La Jeep Gladiatorn Overland

Jeep, al volante dell'intera gamma. Tra i modelli plug-in hybrid ed e-hybrid c'è solo l'imbarazzo della scelta

di Cesare Cappa
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Elettrificazione uguale libertà di movimento. Le Jeep di oggi si sono evolute, ma non hanno perso lo spirito che le distingue. Certo non bisogna essere degli avventurieri esperti e nemmeno amanti del fuoristrada puro per poterle apprezzare, perché quello che offre la gamma del marchio americano può assecondare le più svariate esigenze.

Alla base di una scelta così ampia c'è ovviamente l'elettrificazione. Tecnologia che ad oggi non sposa ancora il 100% elettrico, sebbene sia certo l'avvento di un SUV compatto che aprirà la strada lungo tale fronte. Oggi si parla sostanzialmente di plug-in hybrid e di e-hybrid. Quest'ultimo potrebbe essere visto come l'evoluzione del modello mild-hybrid. Un'evoluzione che lo rende similare al modus operandi dei sistemi full-hybrid, perché di fatto “concede” qualche tratto (siamo nell'ordine delle centinaia di metri) in completo full'electric. Pertanto è il motore elettrico a fornire trazione al mezzo in alcune condizioni di marcia. Soprattutto alle basse velocità nei percorsi urbani.

Tale unità, che è quella deputata alla trazione, eroga 20 CV e 55 Nm di coppia. Ed è accoppiata ad una piccola batteria da appena 0,8 kWh (circa il doppio rispetto a quelle utilizzate nei modelli mild-hybrid) posizionata tra i due sedili dei passeggeri anteriori.

Altro protagonista dell'intero sistema è il nuovo motore a 4 cilindri turbo benzina da 1,5 litri, che eroga 130 cavalli di potenza e 240 Nm di coppia. Motore che fa parte della famiglia di unità denominata GSE (Global Small Engine). Tra le sue peculiarità quella di adottare il ciclo Miller per la combustione, che gli consente di avere un elevato rapporto di compressione. Il sistema e-Hybrid è specifico delle versioni Renegade e Compass. Modelli portatrici anche di un'altra tecnologia, la plug-in hybrid di cui sopra, che si rifà alla denominazione 4xe.

L'ingegneria in dote al brand americano consta di due componenti principali. Il primo è formato dal più recente propulsore turbo benzina a quattro cilindri da 1,3 litri di cilindrata. È disponibile in due livelli di potenza (quindi anche il dato complessivo varia da 190 a 240 CV). Tale motore è demandato alla trazione delle ruote anteriori.

Il secondo si riferisce ovviamente alla parte elettrica che ha per protagonista un’unità sviluppata da Gkn, provvista di differenziale integrato e che ha una potenza specifica di 60 CV e 250 Nm di coppia motrice. È a lei che spetta il compito di far girare le ruote posteriori, in modo tale da completare la trazione integrale. Il pacco batteria, cuore nevralgico dell'elettrificazione alla spina, ha una capacità di 11,4 kWh. Il risultato finale non rispetta solo l'ambiente, ma non mette in discussione neppure il fuoristrada.

Delle stesso filone, ma con formazione differente, dato che il motore elettrico non è collocato sull'asse posteriore, ma direttamente nel cambio, anche la Wrangler 4xe. Vettura che presta la propria tecnologia anche alla più recente Grand Cherokee, l'ammiraglia di casa Jeep. Di fatto in Italia questi due modelli sono e saranno disponibili solo nel formato ibrido alla spina.

E in attesa di provare quest'ultima, abbiamo avuto modo di saggiare il comportamento delle altre presso il crossodromo di Malpensa. Pista che ha anche ospitato il mondiale motorcross, ma che per una volta ha fatto da teatro alla prova dei modelli Jeep. Nulla di equiparibile al fuoristrada duro e puro, soprattutto per una veterana come Wrangler, ma che ha messo in luce come le più piccole Renegade e Compass, merito sia dell'elettronica che dell'elettrificazione, siano capaci di trarsi d'impaccio sui fondi a bassa aderenza, anche senza una gommatura specifica per la terra.

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Sabato 9 Luglio 2022 - Ultimo aggiornamento: 12-07-2022 09:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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