La Porsche Panamera

Superba Panamera: la berlina a 4 porte che sembra (e va) come una Porsche 911

di Sergio Troise
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MADONNA DI CAMPIGLIO - In occasione della Winter Marathon, gara di regolarità internazionale per auto storiche, Porsche ha presentato, e messo a disposizione per una prova sulle strade dei passi dolomitici, le nuove Panamera a trazione integrale, ovvero la 4S, la 4S Diesel e la Turbo, le prime disponibili sul mercato italiano. Il modo migliore per saggiare le qualità dinamiche di un’auto che va ad occupare una posizione importante nell’élite delle coupé a quattro posti (o berline sportive, se preferite), con prezzi che partono dai 117.362 euro della 4S per arrivare ai 158.354 della Turbo, passando per i 121.388 della 4S Diesel.
 

 

Guidata tra curve e controcurve lungo alcuni dei passi più impegnativi delle Dolomiti, con una escursione sulla mitica salita della Bolzano-Mendola, la nuova Panamera ha rispettato tutte le promesse legate al progetto: nonostante la mole (il peso oscilla tra 1.945 e 2.125 kg) è una sportiva “vera”, autentica, capace di mordere l’asfalto anche in condizioni limite, di affrontare le curve senza mai scomporsi, con inserimenti di precisione chirurgica, sterzo (con assistenza elettromeccanica) diretto, freni potenti e infaticabili, accelerazioni brucianti e riprese vigorose. Increduli, ci siamo chiesti più volte: ma è una Panamera o una 911? E il discorso riguarda sia la 4S benzina da 440 cv, sia la 4S Diesel da 422 cv (non abbiamo guidato la Turbo benzina da 550 cv, ma se tanto mi dà tanto…).

Gran parte del merito di tanta capacità dinamica è riconducibile sicuramente alla super collaudata trazione integrale attiva con frizione a lamelle a regolazione elettronica (distribuisce la coppia tra l’asse anteriore e quello posteriore valutando autonomamente le condizioni stradali e il comportamento dell’auto), ma anche, se non soprattutto, all’efficienza del nuovo telaio e dei sistemi elettronici che ne supportano il comportamento.

L’innovazione tecnologica rappresenta infatti una voce determinante del progetto: la nuova Panamera – tanto per dire - adotta per la prima volta le quattro ruote sterzanti, utili fino a 50 km/h per semplificare le manovre in spazi stretti (le ruote di dietro girano al contrario di quelle anteriori), utilissime a velocità elevata per affrontare le curve più impegnative (le 4 ruote girano tutte nella stessa direzione). E’ invece una conferma lo straordinario cambio PDK a 8 marce, utilizzabile sia in modalità automatica sia con i paddles al volante.

Punto di forza del progetto sono le sospensioni pneumatiche a tre camere, la stabilizzazione antirollio elettromeccanica PDCC Sport (Porsche Dynamic Chassis Control Sport), con il PTV Plus (Porsche Torque Vectoring Plus) e il collegamento in rete di tutti i sistemi di regolazione del telaio tramite il 4D-Chassis-Control, una sorta di “allenatore” dei vari sistemi attivi.

Si può scegliere se impostare un assetto normale, rialzato o ribassato, così come è possibile calibrare le “reazioni” dell’auto (motore, cambio, sterzo) agendo sul manettino applicato al volante, regolabile su Normal, Sport, Sport Plus o Individual: un gingillo mutuato dalla supercar 918 Spyder e ormai disponibile su tutte le Porsche di ultima generazione. Dettaglio significativo: il semplice spostamento della manopola genera una mutazione di comportamento immediata, che regala un senso di gratificazione tutto da scoprire.

Rispetto alla Panamera di prima generazione, la nuova conserva gli stilemi di base, ma – vale la pena sottolinearlo - è un’auto completamente nuova, frutto di un progetto rielaborato per il telaio, il design, le motorizzazioni, l’elettronica. E’ stata realizzata facendo largo uso di alluminio (per le lamiere delle porte, il cofano motore, il portellone posteriore, le fiancate, il tetto), ma anche utilizzando tecnologia d’avanguardia. Tutto ciò ne fa, come detto, una sorta di 911 a quattro porte, un’autentica sportiva dal carattere forte e con prestazioni entusiasmanti.

La nuova ammiraglia Porsche è più lunga di quasi 3,5 cm (5.049 mm in tutto) e più larga di 6 mm. La linea del tetto è stata abbassata di 2 cm, ma ciò non ha inciso sull’abitabilità, che anzi migliora grazie al passo allungato di 3 cm (a beneficio dei passeggeri posteriori). Il vano bagagli (da 495 a 1304 litri) è da autentica berlinona, con tanto di schienali posteriori ripiegabili e passaggio libero per gli sci. Insomma, il meglio per un’auto adatta all’uso quotidiano nell’esclusiva categoria premium.

In attesa della Hybrid e della variante Plug-in (in arrivo entro la primavera), Porsche Italia fa molto affidamento sulle nuove Panamera, tutte con nuovi motori biturbo a iniezione diretta, benzina e diesel, inizialmente disponibili solo con trazione integrale. Sono, come detto, la 4S, la 4S Diesel e la Turbo benzina. La prima monta un motore V6 2,9 litri da 440 cv/550Nm; la seconda un V8 4.0 litri a gasolio da 422 cv/850Nm; la terza, al top della gamma, un V8 4.0 litri da 550 cv/770 Nm. Quest’ultimo è l’unico dotato di disattivazione attiva di 4 cilindri. Il cambio, inoltre, è tarato per assicurare la velocità massima in sesta (la settima e l’ottava sono marce di riposo, tipo overdrive). I cerchi della Turbo sono da 21 pollici, da 19 quelli della 4S e della 4S Diesel (a richiesta da 20).

La Turbo benzina con il V8 da 550 cv è ovviamente la più prestazionale, con velocità di punta di 306 km/h e accelerazione 0-100 in 3,8 secondi (3,6 con il Launch Control); la 4S con il V6 2.9 da 440 cv tocca invece i 289 km/h, con accelerazione 0-100 in 4,4 secondi (4,2 con il Launch Control). Eccezionalmente prestazionale è anche la 4S Diesel, con valori vicinissimi a quelli della 4S benzina: 285 km/h la velocità massima, 4,5 e 4,3 secondi l’accelerazione 0-100. Soprattutto, la 4S a gasolio stupisce per gli straordinari valori di coppia: con 850 Nm vanta una elasticità e una prontezza di risposta anche ai bassi regimi che assicurano una guidabilità invidiabile in tutte le condizioni.

La nuova generazione Panamera rappresenta la punta più avanzata della tecnologia Porsche per la capacità di conciliare prestazioni, comfort, attenzione ai consumi e alle emissioni” dicono i tecnici della filiazione italiana della casa tedesca, snocciolando dati inequivocabili, come la riduzione di peso. “Un risultato sorprendente – viene spiegato – visto che l’auto è gravata, tra l’altro, dalla presenza di ben centodieci centraline elettroniche, contro le quaranta presenti sulla prima Panamera”.

In tema di assistenza alla guida, Porsche ha utilizzato tutto ciò che ormai la gran parte dei costruttori monta sulle auto di ultima generazione (avvisatore di stanchezza, superamento corsia, angolo cieco, riconoscimento dei segnali stradali e dei limiti di velocità). Elementi di novità sono i fari a Led intelligenti, integrati da un dispositivo di assistenza per la visione notturna. Tale sistema impiega una termocamera che riconosce gli esseri umani e gli animali di grossa taglia e li segnala sotto forma di messaggio di avvertimento a colori nel cockpit.

Costituisce una novità per Panamera anche l’INNODrive, nuovo sistema capace di calcolare continuamente la guida ottimale, dunque in grado di “leggere la strada” in anticipo. Comprensivo del regolatore automatico della distanza, il sistema riesce, sulla base dei dati di navigazione tridimensionali ad alta risoluzione, a calcolare e attivare i valori ottimali di accelerazione e rallentamento, nonché le preimpostazioni di marcia e veleggiamento per i tre chilometri successivi. E’ come avere un copilota elettronico che tiene conto anche delle curve, delle pendenze e delle velocità consentite.

Il responsabile del settore Connect di Porsche Italia, Olivier Punzi, ha detto, senza tanti giri di parole: “Ormai le auto sono dei computer a motore, ogni settimana c’è qualcosa di nuovo e noi dobbiamo aggiornarci in continuazione”. In questa ottica, il nuovo Porsche Connect prevede, sulla nuova Panamera, la disponibilità di uno schermo ad alta definizione da 12,3 pollici, diviso in 4 zone, che dà informazioni d’ogni genere al guidatore e ai passeggeri: dalle news alle previsioni meteo, dalla mappa delle stazioni di rifornimento (anche di ricarica elettrica) alle info su eventi, sugli orari dei treni o degli aerei. Per motivi di sicurezza non è consentito utilizzare WhatsApp, mentre sono previsti i messaggi vocali. Porsche Connect funziona naturalmente anche per i rapporti tra la Casa e il cliente.

La lista degli optional è un vero e proprio albero della cuccagna, al quale si può accedere per le personalizzazioni più spinte, in alcuni casi realizzate con criteri artigianali. Tra le tante chicche, un impianto stereo BOSE che trasforma l’auto in una specie di sala da concerto professionale, proposto alla ragguardevole somma di 1.451,80 euro. Del resto tutti gli optional fanno lievitare di molto il prezzo di listino: basti citare, tra i tanti, i rivestimenti interni in carbonio (alternativi a quelli in legno o pelle) che vengono proposti a 1.671 euro; il tetto panoramico (2.159 euro); il Park Assist (fino a 1.427 euro con la telecamera a 360°), il pacchetto Sport Crono a 1.909, l’impianto di scarico sportivo (con possibilità di modificare anche il sound) a 3.159. Non sono di serie neanche i più avanzati sistemi hi-tech legati al comportamento dinamico, come il PDCC Sport (4.819 euro), le sospensioni adattive (2.189) e le ruote posteriori sterzanti (2.089). Il top nei freni carboceramici: 9.162 euro.

 

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Lunedì 30 Gennaio 2017 - Ultimo aggiornamento: 17:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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