La Porsche 99X Electric

Porsche, la principessa di Le Mans alla prima stagione in Formula E con la vittoria nel mirino

di Nicola Desiderio
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ROMA - Quando ti chiami Porsche ci può essere un unico obiettivo: vincere. E a questo è chiamata la casa di Zuffenhausen che affronta la sua prima stagione di Formula E, categoria che ha deciso nel 2017di abbracciare abbandonando il WEC con un anno di anticipo sul previsto. Porsche era rientrata nel 2014 nella classe regina LMP1 e aveva ricominciato a dominare già dal 2015 mettendo in fila tre titoli iridati e altrettante vittorie alla 24 Ore di Le Mans portando il monte totale a 19, un record al pari delle 11 affermazioni alla Targa Florio, le 18 edizioni conquistate sia alla 12 Ore di Sebring sia alla 24 Ore di Daytona, per non dimenticare i 25 Gran Premi e i 3 titoli mondiali di Formula 1 (1984, 1985 e 1986) conquistati come motorista della McLaren.

Il team è guidato dal neozelandese Amiel Lindesay, da 7 anni alla Porsche e asceso al ruolo che è stato per anni di Andrea Seidl, passato all’inizio del 2019 in Formula 1 con la McLaren. Il tutto sotto l’occhio attento di Fritz Enzinger, membro del consiglio di amministrazione e responsabile dei progetti sportivi anche per tutto il gruppo Volkswagen. Diversamente da altri grandi costruttori, la casa tedesca non si è avvicinata alle monoposto elettriche con un team satellite come in passato hanno fatto Audi, BMW e anche Mercedes, ma ci ha messo immediatamente la faccia.

A luglio del 2017 infatti ha annunciato di voler lasciare il WEC, nell’aprile del 2018 ha ottenuto l’ammissione ufficiale della FIA per la stagione 6 come 12° team e già in ottobre il nuovo powertrain girava sul banco. In realtà l’ingresso di Porsche in Formula E è parte di un percorso ben preciso nell’elettrificazione, anche per le competizioni, e si avvia già nel 2010, quando la 911 GT3 R Hybrid partecipa alla 24 Ore del Nürburgring, e nel 2012 culmina con l’annuncio del ritorno al campionato mondiale di durata con una vettura ibrida. Nel 2014 la 919 Hybrid scende finalmente in pista e viene presentata la Mission-E, il concept che prefigura la Taycan, esordio di un piano di elettrificazione da 6 miliardi di euro fino al 2022. Non è neppure casuale che la prima elettrica di serie di Porsche debutti praticamente in contemporanea con la prima auto da corsa ad emissioni zero, la 99X Electric.

Così infatti si chiama la monoposto con la quale correranno André Lotterer e Neel Jani. Quest’ultimo è stato coinvolto sin dall’inizio nel lavoro di sviluppo, con oltre 5.000 km percorsi da marzo di quest’anno in poi, dapprima sul circuito di Weissach e poi in quello di Calafat, in Spagna dove si è aggregato anche Brendon Hartley, pilota che era tra i candidati per un volante insieme a Jani, ma che alla fine si è accasato alla Geox Dragon mantenendo però nel WEC il sedile della Toyota TS050 che era stato di Fernando Alonso. Per supportare lo sviluppo durante la stagione sono stati reclutati il 21enne austriaco, Thomas Preining, e la svizzera Simona De Silvestro, prima donna ad essere pilota ufficiale Porsche.

Difficile giudicare a quale livello di competitività si presenterà la 99X Electric ai nastri di partenza. Ai test di Valencia, Jani ha fatto segnare solo il 22° tempo mentre Lotterer non è andato oltre il 19° e, se lo svizzero ha completato 119 giri per un totale di 368 km, il tedesco ha chiuso i test rispettivamente con 154 tornate e 476 km, ma è stato protagonista nella seconda simulazione di gara, dove è stato anche in testa e ha chiuso al secondo posto alle spalle della Nissan di Sebastien Buemi.

Segno che, con ogni probabilità, Lindesay e i suoi non hanno voluto scoprire le carte e, più del responso cronometrico sul giro secco, hanno curato il comportamento della vettura in gara dove, prima della velocità pura, sono importanti l’affidabilità e la gestione dell’energia, un campo dove la Porsche può vantare un’esperienza tecnica e umana di prim’ordine. Difficile anche dire quale siano le caratteristiche salienti della macchina, si sa solo che il motore è sincrono trifase, proprio come quelli della Taycan stradale, e che la Porsche vuole fare quello che ha sempre fatto: vincere.
 

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Giovedì 21 Novembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 23-11-2019 19:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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