La Hyundai Ioniq 6 ha un cx di 0,21 ed è una delle automobili di serie più aerodinamiche al mondo. Grazie alla sua efficienza, ha un'autonomia fino a 614 km

Hyundai Ioniq 6, come va la “streamliner” elettrica coreana dal design anni '30

di Nicola Desiderio
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SEOUL – Né berlina né coupé, ma streamliner. Si chiama Ioniq 6 ed è la nuova 4 porte elettrica di Hyundai che segue la Ioniq 5 e nello stile è ispirata al concept Prophecy presentato nel 2020. E se la Ioniq 5 si ispirava nello stile alla Pony del 1974 disegnata da Giorgetto Giugiaro, la nuova arrivata guarda invece agli anni ’30 quando le automobili cominciavano ad affrancarsi nello stile dalle carrozze ricercando nell’aerodinamica il modo di inseguire il mito della velocità, sfidando il vento per farselo amico.

Anche oggi è utile avere certe amicizie, anche se in nome dell’efficienza e per allungare l’autonomia. Il confronto è lampante: la Ioniq 6 dichiara 614 km con un pieno di energia, oltre 100 km in più rispetto alla Ioniq 5 con la quale condivide la stessa piattaformaE-GMP, con la stessa batteria agli stessi motori. Il merito è nel cx di 0,21, uno dei migliori al mondo e frutto del lavoro di Simon Loasby, responsabile dello stile di Hyundai, e dei tecnici che hanno curato ogni particolare per ridurre la resistenza all’avanzamento. La doppia ala posteriore ne è un esempio insieme al fondo carenato, alle prese che si aprono solo quando serve e alla conformazione della parte anteriore. Solo un occhio attento vede i convogliatori che allungano il percorso dell’aria per tenerla aderente alla carrozzeria e il piccolo deflettore all’interno del passaruota che facilità lo scorrimento dei flussi intorno alla ruota.

Il tema grafico ed estetico che invece lega Ioniq 5 e Ioniq 6 è quello dei led a pixel. Sulla nuova nata ce ne sono oltre 700 sparsi fuori e dentro la carrozzeria. Nuovo invece è il marchio della H nell’ovale, nettamente più bidimensionale che nel passato come vuole la moda attuale. Un altro dei punti di forza della Ioniq 6 è l’abitabilità. Per quanto parliamo di un’auto lunga 4,85 metri e con un passo di 2,95, lo spazio per le gambe di chi siede dietro è davvero da limousine, la libertà di movimento è anche meglio visto che il pavimento è perfettamente piatto. Inoltre, nonostante la forma molto arcuata del tetto, l’accessibilità è buona. Il bagagliaio posteriore ha una capacità normale (401 litri) con la possibilità di abbattere i sedili mentre quello anteriore da 45 litri è sufficiente per il cavo di ricarica.

Lo stile è pulito, moderno ma non eccessivamente minimale mentre i materiali sono di origine naturale, riciclati e riciclabili come gli oli vegetali per trattare la pelle, il PET o le reti da pesca dismesse. Piacciono la consolle centrale multifunzione e le tasche anteriori traslucide così da poter intravvedere se c’è qualcosa. Altrettanto interessanti quanto funzionali i lunghi bordi delle portiere che possono essere utilizzati come maniglia per richiudere la portiera. La strumentazione è composta da due schermi da 12 pollici allineati mentre ve ne sono altri due ai lati della plancia: sono quelli dei retrovisori virtuali che sorvegliano i lati della carrozzeria. Sul piantone del volante non ci sono segni di riconoscimento, ma 4 led che permettono di far capire al guidatore lo stato di ricarica della batteria e l’azione dei sistemi di sicurezza.

A questo proposito, la Ioniq 6 è la prima Hyundai che può aggiornare over-the-air sia i sistemi di assistenza alla guida sia quelli di gestione dell’energia lungo tutta la catena cinematica. L’hardware rimane invece quello già introdotto con la Ioniq 5 a cominciare dalla batteria, costruita con celle a sacchetto della SK Innovation e della capacità di 53 kWh o 77,4 kWh. All’avanguardia l’architettura elettrica con tensione fino a 800 Volt, ricarica a corrente alternata a 11 kW e in corrente continua fino a 240 kW tanto che con le colonnine ultrafast si può rifornire dal 10% all’80% in 18 minuti. In più, la Ioniq 6 è già pronta per lo scambio bidirezionale dell’energia (V-2-G) e per alimentare dispositivi esterni (V-2-L) come televisori o dispositivi da campeggio, con un modulo apposito.

La versione con batteria da 53 kW ha un solo motore posteriore da 111 kW, quella con l’accumulatore più grande ha invece una potenza di 168 kW oppure 235 kW con l’aggiunta del motore anteriore. In questo caso ci sono la trazione integrale, una coppia di ben 605 Nm e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,1 secondi. Anche il motore anteriore è sincrono a magneti permanenti e, per annullarne la naturale resistenza quando non spingono, sono dotati di un sistema di disinnesto della trasmissione. La versione a trazione posteriore con la batteria più grande dichiara un’autonomia di 614 km, 107 km in più rispetto alla Ioniq 5 per merito evidentemente dell’aerodinamica più favorevole. Se si scelgono le ruote da 20” pollici al posto di quelle da 18” bisogna mettere in conto un consumo superiore dell’11%. Il guidatore può selezionare in tutto 6 modalità di recupero tra 4 livelli selezionabili attraverso le palette dietro al volante, quella che sfrutta i sensori radar e la navigazione e quella che permette di decelerare modulando il pedale dell’acceleratore.

La Ioniq 6 appare come una coupé, ma ha un posto guida da berlina. Dunque non troppo ribassata e con un’inclinazione tra sedile e volante – piccolo e dall’impugnatura massiccia – che permette una posizione rilassata, ma asseconda anche il piacere di guida. La linea di cintura e del parabrezza inoltre sono piuttosto basse permettendo di avere un abitacolo luminoso e una visuale ampia. Merito anche dei montanti progettati e di un lunotto posteriore discretamente ampio e che non deforma le immagini. Efficaci anche i retrovisori virtuali: quello sinistro si incontra subito con lo sguardo, al destro bisogna fare l’abitudine. La coreana offre una bella accelerazione e una marcia molto confortevole, non solo per la sua innata silenziosità, ma anche per l’ottima messa a punto delle sospensioni: precise e compatte nell’assorbire le sconnessioni.

Allo stesso tempo, la Ioniq 6 si sa destreggiare molto bene sul misto e mostra una piacevole maneggevolezza nonostante il passo lungo. Le ruote posteriori, pur essendo distanti da quelle anteriori quasi 3 metri, ne seguono gli impulsi in modo pronto e progressivo mantenendo sempre un assetto piatto. Merito anche del baricentro basso, ma rimane il lavoro egregio compiuto dai tecnici per dare a questa berlina una guidabilità armonica e piacevole. Va detto inoltre che abbiamo guidato la versione con le tarature messe a punto per il mercato coreano e americano, mentre per quello europeo ve ne saranno altre tese ad esaltare ulteriormente le capacità dinamiche della Ioniq 6. Un plauso anche all’efficienza: i consumi si sono attestati su livelli identici a quelli dichiarati su un percorso che comprendeva ogni tipo di strada: dall’autostrada (limite a 110 km/h) fino al traffico di Seoul passando per strade extraurbane e di montagna.

La berlina elettrica coreana è in arrivo entro la fine dell’anno e, a detta degli uomini di Hyundai Italia, avrà un prezzo inferiore o al massimo identico a quello della Ioniq 5, dunque a partire da poco più di 42mila euro.

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Martedì 11 Ottobre 2022 - Ultimo aggiornamento: 12-10-2022 12:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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