La copertina del libro

Mini, i 20 anni col marchio Bmw in un libro che celebra le emozioni

di Patrizia Licata
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Presentato a Roma “THE BIG LOVE – Una storia (d’amore) lunga 20 anni” edito da Mondadori Electa e in vendita nelle librerie e negli store online. Il volume ripercorre le innovazioni nel design, i successi nel cinema e le incursioni nella moda e nella street art di un’auto iconica che dal 2030 sarà anche un’avanguardia ecologica

È un grande amore. Dopo 20 anni si può sicuramente dire ed è proprio con il libro “THE BIG LOVE” che Bmw festeggia il viaggio ventennale della MINI, l’iconica auto rilanciata dal costruttore tedesco l’8 settembre del 2001. Un’idea rivoluzionaria nata dalla matita di Alec Issigonis nel 1959 e poi reinterpretata dalla casa automobilistica di Monaco di Baviera che nel 1994 ha acquisito il marchio inglese insieme all’allora proprietario gruppo Rover.

Il volume – a cura del giornalista Paolo Matteo Cozzi ed edito da Mondadori Electa - ripercorre la storia italiana della MINI, svelando alcune chicche di questo percorso, tra cui l’incontro con i mondi del cinema, del design e della moda. Piccola ma inconfondibile, sempre avanguardistica nel suo look, MINI non è solo un’automobile ma un brand, come afferma Stefano Ronzoni, Direttore MINI Italia. Rappresenta “coinvolgimento, emozione, distintività, personalizzazione, complicità, divertimento, passione e inclusione”. E nel suo futuro c’è anche la parola sostenibilità, perché dal 2030 MINI sarà venduta solo come full-electric, primo marchio di Bmw a compiere la transizione ecologica in tutti i suoi modelli.

Il volume “THE BIG LOVE – Una storia (d’amore) lunga 20 anni” è stato presentato da Bmw e MINI nella capitale in un evento organizzato in collaborazione con MINI Roma, presso il locale Madeleine, una cornice in linea con la filosofia della piccola ma sofisticata protagonista. “Un’icona”, “capace di suscitare emozioni forti, fortissime, a cavallo di più generazioni”, scrive nella prefazione del libro Massimiliano Di Silvestre, presidente e amministratore delegato di Bmw Italia.

La MINI ha “vissuto mille vite e ancora più trasformazioni”, sottolinea il curatore del libro Paolo Matteo Cozzi, e ogni volta ha saputo “cambiare le regole del gioco”. MINI lo ha fatto insinuandosi con la sua linea agile e deliziosa nei mondi che non le appartenevano ma che si sono lasciati subito conquistare, perché MINI sembrava fatta (anche) per loro.

Come il cinema, dove la MINI ha recitato sul set o è apparsa sui red carpet internazionali e nelle collezioni delle star. Eccola dunque in The Italian Job del 1969 (e nel remake del 2003), nella spy story The Bourne Identity e nel cult Austin Powers Goldmember, nonché nei garage personali di Peter Sellers, Steve McQueen, Rachel McAdams, Katie Holmes.

Un brand così forte da permettere allo specialista della comunicazione Marco Makaus (siamo nel 2004) di telefonare a John Malkovich per esporgli un’idea sulla promozione della nuova MINI Cabrio e ottenere un’immediata risposta. Dalla cena milanese tra l’attore e Makaus è nata una giacca in edizione limitata solo per il mercato italiano.

Di storie come questa il libro ne racconta diverse: il giornalista esperto di spettacoli Francesco Festuccia cita il premio “MINI Bello e Invisibile” del festival di Tavolara; il “MINI FilmLab”, che ha lanciato giovani talenti; il festival dei cortometraggi a Capalbio, quello dedicato al Noir di Courmayeur e il tappeto rosso del Festival del Cinema di Roma, dove si inserisce il racconto di un big del grande schermo, Pier Francesco Favino.

Ma THE BIG LOVE tra MINI e gli italiani non riguarda solo il cinema: ci sono le collaborazioni con lo IED sul design, con ACI per la sicurezza, con Lucca Comics per la street art, fino alle innovazioni nel marketing e nella comunicazione. Prima ancora che si diffondesse il digitale MINI già “parlava” il linguaggio del futuro della pubblicità, usando gli ambient media o il guerrilla advertising, ha ricordato Luca Scotto di Carlo, pubblicitario e creative partner di M&C Saatchi.

Con la “nuova” MINI Bwm è riuscita in un piccolo grande miracolo: acquistare un’icona British con una storia di 4 decenni e portarla alla conquista del mondo sotto la bandiera tedesca regalandole una seconda giovinezza. Nel 2001 in Italia risultavano immatricolate 70.000 MINI delle 5.387.862 costruite fino al 2000. Alla fine del 2002 ne erano già state vendute 170.000, di cui 20.000 in Italia (il 12% del totale mondiale). Ad oggi è un piccolo grande esercito di 400.000 MINI vendute dal 2001 a oggi nel nostro Paese. Su scala mondiale Bmw ha festeggiato nel 2019 i 10 milioni di MINI prodotte dal 1959. Nel solo 2020 ne ha vendute quasi 300.000. A metà 2021 il 15% delle MINI acquistate nel mondo sono elettrificate (l’ibrida plug-in Countryman Cooper SE o la MINI full Electric), pari a 23.777 esemplari, per un totale di quasi 160.000 MINI vendute in sei mesi.

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Mercoledì 24 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 25-11-2021 14:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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