«Il Mit è certo che gli organi inquirenti faranno chiarezza sulla vicenda della presunta compravendita di patenti di guida gestita dalla criminalità organizzata. Alla luce dell'inchiesta giornalistica di oggi, il ministero ricorda che nelle sedi d'esame sono state prese, da tempo, tutte le misure ritenute necessarie e opportune per evitare eventuali brogli e assicurare la trasparenza», ed "è pronto a valutare altri eventuali strumenti di controllo»: lo fa sapere il Mit in una nota, commentando l'inchiesta 'Il mercato delle patenti' pubblicata oggi dal quotidiano La Repubblica. L'inchiesta documenta casi di truffe organizzate, a pagamento, per aiutare i candidati a superare l'esame di teoria della patente, con la complicità di vigilanti ed esaminatori della Motorizzazione.
Un sistema «ben oliato» secondo la ricostruzione che parla di «business in mano alla camorra» che tocca almeno sette città italiane, tra cui Roma e Bologna. Il Mit ricorda gli strumenti anti-frode in vigore: «Esiste un servizio di vigilanza privata, le sedute d'esame sono chiuse al pubblico, si utilizzano metal detector e contenitori schermati per i cellulari. Inoltre la procedura d'esame è completamente informatizzata ivi compresa la correzione dei quiz». Il ministero «si rende ovviamente disponibile a collaborare in ogni modo possibile con gli inquirenti, a tutela dell'interesse pubblico e della stessa Amministrazione e con la determinazione - più volte espressa da Matteo Salvini - di stroncare ogni forma di criminalità", conclude la nota.