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TARRAGONA - La corsa delle Seat verso la mobilità del futuro non si esaurisce certo con l’annuncio che Tarraco avrà anche una versione ibrida plug-in. Entro la fine del prossimo anno, arriverà la tecnologia mild-hybrid che non sarà disponibile su tutta la gamma, ma solo su alcuni modelli di grandi numeri come la Leon. Nel 2020 inizierà anche l’era dell’elettrico puro, con il debutto delle prime due Seat a batterie.
Nel futuro di Tarraco c’è anche il gas naturale, protagonista di un’isola tematica a contorno dell’anteprima e accreditato della capacità di abbattere del 25% le emissioni di CO2, del 75% quelle di Nox e con zero particolato. Il tutto al prezzo, relativo al costo dei carburanti in Spagna (1,25 €/litro la benzina, 1,15 il gasolio, 0,936 al kg il metano) di 3,4 euro per 100 km contro i 4,6 del diesel e i 6,4/100 km della benzina.
Un marchio sportivo e giovane come Seat non può prescindere da equipaggiamenti che mettano d’accordo le preferenze dei giovani con i requisiti di sicurezza ai quali la digitalizzazione non può e non deve rinunciare. Per questo la casa spagnola è il primo costruttore al mondo a integrare Shazam nelle proprie auto, dando ai clienti la possibilità di usufruire – tramite il display di bordo – della sterminata libreria musicale dell’app che vanta nel mondo un miliardo di utenti.
Nei piani Seat non ci sono solo connettività, e guida autonoma. Oltre a proseguire sulla strada della crescita al quale presidente Luca de Meo ha impresso un’accelerazione. È lo stesso top manager italiano che, in margine all’anteprima della Tarraco, ha svelato quello che è il suo vero obiettivo prioritario: «Spero di percepire presto che la nostra gente può guardare avanti con serenità, che non deve più preoccuparsi per il futuro».
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