
Mini Countryman, la terza generazione alza l'asticella. Si distingue per indiscutibili doti di originalità, eleganza e versatilità

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Suv e crossover compatti, attorno ai quattro metri, sono da tempo i dominatori della scena. Ma hanno un limite: si assomigliano tutti, maledettamente. In questo scenario appiattito spiccano dunque quei pochi modelli capaci di distinguersi, puntando molto su stile e personalità. E’ il caso di MINI, il marchio inglese di proprietà BMW, che sin dal 1994, l’anno dell’acquisizione, ha ostinatamente puntato sulla salvaguardia di un’identità di marca che rappresenta un valore imprescindibile. S’è arrivati così alla terza generazione della MINI Countryman, ultima erede di quella che fu, negli anni 70 del secolo scorso, la prima, unica, inimitabile, piccola auto dedicata all’”uomo di campagna” (countryman) derivata dalla mitica citycar di Alec Issigonis, la progenitrice delle MINI moderne. Seguendo diligentemente questo percorso virtuoso s’è arrivati dunque alla Countryman di ultima generazione: un’auto di classe premium, con 4 porte, 5 posti, portellone, ampio vano bagagli, capace di distinguersi dalla massa per indiscutibili doti di originalità, eleganza, versatilità (soprattutto nella versione ALL4 a trazione integrale) e in grado, come poche altre, di destreggiarsi al meglio nella guida in città, su strada e in fuoristrada.
L’ultimo passo di questo aggiornamento non-stop è rappresentato dalla versione full electric a emissioni zero, che si colloca sul mercato come alternativa alle versioni ibride (mild hybrid su base benzina 3 cilindri e 4 cilindri diesel 1.5 e 2.0 litri), disponibili sia con trazione anteriore (la diesel) sia integrale (a benzina), e alla “superstite” sportiva 4x4 John Cooper Works con motore a benzina da 300 cv. E’ scomparsa invece la versione ibrida plug-in e, in cambio, ne arrivano due elettriche: la E con motore anteriore da 150 kW e 250 Nm, e la SE con doppio motore, da ben 230 kW e 494 Nm. Entrambe adottano una batteria da 66,45 kWh (64,6 Kwh netti), ricaricabile a 22 kW in corrente alternata (potendo sfruttare al massimo le normali colonnine pubbliche) e a 130 kW in corrente continua. Nel primo caso l’autonomia è di 462 km, nel secondo di 433. Sul fronte dell’ibrido, in gamma ci sono due motori a benzina, entrambi turbo a iniezione diretta con sistema mild-hybrid a 48 Volt e cambio doppia frizione a 7 rapporti. Il 3 cilindri 1.5 della Countryman C ha 170 cv mentre il 4 cilindri 2 litri con trazione integrale ha due livelli di potenza: i 218 cv della S e i 300 cv della John Cooper Works che accelera da 0 a 100 km/h in 5,4 secondi e tocca i 250 km/h, anche grazie a un coefficiente di penetrazione aerodinamica di 0,26. E questo nonostante linee più nette per dimensioni maggiori.
La lunghezza infatti arriva ora a 4,43 metri (+13 cm) e l’altezza a 1,61 (+8). Di conseguenza crescono anche l’abitabilità e il bagagliaio: muovendo il divanetto posteriore 40/20/40 per 13 cm e abbattibile, si va da 505 a 1.530 litri. Questi cambiamenti non hanno stravolto la Countryman, intesa come auto ideale per la vita di tutti i giorni, adatta sia all’uso in città, sia anche per viaggiare o concedersi qualche avventura fuori porta. E per chi vuole un po’ di pepe in più, la Countryman è disponibile, come detto, anche nella versione JCW ALL4, che è sicuramente quella più orientata al divertimento di guida. Il design esterno non ha subito stravolgimenti, ma è stato aggiornato in molti dettagli (i più significativi sono il parabrezza più inclinato e i fari di nuova forma), così come gli interni, concepiti secondo la filosofia della “semplicità carismatica” tipica del marchio. Materiali di alta qualità e un design minimalista si combinano per creare un ambiente accogliente e moderno, allestito con occhio attento alla sostenibilità ambientale: i sedili (ora più larghi) e il volante sono rivestiti infatti in Vegan Skin, un materiale ecocompatibile, ottenuto dal riciclo di poliestere, bottiglie e residui di moquette. E ancora: il cromo è stato eliminato sia negli interni che negli esterni, mentre i cerchi in lega leggera sono realizzati con un alto contenuto di alluminio secondario fino al 70%. Anche il sistema di verniciatura è stato “depurato”, e per quanto riguarda i motori sono realizzati interamente senza l’utilizzo di minerali di terre rare. Ricchissime sono le dotazioni hi-tech, sia sul fronte della guida assistita (ADAS) sia su quello dell’infotainment.
Il cuore tecnologico della nuova MINI Countryman risiede nel display OLED: posizionato al centro dell’abitacolo, offre una visione chiara e nitida di tutte le informazioni essenziali, e grazie al suo originale design rotondo e all’alta risoluzione diventa il fulcro dell’esperienza di guida, fornendo accesso intuitivo a funzioni come la navigazione, l’assistenza al parcheggio e le informazioni sul traffico. Per la prima volta, inoltre, i modelli MINI sono dotati di un assistente vocale completo: è l’Intelligent Personal Assistant, che può essere attivato con il saluto “Hey MINI” o premendo un tasto sul volante. Il sistema gestisce funzioni chiave come la navigazione, la telefonia, la radio. Sul fronte della sicurezza, il Driving Assistant offre un valido supporto avvertendo se sono presenti veicoli nell’angolo cieco e, se necessario, supportando il guidatore per far rientrare l’auto in corsia. Aiuta inoltre a rilevare i veicoli che sopraggiungono in direzione trasversale mentre si esegue la retromarcia. Il Driving Assistant Plus include funzioni di assistenza alla guida basate su telecamera e radar e permette di arrivare a destinazione più riposati, mantenendo automaticamente la velocità, la corsia e la distanza di sicurezza.