Pink Motor Day, organizzato dalla rivista Fleet Magazine, con il patrocinio del Comune di Milano e dell’Osservatorio Top Thousand, UNRAE e ANIASA

Pink Motor Day, voce alle donne manager nella mobilità. Cresce il numero delle aziende che investono nelle figure femminili

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In occasione del Pink Motor Day, organizzato dalla rivista Fleet Magazine, con il patrocinio del Comune di Milano e dell’Osservatorio Top Thousand, UNRAE e ANIASA sono stati affrontati temi importanti quali il gap salariale, l’occupazione e la disoccupazione femminile, e l’autodeterminazione, grazie al contributo delle imprenditrici e dei personaggi simbolo dell’industria automotive, del travel e di tutta la mobilità, in generale, intervenuti. In base alle informazioni fornite da Cristiana Petrucci del Centro Studi e Statistiche UNRAE, si evince che le donne si muovono in maniera diversa, soprattutto in città. Nello specifico, 1 auto su 2,5 presenti sulle strade italiane è guidata da una donna che, sempre secondo i dati, preferisce la motorizzazione a benzina, ma se deve cambiarla, si allinea alle scelte maschili e abbandona le motorizzazioni tradizionali per quelle ibride, che nel 2022 toccano il 35,4% delle preferenze grazie anche all’indipendenza dalle infrastrutture di ricarica, all’offerta di prodotto e agli incentivi statali e privati delle aziende.

« Le donne si muovono in maniera diversa dagli uomini, usano meno la macchina e più i mezzi pubblici - racconta Arianna Censi, Assessora alla Mobilità del Comune di Milano - in numero minore scelgono i mezzi in sharing e fanno tragitti più lunghi a piedi». Nel mondo del lavoro le donne rappresentano una forma di ricchezza, un capitale da mettere al servizio dei team e dei progetti nei quali lavorano. Ma ci sono ancora delle barriere. «Ne identifico almeno due - spiega Valentina Sangiorgi, Chief HR Officer Randstad Italia - le donne giovani preoccupano ancora numerose aziende (probabile assenza per maternità). La seconda barriera: con il crescere delle competenze ogni dipendente diventa sempre più prezioso per l’azienda. Dipendere troppo da una donna pone il rischio di probabili assenze per accudire i figli dal momento che il care giving è affidato alle mamme più che ai papà». «Solo una squadra che si compone di persone diverse fra loro vince - aggiunge Francesca Palazzotti, Procurement Director Arval Italia - un buon manager non solo ha il dovere di accogliere queste diversità, ma soprattutto di valorizzarle per fonderle al meglio per un obiettivo comune». Dall’industria al motorsport, le donne sono sempre più protagoniste.

«Da fan, mi sono resa conto che la presenza di donne che lavorano nei paddock del motomondiale è molto scarsa - afferma Aurora Angelucci - il mio obiettivo è incrementare il numero di donne che lavorano in questo sport, come pilota ma anche come tutte le figure di tecnici che normalmente compongono un team». L’inclusione è un valore che va alimentato con il contributo delle nuove generazioni, come si riscontra da un progetto realizzato DHL Express Italy. «Ci siamo concentrati sul valore che l’inclusione e il potenziamento delle diversità a 360ø portano nella vita professionale e personale di ciascuno di noi - racconta Roberta Marsi, Sustainability Manager DHL Express Italy - a partire da quella fase della vita in cui tutto inizia a prendere forma: l’infanzia».

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Venerdì 10 Marzo 2023 - Ultimo aggiornamento: 12:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA