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BARCELLONA - La rappresentanza del popolo giovane dovrebbe in qualche modo aver contribuito alle scelte “digitali” effettuate dalla Casa spagnola. Perché per quanto la prestazione pura e la presenza di unità motrici parsimoniose possa avere un ruolo importante, è quello che a bordo definisce l’infotainment a fare davvero la differenza. In primis perché è parte del dna dei millennials e poi perché rende la compatta Ibiza una vera ammiraglia a discapito delle dimensioni. Così, giovani e meno giovani, possono assicurarsi un’auto che, a differenza delle grandi, vanta una maggiore agilità in parcheggio, ma gli stessi contenuti multimediali.
Tant’è vero che la nuova Ibiza ha in dote una delle ultime edizioni del sistema Seat Full Link. Un sistema che si potrebbe definire politicamente corretto, essendo uno dei più trasversali attualmente in commercio. Trasversale perché sa combinare in un unico pacchetto sia Android Auto, sia Apple CarPlay, sia il redivivo MirroLink. Un potenziale che dovrebbe garantire a chiunque possieda uno smartphone di ultima generazione, di potersi connettere senza problemi alla propria vettura. Così i tempi di connessione si riducono drasticamente, assicurando una certa disponibilità in tema di applicazioni disponibili dal proprio telefonino verso l’auto.
Centro nevralgico delle dinamiche d’intrattenimento e non solo, è lo schermo touch da 8 pollici nella sezione centrale della plancia. Spicca il rivestimento in vetro, che alimenta la colorazione delle schermate, esaltando la scenografia in abitacolo. Una specificità che non è neppure in dote alla maggiore Seat Leon. Di fatto quanto messo in mostra dalla nuova Ibiza è quanto verrà poi riproposto sulla nuova generazione di Volkswagen Polo. Il portafoglio di applicazioni è vario, potendo contare su app in grado di fornire informazioni circa lo stato della vettura anche da remoto.
All’esperienza multimediale fa seguito quella musicale, dato che è disponibile un’impianto audio da ben 300 watt della Beats, che adopera 6 altoparlanti, un subwoofer e un amplificatore. Il pacchetto è offerto ad un prezzo di 600 euro e annovera pure il ruotino di scorta, un elemento sempre più raro sull’auto “2.0”.
Il fatto di avere in dote (ma solo a pagamento) il caricatore wireless, è un chiaro segnale di come la dicitura “auto per i giovani” dica il vero. Il dispositivo è annesso al cosiddetto Connectivity Box, di cui è parte anche un amplificatore per il segnale GSM. In questo caso l’esborso si aggira intorno ai 200 euro. Al di là del costo, il vantaggio di poter ricaricare il proprio telefono semplicemente posizionandolo nel pozzetto difronte alla leva del cambio, non ha davvero prezzo.
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