

Senza contare che se la vettura è equipaggiata con le sospensioni penumatiche opzionali, quando la velocità supera i 105 km orari il veicolo si abbassa automaticamente di 10 mm, migliorando ulteriormente il proprio comportamento aerodinamico certificato dal Cd di 0,29, un risultato al quale contribuiscono anche scelte estetiche, come le maniglie a filo della carrozzeria che eleminano un’ulteriore turbativa alla migliore circolazione dei flussi d’aria, e tecniche. Tra queste troviamo per esempio le «Active vanes», le alette attive nel paraurti anteriore che si aprono quando occore per migliorare l’efficienza aerodinamica, oppure la possibilità di selezionare l’intensità della frenata rigenerativa che quando si attiva la modalità più elevata concorre a massimizzare l’efficienza e ottimizzare l’autonomia utilizzando la guida «a un solo pedale», quello dell’acceleratore.
Pur essendo un prodotto al 100% made in England (è stata interamente progettata e ingegnerizzata nel Regno Unito) la I-Pace viene prodotta in Austria, nell’ambito della partnership siglata tra Jaguar Land Rover e Magna Steyr.

 

  • condividi l'articolo
Martedì 4 Settembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 06-09-2018 11:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
1 di 1 commenti presenti
2018-09-05 12:07:30
Caro Giuggiaro hai fatto ancora centro. Bellissima auto peccato che non è per noi comuni mortali...quindi guardare ma non toccare. PS: Land Rover ridacci il Defender...