Bosch e Pirelli hanno firmato un accordo di collaborazione per i cosiddetti pneumatici intelligenti, ovvero capaci di raccogliere dati che permettono ai veicoli di dialogare con il pilota e migliorare le loro caratteristiche dinamiche a vantaggio dell’aderenza, la sicurezza ed il comfort.
In realtà, una collaborazione tra i due giganti c’è già stata con il Cyber Tyre montato sulla nuova Pagani Utopia Roadster, che contiene sensori integrati capaci di raccogliere dati presi direttamente dall’asfalto e trasmessi ad un ESP sviluppato appositamente da Bosch. Il vantaggio principale dello pneumatico intelligente è infatti il poter ottenere informazioni prese normalmente attraverso la ruota fonica fissata sul mozzo dallo pneumatico stesso, dunque più vicino all’asfalto così che siano meno mediati da altri componenti come la parte elastica delle sospensioni e dello pneumatico stesso.
In questo modo, le centraline che regolano la dinamica della vettura come quella delle sospensioni (se presenti) e dell’ESP (che sovrintende alla stabilità, ma anche a trazione, frenata e altro ancora) possono fornire risposte più puntuali e precise agendo su sterzo, sospensioni, freni e motore e permettendo alla piccola zona di contatto tra pneumatico e asfalto di rendere al massimo, con benefici che riguardano la dinamica, il comfort, la sicurezza e anche l’efficienza. La collaborazione permetterà di mettere a fattor comune competenze specifiche di Pirelli e Bosch.
La ricerca da parte di Pirelli – e di altri grandi costruttori del settore – per lo pneumatico intelligente è partita da molti anni, ma l’azienda milanese nel 2019 è stata la prima al mondo a condividere in rete 5G informazioni relative allo pneumatico e ha già fornito la McLaren Artura dei propri PZero Cyber Tyre integrando alcune funzioni specifiche per la pista avvisando il guidatore, ad esempio, quando la temperatura dello pneumatico è troppo elevata. Il Cyber Tyre “sente” inoltre in anticipo le perdite di aderenza, le situazioni di aquaplaning e può integrare altre funzioni o affinare quelle già presenti, magari aggiornando il proprio software over-the-air.
La collaborazione con Bosch può tuttavia aprire nuovi scenari. Pirelli ha infatti sviluppato algoritmi di modellazione e per lo standard di trasmissione BLE (Bluetooth Low Energy), l’azienda tedesca invece produce sensori di pressione ed è leader per i sensori MEMS (Micro-Electro-Mechanical Systems, microsistemi di elettromeccanica). Dunque una complementarietà praticamente perfetta intorno ad un componente, come lo pneumatico, che esercita un compito fondamentale e spesso trascurato dall’automobilista stesso: assicurare il contatto tra un oggetto veloce e potente come le automobili moderne e l’asfalto attraverso zone di contatto incredibilmente ridotte.
Con l’aumento delle prestazioni delle centraline di bordo, la crescente adozione dell’Intelligenza Artificiale e l’integrazione di tutte le funzioni attraverso piattaforme definite da software, gli pneumatici intelligenti potranno “parlare” in modo sempre più fitto con la vettura e le infrastrutture giocando un ruolo sempre maggiore e ricevendo, a loro volta, nuovi temi di sviluppo che potrebbero modificarne a fondo la struttura, la composizione e la natura con l’obiettivo di dare un contributo ancora maggiore a sicurezza, comfort, piacere di guida e anche sostenibilità.