Dacia, dal low-cost al value for money in due decenni ha reinventato il proprio modo di essere
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Parte dalla capitale della Romania un viaggio che ci farà scoprire luoghi selvaggi, paesaggi montuosi, natura incontaminata e la Transfăgărășan, a detta di molti, una delle strade più belle del mondo. Siamo diretti verso i Carpazi, la catena montuosa che divide in due la Romania e che collega le regioni della Transilvania e della Valacchia. Come nostra compagna di viaggio non potevamo che affidarci alla Dacia Duster, una vettura che all’occorrenza sa essere perfetta per ogni esigenza. Giunta alla sua terza generazione, il Suv compatto è sicuramente tra le auto più apprezzate della categoria, ora avremo finalmente l’occasione di metterla alla prova in un contesto impervio quanto affascinante. Giunti al Dacia Business Center di Bucarest, ci attende la Duster TCe 130 mild-hybrid in cui il modulo ibrido da 48 V, dotato di una batteria da 0,8 kWh, offre supporto al 1.2 tre cilindri turbo benzina. Lungo 4,34 metri, il Suv rumeno si basa sulla piattaforma CMF-B del Gruppo Renault presentando, pur senza rinunciare al carattere da fuoristrada, uno stile curato e moderno. Le linee spigolose donano, inoltre, alla Duster un aspetto più muscoloso oltre a una maggiore presenza su strada.
Non affronteremo questa avventura da soli ma, come si è soliti fare in queste situazioni, saremo in carovana con altre Duster. Prima di tutto bisogna sfidare il caotico traffico dell’ora di punta di Bucarest, non una delle imprese più semplici. In questo contesto si apprezza subito l’ottimo spunto del propulsore termico, costantemente supportato dal motore elettrico, e lo sterzo che ci permette di fare slalom con disinvoltura tra semafori e incroci. Usciti indenni dal groviglio cittadino è ora di far sgranchire la Dacia su un tratto autostradale. Il cambio manuale 6 rapporti si dimostra un valido alleato anche nei consumi inoltre, azionando la modalità di guida Eco si può ulteriormente ridurli. Ben insonorizzato, l’abitacolo offre ampio spazio a bordo sia davanti che per coloro che si siedono sul divano posteriore, dove non manca spazio per gambe e testa. Chi guida può consultare il quadro strumenti da 7”, mentre al centro della plancia troviamo il touch-screen da 10,1” per l’infotainment affiancato da un pratico porta cellulare. A tal proposito non mancano le prese USB-C e la piastra wireless per caricare lo smartphone. Lasciata alle spalle l’autostrada ci addentriamo nella Romania più rurale e bucolica, dove non è raro trovare ancora carretti trainati da cavalli o buoi. Il nastro d’asfalto diventa tortuoso fino a inerpicarsi verso i Carpazi per arrivare al Lacul Vidraru, il bacino idrico più grande della Romania. È esattamente dalla diga di Vidraru che ha inizio la prova off-road di 20 km. Pur disponendo della sola trazione anteriore, la nostra Duster procede spedita superando egregiamente le asperità. Complice un’altezza da terra di circa 20 centimetri e l’ottima taratura delle sospensioni, la Dacia affronta con disinvoltura dossi, pendenze, salti e persino i guadi.
In aiuto c’è la telecamera a 360° che, attraverso il display a centro plancia, consente di monitorare eventuali ostacoli laterali. Rimesse le ruote sull’asfalto, e con la Duster ancora sporca di fango, siamo pronti per affrontare finalmente la Transfăgărășan. Lunga oltre 150 km, fu realizzata nel 1974 per scopi militari dal dittatore Nicolae Ceausescu. Oggi, a distanza di 50 anni esatti dall’apertura, è definita tra le strade più belle del mondo. Curve e tornanti, inframezzati da brevi rettilinei, si susseguono senza sosta tra i boschi dov’è frequente incontrare anche gli orsi. La pendenza inizia ad aumentare mente gli alberi lasciano il posto a piccoli arbusti. La strada diventa sempre più insidiosa, delimitata da un lato dalle rocce e dall’altro da strapiombi. Anche in questo contesto, la Dacia non sfigura affatto permettendo di scalare la vetta con facilità. Il propulsore da 130 Cv, supportato dal motore elettrico, offre il giusto brio in salita così come l’assetto della vettura, e le gomme da 18”, riescono a contenere nel migliore dei modi il rollio in curva.
Arriviamo in cima alla vetta a quota 2.034 metri d’altitudine dove, incastonato tra le montagne, troviamo il Balea Lac, un lago di origine glaciale. Il magnifico panorama è la degna conclusione della fantastica avventura vissuta in compagnia della Dacia che non ha disatteso le aspettative, anzi si è rivelata una valida alleata in ogni condizione.
Ancora una volta la Duster si conferma una vettura versatile e affidabile, adatta sia per l’uso quotidiano che per l’offroad. Proposto col motore benzina o in versione bifuel benzina e GPL, a due o quattro ruote motrici, il Suv rumeno è offerto a partire da 19.700 Euro nella versione ECO-G con il propulsore 1.0 da 100 cv. La versione utilizzata per il test, la TCe 130 nell’allestimento Journey, è acquistabile a 24.400 Euro. Con la nuova Duster ha fatto il suo esordio la versione Full Hybrid da 140 cv e trasmissione automatica, da 26.400, mentre la 4X4 parte da 25.400 Euro.