MALAGA – Le Astra cinque porte e Sports Tourer e il Suv Grandland sono i primi modelli che debuttano in versione Gse, il marchio rilanciato da Opel e che una volta stava per Grand Sport Einspritzung (iniezione). Adesso la “e” sta per electric perché le tre auto sono alimentate da sistemi plug-in nelle disponibilità del gruppo Stellantis: da 225 (le Astra) e da 300 (la Grandland) cavalli offerti dalla casa del Fulmine in via esclusiva su queste declinazioni. Il motore termico è il benzina da 1.6 litri abbinato o a un'unità da 110 cavalli oppure, sul Suv, a un propulsore per asse da 110 e 130 cavalli con coppie rispettivamente di 360 e 520 Nm. Le Gse condividono la stessa velocità massima: 235 orari (135 in elettrico).
Le Astra Gse montano una batteria da 12,4 kWh e sono accreditate di un'autonomia fra i 62 e i 64 chilometri a zero emissioni, mentre la Grandland Gse dispone di un accumulatore leggermente più grande (14,6 kWh) perché pesa di più e perché deve alimentare due motori. La percorrenza massima in elettrico è di 63 chilometri. Per una ricarica completa, Opel dichiara tempi compresi fra un'ora e 55 minuti e 2 ore. Per incrementare il livello di rigenerazione, nel corridoio centrale si può optare per l'opzione “B” che intensifica la risposta del freno e che arriva sostanzialmente a fermare le macchine.
La berlina sarà nelle concessionarie italiane in primavera ed è già ordinabile a partire da 48.050 euro, mentre la familiare debutterà successivamente, ragione per la quale la filiale nazionale della casa del Fulmine si è riservata di comunicarne il prezzo in un secondo tempo. Per avere il Suv servono invece almeno 55.000 euro. Con la gamma Gse, Opel punta ad offrire modelli più sportivi che non compromettano il bilancio ambientale del marchio e del gruppo in termini di emissioni di Co2. Quelle omologate sono tra i 25 e i 28 g/km e dipendono dai consumi certificati nel ciclo Wltp, che oscillano fra 1,1 e 1,2 l/100 km. La prova andalusa, peraltro lungo un tracciato non congeniale e percorso senza badare all'efficienza, rivela i valori più alti, ma non possono venire considerati come un riferimento. Le Gse hanno le leve al volante, ma la trasmissione è stata sviluppata in modo da tale da non consentire una vera guida manuale: le cambiate avvengono automaticamente quando l'elettronica rileva il superamento di alcuni parametri.
La gamma Gse si distingue esternamente per i paraurti e il fascione anteriore dedicati oltre che il logo al posteriore. All'interno esibisce sedili sportivi specifici in Alcantara che prevengono il mal di schiena. La dotazione di serie è importante e può diventarlo ancora di più mettendo mano al portafoglio. Sulla Astra l'ambiente appare più premium che sulla Grandland. Le Gse beneficiano in particolare del Frequency Selective Damping, che fa lavorare gli ammortizzatori in maniera differenziata in base alle frequenze. In pratica assorbono meglio le imperfezioni della strada e, nei fatti, finiscono anche per limitare la percezione di sportività che è invece nelle corde della vettura. Le stesse gomme, del resto, non sono di quelle “spinte”. Sulle Gse le risposte di sterzo, sospensioni e freni sono state ritarate per trasferire una maggiore dinamicità. Seppur irrigidita, la Astra Gse è molto confortevole e garantisce aderenza in curva e stabilità alle alte velocità. Anche l'impostazione dell’Esp è esclusiva: la soglia di attivazione è più alta.
I tre modelli montano cerchi aerodinamici ispirati a quelli che Opel aveva anticipato sulla vecchia Manta riproposta con motore elettrico e cambio manuale tradizionale: sono da 18'' sulle Astra, che hanno anche un assetto ribassato di 10 millimetri, e da 19'' sulla Grandland. La gamma Grand Sport Electric è caratterizzata dal tetto nero: per il Suv, ma solo in opzione, è disponibile anche il cofano dello stesso colore.