La nuova Kia Niro

Kia Niro atto secondo, l'elettrico a tutto campo secondo la casa coreana

di Giampiero Bottino
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Può essere considerato il punto d’inizio del percorso che ha fatto di Kia uno dei brand più attivi nella corsa verso la mobilità sostenibile. Niro, infatti, è stato il primo prodotto del marchio coreano svelato – al Motor Show di Chicago nel febbraio del 2016 e a quello di Ginevra il mese successivo – in versione esclusivamente elettrificata, inizialmente con propulsione ibrida seguita un anno dopo dall’evoluzione plug-in ricaricabile alla spina e nel 2018 anche dalla motorizzazione 100% elettrica.

Subito accolta con grande interesse e con più che lusinghieri risultati di vendita – merito anche del fatto che con i 4,36 metri di lunghezza andava a inserirsi nel segmento dei crossover compatti in grande spolvero ovunque – la vettura che occupa il terzo posto nelle vendite del brand si presenta ora con le vesti della seconda generazione che mostra chiari i segni del cambiamento, adeguandosi all’evoluzione stilistica del marchio con un look in parte più tormentato, ma sicuramente più intrigante e incisivo ispirato ai temi della natura. 

Un aspetto coerente con la filosofia estetica “Opposite united” (Unione degli opposti) portata al debutto dal nuovo Sportage e dalla EV6 100% elettrica (non a caso incoronata Auto dell’Anno 2022) e che ha tra gli elementi di maggiore impatto visivo l’ampio montante C la cui forma a punta di freccia è valorizzata dal profilo luminoso dei gruppi ottici posteriori che ricordano le linee di un boomerang.

A simboleggiare l’attenzione alla natura e le vocazione “green” della vettura non concorrono solo le scelte degli stilisti e la “tavolozza” dei colori disponibili, ma anche il massiccio ricorso a materiali di “seconda vita” utilizzati in gran numero nell’abitacolo: ne offrono un esempio il rivestimento del padiglione realizzato con carta da parati riciclata, i sedili in eco-pelle che contengono il Tencel, ricavato dalle foglie di eucalipto e la vernice a base d’acqua priva di Btx (benzene, toluolo e isomeri di xilene) utilizzata per i pannelli delle portiere.

A proposito degli interni, la “rivoluzione” stilistica li ha completamente ridisegnato rendendoli più moderni e tecnologici, come sottolineano i due display digitali da 10,25 pollici ad alta definizione, ampiamente configurabili e integrati in un’unica cornice. Sono il quadro strumenti di fronte al guidatore e lo schermo dedicato all’infotainment a centro plancia, sotto il quale si trovano i relativi comandi che gestiscono anche la climatizzazione e sono stati studiato per garantire un uso immediato e intuitivo, senza dover scorrere altri menu. Ancora più in basso, nella consolle centrale in nero lucido “convivono” il porta-bicchieri e altri controlli tra cui il selettore del cambio automatico doppia frizione a 6 rapporti di ultima generazione, dal quale è stato eliminito l’ingranaggio della retromarcia, ora gestita esclusivamente dal motore elettrico. Scelta che ne caso delle motorizzazioni ibride ha consentito di risparmiare 2,3 kg di peso e di migliorare dello 0,62% l’efficienza complessiva delle doppie motorizzazioni.

Perché, a proposito di motori, la nuova Niro mantiene i tre livelli di elettrificazione della precedente generazione, ma reduci da numerosi interventi migliorativi. La versione plug-in, per esempio, può contare su una batteria potenziata (11,1 kWh rispetto ai precedenti 8,9 kWh) che ha contribuito a portare a 65 km l’autonomia elettrica calcolata nel ciclo Wltp con cerchi ruota da 16 pollici. Sempre nel caso della variante Phev a contenere il ricorso al motore termico – con conseguenti vantaggi in termini di consumi ed emissioni – contribuisce anche il primo radiatore Ptc (cioè a coefficiente di temperatura positivo) ad alto voltaggio da 5,5 kWh di Kia.

A proposito di autonomia a emissioni zero, quella del nuovo modello con propulsione solo elettrica – che dispone di 150 kW (204 cv) con 255 Nm di coppia e si distingue dalle “sorelle” ibride per la griglia frontale bicolore chiusa – arriva al rispettabile livello di 460 km, con la capacità di passare dal 10 all’80% della capacità in 43 minuti collegandosi a una colonnina di ricarica rapida in corrente continua. Tornando alle due versioni ibride, la componente termica è rappresentata dal turbo a benzina 1.6 Tgi della famiglia Mainstream che con l’ausilio della componente elettrica dispone di 141 cv nella versione Hev, che diventano 183 in quella “alla spina” grazie alla maggiore potenza (63 kW rispetto a 32) dell’unità a elettroni.

Comune a tutte le declinazione è la terza generazione della versatile piattaforma K del costruttore coreano, che ha consentito di realizzare un’architettura più efficiente anche in termini di abitabilità grazie all’aumento delle dimensioni (+65 mm in lunghezza, +20 in larghezza) sfruttato al meglio dal nuovo approccio progettuale. 

Anche se l’avvio delle consegne è previsto per il terzo trimestre del 2022, Kia Italia ha annunciato i listini in vista dell’apertura della campagna ordini. La ibrida Hev è disponibile negli allestimenti Business, Style ed Evolution a partire da 30.500 euro mentre la plug-in – prevista solo nei due livelli superiori – parte da 40.250 euro. Per quanto riguarda invece la Bev 100% elettrica, l’accesso è a 42.700 euro per la Business e a 47.500 per la Evolution.

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Mercoledì 3 Agosto 2022 - Ultimo aggiornamento: 11:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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