Renault Embleme concept

Embleme ha due anime: a batteria e a idrogeno. Renault sorprende con il concept di un Suv coupé

di Mattia Eccheli
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PARIGI - Riciclabile al 90% e con il almeno il 50% di materiali riciclati post consumo. Alimentata da un sistema ibrido a emissioni zero che abbina la spinta a batterie a quella a celle a combustibile. E con un'impronta carbonica pari a un decimo di quella di modelli di riferimento del 2019, ovvero 5 tonnellate di CO2 nell'intero ciclo di vita, «dalla culla alla tomba», accertate dai periti dall'organismo indipendente Institut Français du Pétrole et Energies Nouvelles. Questo e altro ancora è l'auto laboratorio di Renault, il Suv coupé Embleme, il cui stesso nome vuole essere profetico: «L’obiettivo – sintetizza Fabrice Cambolive, Ceo di Renault – era ottenere la massima decarbonizzazione progettando un’auto attrattiva, efficiente, adatta alle famiglie, spaziosa, confortevole, high-tech e versatile».

Esteticamente interessante, la vettura misura 4,8 metri di lunghezza, dispone di un passo di 2,9 e ha un vano bagagli al posteriore da 556 litri, cui se ne somma uno sotto il cofano posteriore da altri 74. Ha un sistema modulabile di sedili che la rende versatile, oltre che comoda, almeno da ferma, dato che per il momento è un concept sulla cui entrata in produzione non esistono certezze. Almeno non abbastanza da condividerle con gli organi di informazioni. E tuttavia pare che Luca de Meo, il Ceo del gruppo, voglia assolutamente vedere in strada la Embleme. In ogni caso non avverrebbe prima del 2028 e quasi sicuramente semmai non con l'innovativa doppia alimentazione.

Il Suv potrebbe arrivare sul mercato solo a batteria: il motore elettrico a rotore avvolto da 217 Cv senza terre rare (una soluzione che riduce l'impronta carbonica, migliora l'impatto sociale e riduce la dipendenza da altri paesi: la Cina ha appena disposto il blocco temporaneo delle esportazioni) potrebbe venire spinto dal solo accumulatore, che nella configurazione attuale è al nichel manganese cobalto da appena 40 kWh per garantire gli spostamenti a livello urbano con una percorrenza tra i 200 e i 300 chilometri per singola ricarica. Il range extender a idrogeno (2,8 kg di capacità del serbatoio piazzato sotto il cofano anteriore) da 30 kW è stato immaginato per i viaggi più lunghi: una volta individuato un distributore (in Italia ce ne sono attualmente due) bastano 5 minuti per imbarcare combustibile per un'autonomia di 350 chilometri. Per contenere le emissioni e rendere più gradevole l'abitacolo, la Embleme ha un tetto solare di quasi tre metri quadri di superficie che può valere fino a una decina di chilometri di percorrenza e che garantisce luminosità grazie alla sua trama fotovoltaica non troppo fitta.

Il progetto Embleme è stato affidato da Renault alla controllata Ampere, che ha lavorato assieme a oltre venti fornitori per abbattere l'impronta carbonica intervenendo su ogni aspetto possibile: dall'approvvigionamento delle materie prime e dei componenti alla produzione, dall'utilizzo dell'auto (i nuovi pneumatici Michelin, da 22” sul prototipo, vengono promessi grado di aumentare del 55% la durata del veicolo e di contenere del 40% l'impatto ambientale entro il 2035) al riciclo e riciclabilità del veicolo. L'efficienza energetica, sulla quale incide un'aerodinamica con un Cx di 0,25 (i retrovisori laterali esterni sono stati sostituiti da microcamere sistemate sui passaruota anteriori e le portiere dispongono di un nuovo sistema di apertura Akwel prodotto con l'85% di materiali riciclati con 50 componenti in meno e il cui peso è stato ridotto del 60%), l'utilizzo di energie rinnovabili e l'economia circolare completano il quadro degli sforzi sul significativo miglioramento del bilancio ambientale.

Sul fronte dei materiali ci sono una pelle a base di fibre di ananas di Forvia per le zone di contatto dei pannelli delle porte e la consolle centrale e rivestimenti in lino che arriva dalla Normandia per la plancia. Per facilitare il riciclo dei materiali sono state evitati saldature e collanti. Tra le altre aziende coinvolte nel progetto Embleme ci sono anche Autoneum, ArcelorMiNal, Cea (Commissariat à l'énergie atomique), Constellium, Dicastal, Forvia, Hella, Opmobility, StMicroelectronics, Valeo e Verkor. Con o senza Embleme, Renault ha confermato il proprio obiettivo, che è quello di «azzerare le emissioni nette entro il 2050 a livello mondiale», anticipato al 2040 a livello europeo.

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mercoledì 30 aprile 2025 - Ultimo aggiornamento: 18:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA