Le Michelin Crossclimate vanno molto oltre gli pneumatici all season

Marcia in più per Michelin Crossclimate, l'estivo che non teme l'inverno

di Giampiero Bottino
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VENEZIA - Dal punto di vista concettuale è una sorta di uovo di Colombo: un’idea geniale nella sua semplicità, ma che nessuno finora aveva messo in pratica in modo altrettanto credibile ed efficace. Sotto l’aspetto tecnologico rappresenta una svolta importante, che conferma la vocazione innovativa alla quale il colosso francese (e mondiale) degli pneumatici non è mai venuto meno.

Non a caso Lorenzo Rosso, presidente di Michelin Italia, inserisce il nuovo Crossclimate nello stesso filone che nel 1947, con il brevetto delle gomme radiali, riscrisse la storia stessa dell’automobile e della sua progettazione (per esempio, rivoluzionando la tecnica delle sospensioni) con un prodotto che garantiva più sicurezza, durava il triplo di quanto ipotizzabile fino ad allora e migliorava del 30% l’efficienza energetica. Ed erano tempi in cui di mobilità sostenibile e di rischi ambientali non parlava ancora nessuno.

A differenza della già conosciute e diffuse gomme estive, il Crossclimate è infatti il primo pneumatico estivo – e quindi senza compromessi per quanto riguarda le performance sui terreni asciutti e con climi temperati – omologato secondo le specifiche 3Pmsf anche per quanto riguarda le prestazioni invernali. Una risposta concreta – dai prezzi assimilabili a quelli delle coperture normali – alle esigenze della maggioranza degli automobilisti, quelli che solo in casi del tutto eccezionali possono trovarsi in situazioni estreme, ma vogliono essere pronti ad affrontare in sicurezza eventuali problemi “stagionali” (le statistiche dicono che il 65% degli automobilisti europei utilizza soltanto pneumatici estivi) senza dover sostenere le spese e le difficoltà “logistiche” del doppio treno di gomme, ma anche senza violare le normative vigenti.

Alla base dei risultati che nei test hanno evidenziato una netta superiorità nei confronti degli pneumatici All Season in tutte le specialità previste – frenata su asciutto e su bagnato, aderenza sul bagnato, motricità sulla neve – ci sono le attività di ricerca & sviluppo nelle quali la casa del Bibendum ha investito 700 milioni di euro solo nel 2015. Un impegno tecnologico che si è manifestato nell’innovativa combinazione di mescole, nell’inedita scolpitura a V del battistrada che abbinata alle nuove lamelle a elevate prestazioni ai tasselli smussati e propizia una grande durata, un’ottima trazione sulla neve e un eccellente comportamento su asfalto asciutto.

Anche rispetto alle coperture dichiaratamente specialistiche, cioè le estive pure piuttosto che le invernali, Crossclimate ha esibito performance paragonabili e in qualche caso addirittura migliori, in un mix di sofisticazione tecnologica e di accessibilità che il mercato ha già dimostrato di apprezzare, visto che i tre milioni di pezzi venduti in Europa in 12 mesi hanno superato del 30% le aspettative a livello continentale, e addirittura del 50% per quanto riguarda il mercato italiano. La tendenza appare destinata a rafforzarsi visto che nel corso di quest’anno l’offerta è destinata a soddisfare un più ampio ventaglio di esigenze con l’arrivo di 19 nuove misure aggiuntive per una gamma che già ne prevede 42 (da 14 a 19 pollici), di cui cinque riservate al mercato dei Suv.
 

 

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Domenica 14 Agosto 2016 - Ultimo aggiornamento: 16-08-2016 19:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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