La nuova Panda 4x4 impegnata in uno dei percorsi alpini

Panda 4x4, prova della terza generazione
piccola ma inarrestabile, non teme i Suv

di Giampiero Bottino
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PARIGI - Appena arrivata in concessionaria, la versione 4x4 della Panda di nuova generazione si inserisce nel solco di una tradizione che risale al 1983, quando la piccola del Lingotto portò per la prima volta le quattro ruote motrici nel mondo delle super utilitarie, conquistando il favore del pubblico con la capacità di arrampicarsi ovunque grazie a una trazione integrale inseribile semplice, efficace e poco costosa. In una parola, intelligente com'è da sempre la stessa Panda.

Evoluzione. Certamente quasi 40 anni da quello storico debutto non sono passati invano. L'essenzialità della progenitrice è oggi solo un lontano ricordo. Questo vale per tutta la famiglia Panda, e a maggior ragione per la versione integrale che in questa occasione ha potuto beneficiare dei preziosi suggerimenti arrivati da oltre Atlantico, da quel mondo Jeep che del 4x4 è un'autentica bandiera e che oggi è parte integrante del gruppo governato da Sergio Marchionne. Suggerimenti, per la verità, riguardanti più la metodologia e l'approccio alla gestione di problematiche specifiche che gli aspetti tecnici. Come è stato sottolineato durante la presentazione, le quattro ruote motrici nascono da un progetto totalmente Fiat.

Trazione hi-tech. Nella gestazione della nuova Panda in versione «tutti terreni» è stato ovviamente fondamentale il ruolo dell'elettronica, grande protagonista: la distribuzione della coppia alle ruote è oggi del tutto automatica, del tipo «Torque on demand» con due differenziali e un giunto a controllo elettronico. Esaminando le rilevazioni dei sensori, la centralina ripartisce la trazione sui due assali nel modo più idoneo a compensare le eventuali differenze di aderenza. La trazione integrale è permanente, ma in meno di un secondo l'intera coppia può essere trasferita - se la situazione lo richiede - all'asse posteriore. Tecnologia evoluta anche nell'ELD (Electronic locking differential), una funzione integrata nel controllo della stabilità e attivabile dal conducente premendo il tasto collocato sul tunnel centrale, davanti alla leva del cambio. Disponibile fino alla velocità di 50 km orari, questa funzione frena le ruote con perdono aderenza e trasferisce la forza motrice su quelle che hanno maggior presa sul terreno. Sono dispositivi chehanno contribuito a migliorare la trazione del 15-20% rispetto al modello precedente.

Motori e cambi. Le due alternative disponibili, entrambe dotate di Start&Stop, sono il nuovo 0.9 TwinAir Turbo da 85 cv e il diesel 1.3 Multijet II che ha 10 cavalli in meno. Il primo, abbinato a un cambio manuale a 6 marce con prima ridotta, presenta rispetto al Fire 1.2 della precedente generazione un aumento della coppia del 40%, mentre le emissioni di CO2 sono diminuite del 18%, da 139 a 114 g/km. Nel caso del turbodiesel, che prende il posto del precedente Mulijet di prima generazione con la stessa cilindrata, la coppia è cresciuta del 30% mentre la CO2 è passata da 128 a 125 g/km. Il cambio, sempre manuale, ha 5 marce.

Il comportamento. L'affermazione dei manager Fiat, che hanno parlato della nuova Panda 4x4 come di «un vero fuoristrada», aveva suscitato qualche dubbio. Una volta seduti al volante, abbiamo capito che non avevano affatto esagerato: sul percorso off-road del centro prove Fiat di Balocco la piccola integrale ha superato in piena tranquillità gli ostacoli, artificiali ma proprio per questo particolarmente impegnativi, con i quali sono soliti misurarsi fuoristrada ben più «gallonati» (e costosi) come quelli che sfoggiano il badge Jeep. Su asfalto, entrambi i propulsori hanno regalato buone sensazioni di guida e prestazioni brillanti, seppur con una rumorosità che alle velocità autostradali diventa piuttosto evidente.

Le differenze. Poiché l'architettura e le dimensioni complessive restano sostanzialmente quelle della Panda convenzionale (la lunghezza è aumentata di soli 3 cm a 3,68 metri), la versione integrale ne condivide il comfort, l'abitabilità, lo spazio generoso e distribuito con intelligenza, le innumerevoli possibilità di personalizzazione, il ricco catalogo di optional. La velocità di punta è leggermente inferiore (166 km/h rispetto a 177 con il TwinAir, 159 contro 168 nel caso del Multijet), ma le differenze più evidenti sono ovviamente connesse con la specificità della vettura e con gli interventi necessari per affrontare senza problemi i terreni più ostici. Tra questi, l'aumento di quasi 5 cm dell'altezza da terra (16 cm per la turbodiesel, 15 cm per la TwinAir Turbo, che di specifico ha anche il cambio a 6 marce), le sospensioni rivisitate per conciliare al meglio la robustezza da off-road con il comfort stradale, la protezione sottoscocca.

I prezzi. Il listino della Panda 4x4 è di 16.950 euro per il bicilindrico e di 17.650 per il Multijet. Ovviamente, al netto di eventuali optional tra i quali il più recente - e ovviamente comune a tutta la gamma - è il City brake control, il sofisticato sistema di frenata automatica a basse velocità (fino a 30 km all'ora) in grado di arrestare completamente l'auto in caso si verifichi l'eventualità di un tamponamento (o di un investimento) e il conducente non manifesti l'intenzione di reagire opportunamente.

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Mercoledì 17 Ottobre 2012 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2017 12:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA