
Volvo, l’ammiraglia a ruote alte raddoppia con EX90 elettrica e XC90 plug-in

Volvo, il novanta da tanta sicurezza. La berlina ES90 si affianca ai Suv EX90 e XC90: la tecnologia stupisce

Volvo, il novanta da tanta sicurezza. La berlina ES90 si affianca ai Suv EX90 e XC90: la tecnologia stupisce

ES90, l’ammiraglia elettrica: Volvo riscrive le regole. Lunga 5 metri ha l’architettura elettronica definita da software
Lo disse un famoso attore bolognese: du gust is megl’ che uan. E allora Volvo – che in Italia ha tradizionalmente sede proprio nel capoluogo felsineo – propone la sua interpretazione di ammiraglia a ruote alte in due gusti o, meglio, in due livelli di elettrificazione: la XC90 ibrida plug-in e la EX90 elettrica, dopo un 2024 che ha visto il marchio svedese segnare un altro record globale di vendite (oltre 763mila unità, +8%) delle quali ben il 46% è costituito da auto alla spina con una sostanziale quanto emblematica parità tra le ibride plug-in e le elettriche. Merito in particolare della piccola EX30 che riesce a fare faville anche in Italia e, con le sue quasi 4mila unità, ha costituito da sola il 22% delle immatricolazioni di Volvo in un paese dove l’elettrico è inchiodato al 4-5%. La buona notizia dunque è che il mercato vede nel marchio di Göteborg un marchio credibile per la transizione ecologica e che i clienti flotte, con l’avvento della nuova fiscalità sulle auto aziendali, possono trovare in Volvo tutti e due i gusti dell’automobile ricaricabile, ben amalgamati commercialmente, ma ben distinguibili al palato di chi compra e guida. La XC90 e la EX90 sono auto per dirigenti: sono infatti due Suv lunghi circa cinque metri, con abitacolo a sette posti e contenuti tecnologici d’avanguardia.
In particolare la EX90 che, grazie alla sua architettura definita da software SPA2, è un computer viaggiante provvisto di una potenza di calcolo stratosferica, intelligenza artificiale e aggiornabile over-the-air, che vede qualsiasi essere animato o oggetto nel raggio di 250 metri grazie al Lidar e ha 7 sensori Radar per rilevare movimenti anche di un millimetro all’interno dell’auto. Il tutto con la solita eleganza scandinava, resa sostenibile dai tessuti eco (30% lana e 70% poliestere riciclato) e dai legni FSC oltre che da una vettura che, nel suo complesso, deve al riciclo il 15% del suo acciaio, il 25% dell’alluminio e il 15% della plastica totale utilizzata. La XC90 è disponibile nella versione B5 mild-hybrid da 250 cv (B6 da 300 cv solo in versione blindata) e T8 plug-in hybrid che eroga ben 455 cv grazie al concorso del 4 cilindri 2 litri da 310 cv e dell’elettrico da 107 kW con la possibilità di marciare a emissioni zero per 70 km grazie alla batteria da 19 kWh. La EX90 è disponibile con motore posteriore da 205 kW e batteria da 104 kW e due varianti a doppio motore e trazione integrale da 300 kW o 380 kW con batteria da 111 kW e autonomie sempre oltre i 600 km. Sulle strade che portano a Bologna alla costa romagnola abbiamo guidato la XC90 più potente e la EX90 di mezzo.
La prima fa lo 0-100 km/h in 5,4 s. mentre la seconda in 5,9 s. ma, a parte il dato numerico, sono i 500 kg di divario nel peso a fare la differenza nella guida delle due vetture. La ibrida-plug-in ha un carattere più analogico e ha una bella progressione, la elettrica è nettamente più digitale e offre un comfort davvero principesco. La XC90 parte da 81.200 per le mild-hybrid e da 93.400 euro per l’ibrido ricaricabile, la EX90 da 85.250 euro con la Twin Motor da 91.150 euro. Dunque due listini perfettamente sovrapponibili, due gusti tra i quali poter scegliere liberamente.