La linea laterale molto filante della Wild Rubis che diventerà un modello della gamma DS

Citroen, il futuro di DS parte in Cina:
Wild Rubis, il crossover ibrido

di Nicola Desiderio
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SSHANGHAI - i chiama Wild Rubis ed è il concept presentato da Citroën con il marchio DS al Salone di Shanghai da cui la casa francese trarrà il Suv che costruirà e commercializzerà in Cina dal 2014 completando così una gamma destinata ad arricchirsi di altri 3 modelli entro il 2016.

I fari a led suonano come cristalli. La Wild Rubis è lunga 4,7 metri, alta 1,59 metri e ha un passo notevole di 2,9 metri, come vuole la tradizione Citroën. Il suo stile è stato studiato presso il centro stile che il Double Chevron ha a Shanghai da circa 2 anni con l’obiettivo di sviluppare modelli dallo stile vicino nei gusti al mercato locale per il quale ci sono grandi programmi di espansione, a cominciare dalla rete di vendita dedicata con DS Store la cui ammiraglia è il DS World da poco inaugurato proprio nella megalopoli cinese, in anticipo persino su quello di Parigi previsto per i prossimi mesi. La particolarità della Wild Rubis sono i fari anteriori interamente a Led a forma di diapason. Il gruppo ottico è formato da tre gruppi di diodi che, ogni volta che si accendono emettono un suono sommesso che evoca il cristallo, diverso per ogni tipo di luce (posizione, luce diurna, anabbagliante, abbagliante, indicatore di direzione…). Lo stile, è forte con uno stacco piuttosto evidente tra cofano e parabrezza e una coda bombata che ricorda quella della Renault Clio di qualche anno fa.

Ibrida plug-in da quasi 300 cv. Come molti altri concept del gruppo PSA Peugeot Citroën, la Wild Rubis è un’ibrida plug-in che sfrutta il celebre schema HYbrid4, ovvero un motore termico anteriore assistito da un piccolo elettrico e uno più grande dedicato alle ruote posteriori per avere la trazione integrale a richiesta senza che ci sia bisogno dell’albero di trasmissione. In questo caso parliamo di un 4 cilindri 1.6 THP con alimentazione ad iniezione diretta, distribuzione ad alzata variabile e turbocompressore twinscroll che eroga 225 cv. Al retrotreno c’è un elettrico da 52 kW capace di spingere da solo la vettura per 50 km grazie alla batteria agli ioni di litio ricaricabile dalla presa domestica. In questo modo le emissioni medie di CO2 sono pari a soli 43 g/km mentre, se si chiede di avere le massime prestazioni, sotto il piede ci sono 295 cv in totale trasmessi al suolo da tutte e 4 le ruote. La trazione integrale naturalmente può essere usata solo per migliorare l’aderenza. Così come in auto di serie del gruppo, il guidatore può selezionare tra varie modalità di guida o affidarsi alle decisioni prese dall’elettronica in base alle richieste del guidatore e alle condizioni di aderenza rilevate.

Il suo terreno di caccia è la Cina. La Wild Rubis potrebbe chiamarsi DSX oppure DS seguito da un altro numero. Quel che è sicuro è che sarà costruita dal 2014 nel nuovo stabilimento di Shenzen, dove è già iniziata la produzione della DS5, solo per il mercato cinese e che la commercializzazione in Europa potrebbe avvenire solo in un secondo momento. Citroën intanto potrebbe sondare la propria clientela esponendo il concept anche nei saloni europei – prima di tutto quello di Francoforte in programma a settembre – lasciandosi così l’opportunità di rinforzare il proprio marchio di lusso lanciando anche in questo segmento la sfida alle tedesche. Un compito che le è riuscito in segmenti o nicchie poco presidiati, ma che si annuncia nettamente più difficile in quelli dove la triade Audi, BMW e Mercedes fa valere il proprio strapotere tecnico e di immagine. Meglio quindi guardare a un mercato vergine, con pochi pregiudizi e prospettive di crescita tali da poter far felici tutti. A confermare questa analisi c’è la strategia già annunciata per DS da qui al 2016: ben 4 nuovi modelli, tra cui la derivata dalla Wild Rubis, e tutti riservati ai clienti con gli occhi a mandorla.

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Martedì 30 Aprile 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 17:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA