Mid-term, la terza via chiede strada. Il noleggio a medio termine diventa terra di conquista sia per NLT che RAC

Mid-term, la terza via chiede strada. Il noleggio a medio termine diventa terra di conquista sia per NLT che RAC

di Nicola Desiderio
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ROMA - La terra di mezzo del noleggio si chiama mid-term o medio termine, un terreno di caccia sia per le società di noleggio a lungo termine sia per le rent-a-car, che ancora sfugge a definizioni ben precise e, soprattutto, a quantificazioni statistiche che diano l’esatta dimensione del fenomeno. Ci ha provato per la prima volta la rivista “Fleet Magazine” che ha interpellato le singole aziende, anche se solo quelle del lungo termine.
Hanno concesso questi dati Arval, ALD Automotive, Program, Sifà, Leasys e Locauto. Non li hanno rivelati Leaseplan, Athlon Car Lease, Volkswagen Financial Services, Car Server e Alphabet che ha in preparazione un prodotto specifico proprio per il mid-term.

La flotta di chi ha dichiarato i propri numeri vale comunque 464mila unità, oltre la metà delle circa 800mila dichiarate da Aniasa per il Noleggio a Lungo Termine nel 2017. E di queste 71mila sono definibili come mid-term, dunque oltre il 15% che, se dovesse essere proiettato sul totale flotta previsto per il 2018 di almeno 870mila unità, fissa in 130mila le auto delle società di NLT che vengono impiegate nel medio termine. «Effettivamente siamo rimasti sorpresi – afferma il direttore di Fleet Magazine, Marco Castelli – è molto di più di quello che ci aspettavamo! Come metodologia, abbiamo considerato i noleggi che vanno da 6 a 30 mesi. Non sono numeri complessivi, ma dicono chiaramente che la percezione del mercato sta cambiando ed è alla ricerca di soluzioni sempre più flessibili».

Sul versante dei noleggiatori e breve termine, non esistono numeri altrettanto significativi, ma c’è una conferma: secondo l’amministratore delegato di Hertz Italia, Massimiliano Archiapatti, già il 15-20% dei contratti erogati presso l’utenza business nelle città è classificabile come mid-term. Una terra di mezzo dunque ancora poco mappata, ma che esiste ed è creata dalla riservatezza delle aziende, ma anche dalla distanza che oramai esiste tra i dati immatricolativi e l’effettivo uso dei mezzi.

Esistono auto a noleggio prese dai privati, altre immatricolate a noleggio ma utilizzate come dimostrative, altre ancora targate da società di noleggio a lungo termine e poi affittate a rent-a-car che restituiscono il favore fornendo alle società di NLT le cosiddetta “prelease”, ovvero auto provvisorie date agli utilizzatori in attesa di consegnare la vettura definitiva.

La sensazione però è che il mid-term sia in costante crescita, e lo sia essenzialmente per tre motivi. La prima è la crescita della sharing economy, poi viene l’esperienza sempre più diffusa del noleggio da parte della clientela, sia per ragioni legate al cosiddetto “leisure”, sia come utilizzatore di un’auto aziendale. La spinta più forte però è quella data dal mondo del lavoro, caratterizzato sempre di più da contratti atipici a tempo determinato. Per costoro la classica auto a noleggio a lungo termine per 36-48 mesi rappresenta un periodo troppo lungo e questo sta spingendo verso l’atipicità anche i contratti forniti dalle società di noleggio a lungo termine, che stanno diventando sempre più corti e flessibili nella composizione del pacchetto che comprende servizi e chilometraggio. Ma questa trasformazione dei bisogni della clientela ha modificato anche l’offerta da parte delle aziende di rent-a-car, da sempre rapidissime nell’annusare il vento. Chi vuole un’auto a medio termine rivolgendosi ad una società NLT sa che potrà scegliere con precisione marca, modello e allestimento – sempre che non opti per un’auto in stock – oltre ai servizi che vuole inclusi nel pacchetto. Dovrà poi sottoporre a verifica bancaria il finanziamento e versare un acconto.

Chi invece si rivolge, allo stesso scopo, ad una società di rent-a-car, sa che potrà scegliersi solo la categoria dell’auto e che, dopo pochi mesi, gli verrà sostituita con un’altra, ma ha la massima flessibilità nella durata, non deve neppure fornire le coordinate bancarie e paga attraverso carta di credito. Una formula siffatta si definisce “plurimensile”, ma ci sono già rent-a-car che stanno fornendo prodotti mirati e noleggi a lungo termine veri e propri. Di sicuro, tali commistioni dimostrano che la divisione tra categorie nel noleggio è destinata ad essere superata da una realtà unica che contiene infinite sfumature. Tale fenomeno rientra nella rivoluzione della mobilità che porterà avere operatori e alleanze capaci di offrire dal car o bike sharing fino all’auto per 60 mesi, ma anche alla definizione di formule diverse e più specifiche per quella terra di mezzo che “lungo” e “breve” si stanno già contendendo.
 

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Lunedì 16 Settembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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