La CX-5, scelta migliore per i Suv secondo Mazda

Mazda crede nel diesel, valore garantito per 3 anni e nuova generazione entro il 2020

di Nicola Desiderio
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ROMA - Mazda crede nel diesel tanto che metterà in campo un’iniziativa commerciale che garantirà il valore residuo tra 3 anni della CX-5 con motore e gasolio e prepara la terza generazione di questo tipo di propulsori che vedrà la luce nel 2020.

Idee diverse al Sol Levante. Una volta si diceva: i giapponesi non credono nel diesel. Ed in effetti è così visto che la Honda lo ha tolto dalla nuova CR-V e Toyota farà altrettanto da tutte le sue vetture vendute in Europa (fuoristrada e commerciali esclusi) entro la fine dell’anno. Mazda invece segue la propria strada e ritiene che il motore a gasolio sarà ancora la scelta migliore per i Suv come la CX-5. Per convincere anche i propri clienti, in un periodo come questo in cui il diesel viene demonizzato, Mazda propone Mazda Advantage, la formula con la quale garantisce il valore dell’usato tra 3 anni per il suo Suv di punta in Europa.

Valore garantito tra 3 anni. Chi dunque compra oggi la CX-5 con il 2,2 litri a gasolio da 150 cv o 175 cv all’acquisto sa quanto varrà tra 3 anni, ovvero nel 2021. Per allora sarà pronto un diesel di nuova generazione in grado di sfidare qualsiasi norma sui consumi e sulle emissioni. Mazda da sempre crede nei motori convenzionali e la filosofia Skyactiv mira proprio a valorizzare tutte le tecnologie tradizionali poiché la casa giapponese ritiene che posseggano ancora un potenziale tutto da sfruttare prima di ricorrere troppo frettolosamente all’elettrificazione, una tecnologia senz’altro necessaria, ma che presenta ancora criticità in termini di efficienza complessiva, in particolare per il peso ed il costo.

Sfruttare al massimo la tradizione. Per dimostrarlo, la Mazda ha puntato ancora sugli acciai per le scocche, utilizzandone molto ad alta e altissima resistenza, e semplificando al massimo la struttura. Per i motori a benzina invece ha aumentato molto il rapporto di compressione e, viceversa, ha abbassato quello del diesel fino al valore record di 14:1 per il 2.2 dotato anche di altre caratteristiche di spicco come la costruzione interamente in alluminio, l’alimentazione con iniettori piezoelettrici, la distribuzione con variatore di alzata allo scarico e la sovralimentazione con doppio turbo sequenziale. Il 2.2 nel 2012 è stato il primo – ed è rimasto uno dei pochi – diesel ad ottenere l’omologazione Euro6 senza l’ausilio di trappole e di filtri SCR.

L’indipendenza tecnologica e il gusto della sfida. Mazda inoltre è pronto a lanciare il rivoluzionario Skyactiv-X, il primo motore a benzina capace di funzionare ad autoaccensione quando marcia a basso carico. La Mazda è anche la casa che per decenni ha puntato al motore rotativo acquistandone tutti i brevetti e portandolo al culmine del suo sviluppo per le proprie sportive come la RX-7 e la RX-8, ma ora ne sta studiando l’utilizzo come range extender per le auto elettriche alle quali sta lavorando in collaborazione con Denso e Toyota, da poco diventata suo partner strategico. Lecito dunque attendersi qualcosa di decisamente innovativo anche per i motori diesel Mazda di prossima generazione che vedremo nel 2020.

 

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Giovedì 26 Luglio 2018 - Ultimo aggiornamento: 28-07-2018 21:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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