Lo stack di celle a combustibile della nuova Toyota Mirai può essere utilizzato in modo modulare ed è capace di generare grandi potenze producendo solo acqua

Toyota, European Fuel Cell Business Group per spingere la società dell’idrogeno in Europa

di Nicola Desiderio
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Toyota ha costituito la European Fuel Cell Business Group, una business unit dedicata espressamente all’idrogeno e creare quella che la casa delle Tre Ellissi chiama “la società dell’idrogeno”, ovvero una realtà dove il vettore energetico, costituito dall’elemento chimico del quale la natura è più ricca, diventa centrale.

La European Fuel Cell Business Group sarà diretta da Thiebault Paquet e avrà sede a Bruxelles per almeno tre ragioni. La prima è che nella capitale belga ed europea ha sede anche Toyota Motor Europe, la seconda è la sua posizione geografica e la terza è che hanno lì sede la Commissione Europea e altre istituzioni della UE le quali hanno già predisposto per l’idrogeno una mappa che prevede investimenti poderosi all’interno del Green Deal e per raggiungere l’obiettivo strategico continentale di azzerare l’impronta di CO2 nel 2050.

La Toyota si appresta a lanciare la Mirai di seconda generazione, ma guarda all’idrogeno con uno sguardo molto più ampio. Esistono infatti già applicazioni nel campo di bus, treni, trasporto pesante e commerciale, nautica, industriali e stazionarie e se ne prevedono ulteriori, anche nel campo dell’aviazione. Sono tutti settori che hanno bisogno dell’idrogeno e che sono sostenuti anche dalle grandi società petrolifere ed energetiche, Enel compresa, che hanno unito le loro voci nell’iniziativa Choose Renewable Energy e scritto una lettera al vice-presidente esecutivo della Commissione, Franz Timmermans, affinché l’idrogeno rientri nelle strategie europee.

Il motivo è essenzialmente tecnologico. Per taluni settori l’unica elettrificazione realistica è quella dell’idrogeno perché altrimenti non è possibile né tagliare le emissioni né azzerare l’impronta di CO2. Per questo, tali settori vengono definiti “hard-to-abate”, valgono un quinto di tutte le emissioni di CO2 e sono strategici per l’economia. Dunque è altrettanto strategico agire su di essi anche per trasformarli in un’opportunità di business, tanto che si parla di investimenti tra 180 e 470 miliardi di euro entro il 2030. Gli assett decisivi sono gli elettrolizzatori, che ricavano l’idrogeno “verde” e circolare dall’acqua, e le stazioni di rifornimento.

A questo dovranno pensare le istituzioni e i giganti dell’energia. Al resto deve pensare chi costruisce gli stack di celle a combustibile che, per loro natura, sono modulari e componibili. Toyota li costruisce e commercializza dal 2014, anno nel quale ha presentato la Mirai di prima generazione. Il suo stack con un volume di 33 litri produceva 113 kW di potenza con una densità di 3,7 kW/litro ed è presente, in forma di multiplo, anche sul bus Sora e quello della portoghese della Caetanobus, ma anche sui muletti all’interno degli stabilimenti e sul catamarano Energy Observer.

Lo stack della nuova Mirai con 24 litri di capacità produce 128 kW con una densità di 5,4 kW/litro, un miglioramento dunque del 46% con costi considerevolmente inferiori, così come i tempi di produzione (un decimo) tanto che il listino sarà inferiore del 20% rispetto a prima. Toyota spera dunque di decuplicare la produzione dei suoi stack nel breve periodo e vuole fare della Mirai la vetrina di una tecnologia che può avere molteplici applicazioni, ma ha bisogno di una forte strutturazione per creare un’autentica società dell’idrogeno.

La European Fuel Cell Business Group ha dunque il compito di esplorare, insieme ad aziende ed istituzioni, tutte le opportunità che si profilano e si concentrerà sui cosiddetti cluster, ovvero quelle realtà o ecosistemi dove l’idrogeno può attecchire partendo dalle flotte (pubbliche o private) e dai servizi di mobilità. Saranno loro i semi della nuova società dell’idrogeno contribuendo alla sua diffusione come vettore energetico per la mobilità, ma non solo. L’idrogeno infatti è un acceleratore dello sviluppo delle energie rinnovabili offrendo la possibilità di accumularle quando in eccesso e di restituirle producendo, attraverso le celle a combustibile, energia totalmente decarbonizzata, nella forma ideale anche per alimentare le auto elettriche a batteria.

Toyota nel 2015 ha messo a disposizione 5.680 brevetti sull’idrogeno gratuitamente, compresi quelli per i serbatoi e i sistemi di rifornimento con l’obiettivo di supportare nuove iniziative e promuovere l’idrogeno ad ampio raggio.

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Martedì 8 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 09-12-2020 16:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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