FE, sabato mattina alle 7 italiane il primo ePrix giapponese della storia. Jaguar e Porsche per il primato, Nissan per la storia
Prima presa di contatto per Vettel con il WEC, il tedesco ha percorso 581 km con la Porsche 963 LMDh ad Aragón
Audi, nuova pagina tutta elettrica. Ingolstadt lancia le prime vetture sulla piattaforma “nativa” realizzata con Porsche
PORTO CERVO - Guidare una Porsche è di per sé un’esperienza stimolante. Ma se la Porsche è una Speedster, l’esperienza diventa speciale, come abbiamo verificato in un test sulle strade della Sardegna, al volante dell’ultima nata della mitica Cavallina tedesca, una due posti scoperta con motore 4000 6 cilindri da 510 cv, capace di provocare scariche di adrenalina al solo mettersi in moto. Con calma allacciamo la cintura, regoliamo il sedile (con un comando elettrico) e il volante (con comando manuale). La posizione di guida è perfetta, il sedile avvolge quanto basta e per il resto c’è ben poco da guardarsi attorno: non ci sono schermi, navigatori, head-up display… mancano persino i sensori di parcheggio. E’ la formula Speedster: auto leggera, semplice, prestazionale. Per chiudere la portiera dall’interno manca persino la maniglia: ci si arrangia con una fettuccia di stoffa. Non manca comunque la pelle per i rivestimenti interni, per i supporti laterali e i poggiatesta dei sedili (realizzati in fibra di carbonio).
La strumentazione “punta tutto” sul contagiri analogico, posizionato al centro dello sguardo. Una sgasata e via, sulle strade della Sardegna, tra Porto Cervo e Santa Teresa di Gallura, quasi 400 km tra andata e ritorno, in un alternarsi di costiera, entroterra, curve, controcurve, collina e pianura. L’ideale per saggiare assetto, tenuta, accelerazione, frenata, cambio. A proposito di cambio, è un manuale a 6 marce di precisione chirurgica. Innesti corti, rapidi, netti. Fa venire voglia di cambiare anche quando non è necessario. E, in più, dispone di un “valore aggiunto”, l’auto-blip, che farà la gioia dei porschisti più giovani, quelli cresciuti con gli automatici/sequenziali doppia frizione e ignari del punta/tacco e della doppietta: è un sistema automatico che attiva la doppia debraiata nelle scalate. Pratico e divertente, agevola anche i guidatori più esperti.
Lo sterzo svuotato da tasti e comandi è più amico che mai, lo impugni senza esporti a distrazioni; i cambi di direzione più repentini non creano il minimo problema, ingressi e uscite dalle curve non danno impacci né spaventi, mai: lo sterzo è diretto e la Speedster sembra inchiodata all’asfalto. Del resto dispone di 4 ruote sterzanti, autobloccante meccanico e alcuni dispositivi hi-tech come il Torque Vectoring, delegato alla migliore ripartizione della coppia. I 470 Nm regalano una gran bella spinta anche con le marce alte, accelerazioni brucianti (0-100 in 4,0 secondi) e progressioni infinite, fino alla soglia dei 9000. La conformazione dell’abitacolo e la forma del parabrezza fanno sentire ben protetti e ciò consente di godersi al meglio il viaggio, specie ad andature da passeggio. E, soprattutto, se tutt’intorno brillano il sole e il mare della Costa Smeralda...
ACCEDI AL Il Mattino.it
oppure usa i dati del tuo account