La Jaguar XF Sportbrake

XF anche Sportbrake, il dinamismo Jaguar in abito lungo: tanto spazio e agilità insospettabile

di Giampiero Bottino
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PORTO - Con l’arrivo della Sportbrake a completare la famiglia XF appena rinnovata, probabilmente nella sede romana di Jaguar-Land Rover Italia è stata festa grande. In un segmento E premium che nel nostro Paese è in larghissima misura orientato verso la clientela aziendale, sono infatti le station wagon a fare la parte del leone, arrivando in alcuni casi a superare l’80% delle vendite del corrispondente modello. È quindi naturale che la declinazione familiare della “piccola” Jaguar (si fa per dire, visto che le mancano appena 5 mm per raggiungere i 5 metri di lunghezza) sia fondamentale per misurarsi alla pari con rivali agguerrite come le tedesche (Audi A6, Serie 5 Bmw e Mercedes Classe E) che tradizionalmente dominano la fascia alta delle auto business.
 

 

Esteticamente coerente con la filosofia stilistica della berlina, di cui «eguaglia, se non supera, il temperamento sportivo suggerito dal look», come dice il direttore del design Ian Callum, la XF Sportbrake sfoggia le tecnologie più avanzate attualmente a disposizione della casa di Coventry. Sullo scenografico e sinuoso percorso tra le colline che costeggiano il corso del Douro, in mezzo ai vigneti da cui nasce il Porto, orgoglio dell’agroalimentare portoghese, l’unica station wagon a fregiarsi del badge del giaguaro si è dimostrata brillante e affidabile nel comportamento, sfoggiando un’agilità insospettabile in una vettura di taglia così generosa.

Merito di un’architettura moderna e raffinata, imperniata sul diffuso ricorso all’alluminio, materiale – nel caso specifico al 50% riciclato – con cui Jaguar vanta una lunga e consolidata confidenza, e di una gamma motori all’avanguardia costituita dai 4 cilindri 2.0 della famiglia Ingenium a benzina da 250 cv e turbodiesel da 163, 180 e 240 cv, capaci di garantire performance più che adeguate ma anche rispettosi dell’ambiente, come confermano i 118 g/km di CO2 registrati nel ciclo di prova europeo dalla versione più sobria.

A completare l’offerta concorrono due unità a 6 cilindri 3.0: il turbodiesel da 300 cv e il benzina bi-turbo da 380 cv che ha entusiasmato gli amanti delle prestazioni pure ma non sarà commercializzato in Europa. Tutti i propulsori sono abbinati al cambio automatico ZF a 8 rapporti, e solo il turbodiesel meno potente offre anche la trasmissione manuale. La trazione integrale, che grazie ai sistemi Idd (Intelligent driveline dynamics) e Torque Vectoring sa prevedere le condizioni di aderenza problematiche assicurando sempre la distribuzione ottimale della coppia per contrastare qualsiasi accenno si sovra o sottosterzo, è disponibile di serie o in opzione con tutte le versioni a eccezione dei due estremi delle motorizzazioni diesel, entrambe (163 e 300 cv) dotate della sola trazione anteriore.

Quanto ai contenuti tecnologici, oltre a condividere con la berlina lo state dell’arte della ricerca Jaguar-Land Rover in termini di infotainment (funzioni concentrate nel display centrale da 10 o 12,3 pollici), sicurezza, connettività e assistenza alla guida, la wagon del Giaguaro si caratterizza per alcune soluzioni innovative, in parte dovute alla specificità del suo ruolo come le sospensioni pneumatiche autolivellanti, in parte dedicate al comfort come i controlli gestuali del portellone posteriore e del tetto panoramico a tutta lunghezza di 16,2 m di superficie, la ionizzazione dell’abitacolo e la proposta più originale costituita dall’Activity Key.

Si tratta di un braccialetto impermeabile in gomma che consente di bloccare e sbloccare gli accessi alla vettura. In tal modo i praticanti degli sport estremi o comunque «bagnati» (nell’auto c’è spazio abbondante per ogni tipo di attrezzatura) possono tranquillamente lasciare al sicuro nell’abitacolo la chiave di avviamento senza correre il rischio di perderla o di danneggiarla irreparabilmente. Nel listino italiano, dove la Jaguar XF Sportbrake compare nei livelli di allestimento Pure, Prestige, R-Sport e Portfolio, i prezzi sono compresi tra i 46.780 (per ora puramente teorico, perché la versione d’attacco con il turbodiesel da 163 cv è in arrivo all’inizio del 2018) e i 60.320 euro.
 

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Venerdì 29 Dicembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 30-12-2017 15:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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