La nuova Toyota Yaris di quarta generazione

Toyota Yaris: efficienza, piacere di guida e l’assicurazione gratis per i chilometri percorsi in elettrico

di Nicola Desiderio
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BRUXELLES - La Toyota Yaris è pronta alla sfida e, dopo l’assaggio dato lo scorso febbraio in Portogallo, ci ha dato appuntamento a Bruxelles per la sua prima uscita ufficiale su strada in vista dell’inizio delle consegne a settembre. L’obiettivo è continuare una storia di successo che dura dal 1999, una storia europea, ma soprattutto italiana: 4 milioni di unità vendute, un quarto solo nel nostro paese. La quarta generazione raccoglie il testimone dalla precedente che è durata ben 9 anni con un ciclo di vita lunghissimo e assolutamente anomalo grazie all’ibrido che sulla nuova Yaris raggiunge nuovi traguardi per efficienza, prestazioni e accessibilità.
 

Come si sa, la nuova Yaris è lunga 3,940 mm, 5 mm meno di prima e questo vuol dire che ha almeno 10 cm in meno da parcheggiare rispetto alle concorrenti. E poi è più larga di 5 cm, ha un passo più disteso (2,57 metri) ed è più bassa di 4 cm. I montanti anteriori inoltre sono spostati all’indietro. Il risultato è un aspetto decisamente più atletico e accattivante, degno dell’auto campione del mondo di rally, che in parte si ricollega alla Yaris di prima generazione, in parte alle Toyota più moderne e di successo come la C-HR, in particolare per la coda. Tutto questo è stato possibile grazie alla nuova piattaforma GA-B che sarà utilizzata anche sulla Yaris Cross.

Ma i benefici veri sono all’interno o si possono avvertire una volta in marcia. La Yaris infatti è più leggera di 20 kg, ma è più rigida del 37% ed ha un baricentro più basso di 12 mm e, nonostante la riduzione in altezza del corpo vettura, offre più spazio per la testa. Chi siede dietro forse troverà un po’ meno agio per entrare perché le portiere non hanno una raggio di apertura molto ampio, ma la posizione di seduta è migliore mentre il bagagliaio ha una capacità di 286 litri, pari a prima e meno di molte concorrenti. Completamente diversa la situazione per chi guida: si siede 21 mm più in basso, 20 mm più distanti dal passeggero e 60 mm più indietro con il volante più vicino di 77 mm, meno inclinato di ben 6 gradi e con la corona larga come quella della GT86. La strumentazione è digitale a binocolo, con un pannello centrale dalle indicazioni un po’ piccole e l’head-up display, e al centro c’è lo schermo a sbalzo del sistema, completo di Android Auto e Carplay e di una connessione costante per un pacchetto di servizi che promette davvero bene.
 

 

Ciononostante, la visibilità è migliorata grazie all’abbassamento della linea del parabrezza e ai montanti più arretrati e stretti così da rendere l’auto più sicura sia nei tratti misti sia nelle svolte agli incroci. In questi casi, la Yaris è la prima auto della sua categoria con la frenata automatica che entra in azione quando sopraggiunge un’auto in direzione opposta o ci sono pedoni che stanno attraversando. Stessa cosa quando si fa manovra e c’è un ostacolo dietro o un’auto che sopraggiunge mentre usciamo dal parcheggio. Ci sono poi il cruise control adattivo con funzione stop&go, il mantenimento della corsia attivo, il sensore per gli angoli ciechi, la rilevazione dei segnali ma soprattutto il sistema che aiuta ad evitare gli ostacoli. Insomma, il meglio che si possa trovare su un’auto di questa classe, compresa la presenza dell’airbag centrale che migliora la protezione in caso di urto laterale.

La Yaris nacque nel 1999 con un mille e mantiene questa prerogativa anche in questa occasione con un 3 cilindri da 72 cv che permette di rimanere entro i 95 g/m di CO2. Ma l’attenzione è ovviamente tutta sull’ibrido che la giapponese ha introdotto per prima in questa classe nel 2012 crescendo a tal punto da riguardare almeno i due terzi delle vendite. Il sistema è concettualmente identico a quello tradizionale Toyota, presente su 15 milioni di auto prodotte dal 1997: un unico rotismo epicicloidale che collega motore a scoppio, motore elettrico e generatore senza frizioni facendo anche da trasmissione a variazione continua. I componenti però sono tutti inediti. È il primo del suo genere con un 3 cilindri, un 1,5 litri ad elevata efficienza (oltre 40%), spalleggiato da un motore elettrico da 59 kW, più grande persino di quello presente sul sistema con il 4 cilindri 1.8 di Prius, C-HR e Corolla.

