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Emira, filante e leggera: l’antica ricetta Lotus è ancora vincente
Il futuro digitale ed elettrificato al fascino dell’analogico che solo un propulsore endotermico può restituire, Lotus è anche questo. Ad affiancare l’avveniristica Emeya c’è ancora la Emira, vero e proprio caposaldo della tradizione della Casa inglese. Una sportiva nel puro stile Lotus in grado di unire leggerezza, un’accurata aerodinamica e un telaio da vera auto da corsa. La Emira sarà l’ultima vettura del marchio di Hethel spinta esclusivamente da un motore a combustione interna. Infatti il futuro di Lotus, ora di proprietà del gruppo cinese Geely, sarà sempre più improntato sull’elettrificazione. Per il commiato è stato deciso di fare le cose in grande. Infatti la Emira può essere equipaggiata sia dal V6 3.5 litri di derivazione Toyota che, da qualche mese, dal 4 cilindri turbo da 2.0 litri da 365 CV e 430 Nm di coppia abbinato al cambio DCT doppia frizione a 8 rapporti entrambi di origine Mercedes-AMG.
Questa unità è in grado di offrire uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi e una velocità massima di 275 km/h. Estremamente affascinante, la Emira riesce a trasmettere il suo carattere sportivo già al primo sguardo. Lunga 4,41 metri, larga 1,89 e alta 1,23 metri, la Lotus presenta forme sinuose e studiate per fendere l’aria. Il muso affusolato, la particolare conformazione del cofano passando per l’abitacolo a bolla e i fianchi muscolosi, con le generose prese per convogliare aria verso il motore, fino ad arrivare alla coda dove fanno bella mostra di se i 2 scarichi incastonati nel diffusore. Carattere sportivo che si riflette anche all’interno con una posizione di guida perfetta e pochi fronzoli per gustare appieno l’esperienza, unica eccezione il display touch per l’infotainment al centro della plancia da 10,25” e il quadro strumenti digitale da 12,3”.
Ultimo baluardo della tradizione meccanica di Hethel, la Emira presenta un telaio in estrusi di alluminio costituito da 3 elementi: alla celle centrale dell’abitacolo, vengono collegati i 2 telaietti anteriore e posteriore. Ciò si traduce in un peso di 1.446 kg (la versione spinta dal V6 pesa 12 kg in più) e una maggiore rigidità complessiva. Non mancano le sospensioni a triangoli sovrapposti, sia davanti che dietro, e la possibilità di personalizzare l’assetto al momento dell’acquisto. Coinvolgente già alla prima accensione, la Emira si mostra reattiva e agile in ogni condizione grazie alla distribuzione dei pesi con il 60% spostato al retrotreno.
Altra chicca è lo sterzo servoassistito idraulicamente, che restituisce senza filtri ogni asperità del manto stradale, e l’impianto frenante da vera auto da corsa. Agendo sulle modalità di guida (Tour, Sport e Track) cambia anche la risposta del 4 cilindri sempre pronto e reattivo, ma che inizia a farsi sentire con la spinta e il fischio del turbo superando i 3.000 giri. Non una semplice auto, ma una vera esperienza. La Emira restituisce appieno lo spirito Lotus, quello voluto dal fondatore Colin Chapman che ripeteva il mantra: «Semplificare, poi aggiungere leggerezza». Un elogio alla meccanica e al piacere di guida, questa è la Emira offerta a partire da 98.500 Euro.