La nuova Seat Ibiza

Seat aggiorna la best seller, al volante della Ibizia più Ibiza di sempre nei Paesi Baschi

di Mattia Eccheli
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BILBAO – La Ibiza più Ibiza costa come la “vecchia” Ibiza. La Seat, che ha il suo quartier generale nell'aspirante indipendentista Catalogna, ha scelto i Paesi Baschi, una regione dai movimentati trascorsi secessionisti che ha trovato una sua nuova e pacifica dimensione all'interno della Spagna, per presentare l'aggiornata best seller. Con 6 milioni di esemplari commercializzati, la compatta di Martorell è il modello che ha fatto la storia del marchio e oggi assieme al “piccolo” Suv Arona vale il 40% dei volumi, almeno in Italia.

E così, anche per evitare che la Ibiza venga spinta alla deriva dalla crescente marea degli sport utility vehicle, Seat ha imbottito di dispositivi di sicurezza la vettura di segmento B, una sorta di porta di accesso ai marchi del gruppo Volkswagen. Ma dell'entry level, la Ibiza non ha poi molto. Anzi, quasi niente. Anche perché a fronte di equipaggiamenti più generosi il prezzo del facelift della quinta generazione è rimasto immutato, a partire da 13.900 euro (oppure da 119 euro al mese con un anticipo di 3.100). In termini di dotazioni il vantaggio per i clienti arriva fino a 1.400 euro.

Le novità sono anche estetiche e includono inevitabilmente la solita rivisitazione dei fari, che ora sono di serie a Led, e il logo. All'interno dell'abitacolo, Seat ha rivisto l'intero cruscotto, alzando lo schermo centrale, adesso di serie da 8,25'' (9,2 a richiesta) con un aumento della diagonale del 20%. L'infotainment moderno è fondamentale per un marchio che ha i clienti più giovani del comparto automobilistico. Seat non vuole perderli, questi preziosi clienti. E così li corteggia anche con l'accesso wireless a CarPlay e Android Auto e con il riconoscimento vocale per i quali dovrebbero altrimenti scegliere vetture di segmento superiore. Lo stesso vale per i dispositivi di sicurezza: sulla aggiornata Ibiza sono disponibili Lane Assist (non si è abituati a una macchina così che resiste al cambio di corsia senza che si faccia uso dellìindicatore di direzione), Side Assist, Traffic Sign Recognition (riconoscimento segnaletica stradale) e High Beam Assist (assistente luci abbaglianti). Grazie al Travel Assist, anche la compatta può spostarsi in modo semi-automatico.

La filiale italiana continua sempre a puntare sul metano, un'opzione che il numero uno del gruppo Herbert Diess, al quale è stato appena prolungato il contratto fino al 2025, ha escluso per gli investimenti del futuro. Eppure, il gas naturale è più ecologico (le emissioni di Co2 sono decisamente più basse) e, soprattutto, nel Belpaese c'è la rete distributiva più importante d'Europa. Per una percorrenza di 100 chilometri, il motore Tgi da 90 cavalli richiede appena 4,02 euro. Il resto dei propulsori della gamma è esclusivamente a benzina, con potenze comprese tra gli 80 e 150 cavalli.

Al volante della versione equipaggiata con il sovralimentato mille a tre cilindri da 110 cavalli ci si può divertire. E anche parecchio, senza il bisogno di ricorrere al millecinque da 150. Con i suoi 200 Nm di coppia, la Ibiza è brillante e solo ai bassissimi regimi ha bisogno di qualche decimale in più per riprendersi. Lo sterzo è diretto e impostando la modalità di guida desiderata (selezionando la Eco i consumi compaiono sul cruscotto) cambiano anche le reazioni. Stabile in curva, non teme il bagnato (nei Paesi Baschi piove spesso). L'accelerazione percepita è inferiore ai 10,3 secondi dichiarati per passare da 0 a 100. Il cambio manuale a sei marce (la stessa unità è disponibile anche con la trasmissione automatica Dsg a 7 rapporti) ha innesti morbidi e il sistema frenante è rassicurante. Dopo un giro di quasi 2 ore nei dintorni di Bilbao, il consumo indicato dal computer di bordo è di 6,3 l/100 km (tra 5 e 5,8 quelli dichiarati).

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Mercoledì 11 Agosto 2021 - Ultimo aggiornamento: 12-08-2021 18:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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