La Porsche Panamera GTS sul circuito del Baharein

Porsche Panamera GTS, la berlina sportiva senza confini: dalla pista alla strada il massimo di prestazioni e comfort

di Nicola Desiderio
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MANAMA - Dovevamo aspettarcela, prima o poi. Anche per la nuova Panamera arriva la versione GTS che completa la gamma dell’ammiraglia di Zuffenhausen posizionandosi a metà strada tra la versione S con motore V6 2.9 da 440 cv e la Turbo con il V8 4 litri da 550 cv.
 

Quasi una Turbo. La GTS monta, come la precedente un V8, ma stavolta è sovralimentato come tutti i motori della Panamera. In pratica, è quello della Turbo ma “calmato” a 460 cv con una coppia di 620 Nm tra 1.800 e 4.500 giri/min. La potenza massima è erogata tra 6.000 e 6.500 giri/min, ma può girare fino a 6.800 giri/min. La struttura è la stessa: bancate a 90 gradi, distribuzione a doppio albero a camme in testa regolati da variatori di fase e alimentazione ad iniezione diretta con due turbocompressori “twin scroll” paralleli al centro della V che soffiano a 0,8 atmosfere. Il cambio è PDK doppia frizione a 9 rapporti e la trazione è integrale.

Ruote motrici e sterzanti. Le altre modifiche alla tecnica della vettura riguardano i freni potenziati con dischi anteriori da 390 mm di diametro e posteriori da 365 mm (ma si possono avere ovviamente anche quelli carboceramici riconoscibili dalle pinze gialle), cerchi da 20 pollici di diametro che montano pneumatici a larghezza differenziata tra avantreno (275/40) e retrotreno (315/35), l’assetto ribassato di 10 mm e l’adozione di serie delle sospensioni a controllo elettronico con taratura rivista e molle pneumatiche tricamera che regolano automaticamente l’altezza in base alla velocità e alla modalità di guida impostata. Si possono poi avere le barre antirollio attive, il differenziale posteriore attivo e le 4 ruote sterzanti che vanno a completare un quadro telaistico di prim’ordine, tutto coordinato insieme alla meccanica dall’elettronica.

Accenti sportivi in nero. Esternamente la GTS si riconosce dalle scritte e dalle finiture in nero lucido per le prese d’aria sotto il paraurti, gli sfoghi dietro i passaruota anteriori, le cornici intorno ai cristalli e per la striscia che unisce i gruppi ottici posteriori. Sono neri anche i predellini sotto i brancardi e, nel caso della versione Sport Turismo, anche la palpebra sopra il lunotto che nasconde lo spoiler mobile che modifica la propria incidenza costantemente assicurando una deportanza fino a 50 kg. Per la berlina invece lo spoiler a scomparsa è quello più esteso della Turbo che, una volta estratto, ha due appendici che si allargano per aumentare la superficie dell’ala. All’interno il volante, i fianchi delle portiere e le sedute dei sedili sono rivestiti in Alcantara, a richiesta anche per il cielo, il tunnel e le alette parasole. Le finiture sono in alluminio scuro.
 

 

La prima con l’head-up display. Ovviamente le possibilità di personalizzazione sono numerosissime e vanno dalla pelle, cucita a contrasto, alla fibra di carbonio per non parlare delle integrazioni per il comfort e per i cerchi. A richiesta anche alcuni dispositivi di assistenza alla sicurezza come il cruise control adattivo con jam assist, il sensore per l’angolo cieco e il mantenimento della corsia con riconoscimento dei segnali stradali. Ci sono anche impianti audio di vario livello, il sistema di visione notturna a raggi infrarossi e quello di visione perimetrica a 4 telecamere che ricostruiscono l’immagine a volo d’uccello della vettura sullo schermo da 12,3 pollici che si staglia al centro. Il sistema è provvisto della navigazione online che assiste anche per la guida efficiente, specchia solo dispositivi iOS, è la finestra per diversi servizi online e permette di adattare anche la visualizzazione offerta dall’head-up display, una novità assoluta per una Porsche che si potrà avere anche sulle altre Panamera e presto sulla Cayenne.

Ammiraglia da pista. Abbiamo provato la nuova Panamera GTS al massimo delle sue possibilità che sono poi la capacità di essere, allo stesso tempo, un’ammiraglia da viaggio e una sportiva che non ha paura di affrontare la pista. Per la prima situazione, c’era le lunghe e ampie strade del regno di Bahrein, ma non era il caso di andare oltre le righe per la presenza massiccia di sistemi di rilevamento della velocità e di pattuglie della polizia. Allo stesso tempo, avevamo la certezza di poter saggiare l’altro lato della Panamera sullo stesso circuito dove corrono le Formula 1 e il WEC. Una vera goduria, assistiti tra l’altro da piloti Porsche di primissimo piano come Michael Christensen e Kevin Estre ovvero i vincitori dell’ultima 24 Ore di Le Mans nella classe GTE con la 911 RSR. Il responso? La GTS è leggermente meno confortevole delle altre Panamera, ma in pista è formidabile e davvero non sembra di guidare un’auto da oltre 5 metri con 3 metri di passo e che pesa 2 tonnellate. Inserimento, tenuta, motricità, frenata… la Panamera GTS sembra un’auto nata per la pista e invece potrebbe uscire immediatamente dal circuito e affrontare un lungo viaggio.

Un bolide da viaggio. Per la cronaca, la Panamera GTS dichiara una velocità massima di 292 km/h (289 km/h la Sport Turismo) e accelera da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi con il pacchetto Sport Chrono. Il prezzo di listino è di 143.440 euro che crescono a 146.368 (ed un centesimo…) per la Sport Turismo, un’opzione che ci sentiamo caldamente di consigliare perché aggiunge solo una trentina di kg di peso senza inficiare il comportamento dinamico, ma permette di avere 5 posti (o 4+1, come dice la Porsche) con un bel bagagliaio e uno stile che parla da solo. Un’auto tutta da guidare e ancora più da viaggiare.

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Lunedì 5 Novembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 06-11-2018 07:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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