
XC90, la sorella diversa. Volvo rinnova completamente lo sport utility termico che si affianca alla EX90

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XC90, la sorella diversa. Volvo rinnova completamente lo sport utility termico che si affianca alla EX90
Tutti lo dicono, pochi - quasi nessuno - lo fa davvero. In una transizione in cui l’elettrico, soprattutto dalle nostre parti, fatica a decollare, causa motivi economici in primo luogo, la maniera più immediata per inseguire davvero una mobilità sostenibile sarebbe quella di proporre vetture termiche e modelli omologhi elettrici con listini identici o quanto meno simili per poi lasciare ai clienti la scelta in proporzione al proprio portafoglio. E Volvo, da tempo diventata uno dei costruttori leader della mobilità sostenibile, ha voluto essere fedele alla sua strategia, senza per questo perdere di vista un sano realismo. Così, dopo aver lanciato e messo su strada la EX90, la versione elettrica dell’icona XC90, ecco in un’ideale inversione di marcia (prima l’elettrico, poi il termico), portare sul mercato la terza generazione del “salotto viaggiante” madre e padre di tutti i grandi Suv svedesi, che conferma la vitalità delle motorizzazioni termiche per quanto inevitabilmente ibridizzate.
E XC90 rappresenta tanto per Volvo. Presentata per la prima volta a Detroit nel 2002 ha venduto oltre 2 milioni di pezzi in più di 20 anni (30.000 in Italia). Di queste, il 50% arriva dalla seconda generazione varata nel 2015 (13.000 in Italia) e ora la storia continua con questi due modelli più sostenibili: la B5 mild-hybrid da 250 cv e il T8 Plug-in da 450 cv. E, non a caso, i prezzi oscillano in partenza dagli 81.200 euro della prima, ai 93.400 euro della seconda (fino a 101.00 euro). Qualcosa di molto vicino sia agli 85.250 euro di listino base della EX90 con singolo motore elettrico che al top dei 102.200 euro con la Twin Motor con allestimento Ultra. Volvo XC90 di nuova generazione non presenta grandissime novità stilistiche. Al netto di un frontale completamente ridisegnato con nuova griglia a bande diagonali asimmetriche e di gruppi ottici Matrix Led con firma luminosa sempre ispirata alla T del martello di Thor mentre il paraurti è integrato a una presa d’aria che lo attraversa accentuando la larghezza e si collega con quelle laterali. Le misure - 4,950 metri di lunghezza, 1,923 m di larghezza e 1,950 m di altezza, con passo 2, 984 m. - sono identiche a quelle dell’antenata anche se la piattaforma sulla quale viene realizzata, la Spa 1, si è evoluta. L’impatto visivo, entrando nell’abitacolo, racconta di un ambiente estremamente raffinato e sofisticato pur nella sua semplicità, caratterizzato dall’utilizzo di materiali tipici di un living. È un’XC90 sempre più salotto con sedute comodissime rivestite da materiali di riciclo o in tessuto nordico, tutto ipersostenibile, mentre il cruscotto è un cocktail ben riuscito tra materiali softouch e inserti di legno che ritroviamo anche nei pannelli porta. Il resto è digitalizzazione pura con l’infotainment basato sulla piattaforma Google utilizzabile con i display verticale da 11,2". Il bagagliaio? Va dai 356 litri della configurazione 7 posti, ai 708 della 5 posti che diventano 2.005 litri abbattendo le due file di sedili.
Il ponte di Øresund, quello che collega Copenaghen a Malmö, 8.000 metri di tecnologia a basso impatto ambientale, è il biglietto da visita di un tour scandinavo di 400 km attraverso questa lingua di asfalto che emerge dal Mare del Nord per raggiungere campagne infinite colorate d’autunno. Ma a bordo della prima vettura del nostro test, la Volvo B5 mild hybrid da 250 cv non sembra di guidare una vettura di quasi 5 metri e due tonnellate di peso. Al volante è come avere per le mani qualcosa di soffice, leggero, per quanto stabile. Un comfort totale, esaltato dalla silenziosità garantita dalle pareti fono assorbenti delle fiancate e dall’esperienza audio del sistema high end Bowers & Wilkins: roba da concerto live.
Questo senza perdere di vista le performance - con i 7"7 per lo 0-100 km/h, i consumi tra 8.5 e i 9.2 l/100 km ed emissioni 191-208 g/km - e la sicurezza, uno dei must Volvo grazie a un cruise control adattivo che sfrutta la telecamera frontale e i radar per mantenere velocità costante, centro carreggiata e distanza dal veicolo che precede. Una precisione da guida autonoma anticipata. Ma l’autentica chicca è il pacchetto opzionale del Four Corner Active Air, le sospensioni pneumatiche (al posto di quello a controllo elettronico) che si possono disaccoppiare in maniera meccanica per trovare l’assetto più adatto alle condizioni stradali. Un congegno al quale ha lavorato anche un ingegnere italiano, Alessio Violin ex Politecnico di Torino, da 5 anni in Volvo. Salendo a bordo della XC90 T8 si acquista in potenza con il quattro cilindri turbo 2 litri da 310 cv abbinato al motore elettrico da 145 cv per una performance sullo-0-100 km/h di soli 5"4, ma la sensazione alla guida - a parità di eleganza e comfort totali - rimane più o meno la stessa, anche se a livello personale ci ha convinto di più la mild hybrid. Questione di feeling.