Altra novità è la batteria agli ioni di litio, più compatta e più leggera (-12 kg). Ha una capacità di soli 764 Wh, ma è nettamente più potente e veloce: del 100% nell’accogliere l’energia recuperata e del 50% nell’erogarla quando è in tiro. Il risultato è un sistema che eroga 116 cv, il 16% più di prima, ma con consumi ed emissioni più basse del 20%: a fronte di una percorrenza di 20,3-26,6 km/litro (WLTP), la nuova Yaris ibrida dichiara emissioni di CO2, secondo lo standard NEDC correlato, pari a 64 g/km. Un risultato straordinario accompagnato dalla possibilità di riuscire a marciare in elettrico fino all’80% del tempo lungo i tratti urbani e di veleggiare sin da 130 km/h. Sensibile anche la crescita delle prestazioni: 175 km/h, 0-100 km/h in 9,7 s. e il passaggio da 80 a 120 km/h in 8,1 s. Parliamo di un miglioramento di almeno un paio di secondi per entrambi i casi.

La crescita qualitativa della Yaris è evidente una volta in marcia confermando quanto di buono avevamo verificato nel primo contatto in Portogallo. La giapponese è ben sospesa e questo la rende più comoda e, allo stesso tempo, più a contratto con la strada, grazie anche ad uno sterzo incisivo sin dai piccoli angoli che ha gioco facile nel governare un corpo vettura più leggero e meglio bilanciato. Il sistema ibrido è sensibilmente più “elettrico” e, alla fine di un percorso che comprende ogni tipo di strada, ha presentato un conto in termini di consumi davvero da record. Ma i progressi più visibili sono nella reattività e nel piacere di guida. L’effetto scooter è contenuto sia dalla notevole silenziosità del 3 cilindri, sia da una corrispondenza più precisa quanto efficace tra pressione sull’acceleratore e incremento della velocità.

La nuova Toyota Yaris parte da 17.200 euro con il motore mille e da 21.500 euro (incentivi esclusi) per la versione ibrida con una dotazione di serie già completa per gli allestimenti di ingresso. Al lancio inoltre, grazie ai bonus offerti da Toyota, le soglie rispettive sono rispettivamente di 13.700 e 18.300 euro. Con 700 euro in più si prende l’allestimento Trend che sarà quello più gettonato, un passaggio che è ancora più facile con la formula Pay per Drive: stesso anticipo di 3.900 euro e 10 euro in più sulla rata di 169 euro per 36 mesi. Ma la novità più interessante riguarda i costi di gestione. Con Yaris infatti Toyota presenta WeHybrid, la formula che permette di pagare l’assicurazione RC 4 centesimi di euro al chilometro e 5 centesimi/km con la kasko con la garanzia di essere pagati e assistiti in ogni caso da Toyota e dalla sua rete.

La tariffa si paga mensilmente a consuntivo, non in anticipo, indipendentemente dalla classe di merito e dal luogo in cui si acquista la vettura, ma il bello è che si pagano solo i chilometri percorsi con il motore a scoppio e quelli in elettrico sono gratis. E non è finita qui. A chi riuscirà a percorrere almeno il 50% ad emissione zero, Toyota fa uno sconto sul primo tagliando che cresce ulteriormente se si raggiunge il 60%. Una rivoluzione che invita automaticamente ad un utilizzo virtuoso della vettura, ma anche alla intermodalità. Il cliente infatti potrà controllare sulla app MyT la percentuale della percorrenza in elettrica, partecipare a challenge e guadagnare bonus da spendere in altre forme di mobilità come quelle offerte da Kinto (noleggio e car sharing) o persino in biglietti dell’autobus o in tutti gli altri servizi che saranno accessibili tramite MyT. Con Yaris dunque si accede ad un vero e proprio ecosistema che non vuol dire solo ibrido, ma dove muoversi nel modo più efficiente equivale a risparmiare.

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Mercoledì 29 Luglio 2020 - Ultimo aggiornamento: 01-08-2020 08:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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