Un modello di auto elettrica

“Svolta elettrica” lontana, aziende ancora poco interessate alle auto a zero emissioni

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ROMA - Le aziende italiane non sembrano particolarmente interessate alle macchine a zero emissioni e per il momento la «svolta elettrica» appare lontana. A rivelarlo è una ricerca effettuata dall’Osservatorio Top Thousand, che riunisce alcuni fra i più importanti operatori del settore flotte. Nella nota di commento al rapporto viene chiarito: «Le soluzioni di mobilità elettrica scontano oggi ancora significativi limiti nella percezione delle aziende, che le reputano meno flessibili ed efficaci rispetto a quelle tradizionali».

Una spinta alla diffusione delle elettriche tra chi l’ auto deve utilizzarla per lavoro potrebbe arrivare in futuro - si legge - da un’azione combinata fra provvedimenti di limitazione alla circolazione e una stimolata maggiore attenzione all’ambiente, ma dai sondaggi effettuati risulta che in attesa di progressi tecnologici, le EV sono ancora percepite per un utilizzo principalmente urbano. Sono questi i risultati più eclatanti della seconda parte della ricerca «Le flotte aziendali verso una svolta elettrica ancora lontana», che fa seguito a una prima serie di conclusioni presentate lo scorso ottobre. Nell’analisi si sottolinea come l’elettrico oggi in Italia sia un business di nicchia, «in cui le flotte aziendali comunque rivestono un ruolo da protagonista, pur con numeri assoluti ancora marginali». L’elettrico conclude lo studio non convince le aziende perché non piace ai dipendenti: «gli attuali EV - è scritto - non sono ritenuti efficienti per l’utilizzo privato (i fine settimana o i periodi di ferie), vista la carente diffusione della rete di ricarica e la limitata autonomia dei veicoli. D’altro canto, le criticità risiedono anche nella mancata accettazione da parte dei driver stessi di un’ auto elettrica come veicolo in fringe benefit».

L’Osservatorio sulla mobilità aziendale Top Thousand è composto da fleet manager e mobility manager che gestiscono importanti parchi vetture, e per questa ricerca ha preso in considerazione l’esperienza e le convinzioni maturate in un campione di professionisti appartenenti a 60 grandi aziende che, nel complesso, dispongono di una flotta di oltre 52.000 veicoli. il 57% dei Fleet Manager sostiene che le auto elettriche sostituiranno gradualmente le vetture benzina/diesel e persino le ibride, ma l’operazione, è immaginata gradualmente, e richiederà nelle loro convinzioni almeno 10 anni. Il resto del campione ipotizza che in futuro i diversi tipi di alimentazione si divideranno il mercato, con le benzina e le Diesel che comunque saranno in proporzione minore rispetto alle ibride plug-in e alle elettriche pure.

Per il 30% del campione le EV saranno destinate a un ruolo centrale nella mobilità delle grandi aree urbane, mentre per il 25% avranno un ruolo di primo piano «a prescindere», ma solo nel lungo periodo. Il 72% dei gestori di parchi giudica anti-economica l’ipotesi di assegnare veicoli elettrici ai driver. Il 4% li vede esclusivamente come strumento di marketing. Tra chi dubita dell’affermazione delle auto elettriche il 52% ritiene che per vedere loro svolgere un ruolo centrale bisognerà prima attendere che il prodotto si evolva significativamente, il 24% che si sviluppino e standardizzino le infrastrutture e un altro 24% che ci siano normative fiscalmente favorevoli verso la mobilità elettrica.
 

 

 

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Domenica 2 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 14:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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