La Bentley Continental GT

Bentley Continental GT, la granturismo tutta lusso e sportività

di Nicola Desiderio
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FRANCOFORTE - La Bentley Continental GT diventa ancora sportiva con la terza generazione, sia per lo stile sia per le caratteristiche tecniche ribadendo che, per prendere riferimenti all’interno del gruppo Volkswagen cui la casa di Crewe appartiene, la avvicinano più ad una Porsche che ad un’Audi.

Ispirazione ginevrina. La nuova Continental GT si ispira nello stile al concept EXP 10 Speed 6 presentato al salone di Ginevra del 2015 e presenta una sagoma forse meno solenne, ma nettamente più sportiva. Cambiano i connotati del frontale, con una calandra più larga, prese d’aria più aggressive e doppi fari ripartiti in modo diverso, con quelli principali visivamente molto più preponderanti di prima e quelli più piccoli invece spostati verso l’alto. Forse ancora più marcate le novità per la coda, con le luci singole al posto di quelle doppie e ancora più orizzontali, pur mantenendo il tema grafico dell’ovale, utilizzato anche per i terminali di scarico che ora appaiono sdoppiati al centro. Per ottenere una forma complessa, il cofano posteriore è in materiale plastico rinforzato. Di lato la vettura appare più bassa e slanciata.

Scocca tedesca, motore inglese. La nuova Continental GT è basata pianale modulare MSB del gruppo Volkswagen, lo stesso usato dalla Porsche Panamera. La scocca è un mix di acciai e alluminio super formato, una tecnologia introdotta proprio da Bentley sulla precedente GT e che prevede la sagomatura del pezzo a 500 gradi. Ma mentre per quella era impiegata solo per i parafanghi anteriori, sulla nuova riguarda tutte le parti in lega leggera consentendo di ridurre il peso della scocca di ben 85 kg e di spostare le ruote anteriori di ben 135 mm con un bilanciamento tra i due assali che passa da 55/45 a 53/47, una enormità per il comportamento stradale che si vede anche ad occhio nudo: la nuova Continental GT appare ancora più protesa in avanti, spinta dai suoi grandi parafanghi posteriori e percorsa nella parte bassa da un incavo nella che ha una funzione aerodinamica e parte dallo sfogo dietro al passaruota anteriore recante la scritta 12.

Doppia frizione e tripla camera. Il riferimento è evidentemente al W12 6 litri biturbo che eroga 635 cv e una coppia di 900 Nm tra 1.450 e 4.500 giri/min. È assemblato a mano a Crewe, è collegato alla scocca attraverso supporti di tipo attivo e può funzionare a 6 cilindri inoltre il cambio è a doppia frizione – la stesso 8 rapporti della Porsche Panamera – e la trazione integrale ha il giunto centrale a controllo elettronico invece di quello meccanico. Nuove anche le sospensioni, con molle pneumatiche tricamera e barre antirollio alimentate a 48 Volt, e ancora più potenti i freni: anteriori da 420 mm di diametro con pinze a 10 pistoncini e posteriori da 380 e 4 pistoncini. I consumi e le emissioni sono scesi del 16%, ma le prestazioni sono cresciute: 333 km/h e 0 a 100 km/h in 3,7 s., 8 decimi in meno di prima. Lo sterzo elettromeccanico ha permesso di adottare l’assistenza per il mantenimento della corsia, il traffico in colonna e le manovre di parcheggio. La dotazione di sicurezza prevede anche la frenata autonoma con riconoscimento pedone, la lettura dei segnali e il sistema di visione notturna a raggi infrarossi.

Come un pezzo d’orologeria. Grandi novità anche per l’abitacolo dove il lusso regna ancora sovrano, ma con una nota di sportività e soprattutto di tecnologia in più. La strumentazione è interamente digitale e configurabile, c’è l’head-up display e al centro della plancia c’è lo spettacolare rotating display con tre lati: con uno c’è lo schermo da 12,3 pollici, su un altro tre strumenti analogici (temperatura esterna, bussola e cronometro) e su un altro ancora il magnifico pannello in radica Koa a due colori con profilo cromato appare un tutt’uno. Per farla ci vogliono 9 ore di lavoro 10 metri quadrati di essenza. Si possono avere di 3 tipi diversi. In catalogo ci sono in tutto 4 tipi di radiche, 8 doppie, 15 combinazioni per l’abitacolo e altrettanti tipi di tappetino mentre 17 sono le tinte standard per la carrozzeria più 70 speciali. La selleria prevede 712 cuciture per ogni singolo rombo Esclusiva anche la finitura della console centrale del tipo Côtes de Genève ripresa dagli orologi svizzeri: è in alluminio fresato spesso 0,6 mm e ogni riga è spessa 0,5 mm con una speciale finitura angolare. Ci sono persino inserti in bronzo. Nuovi anche i comandi e la loro consistenza mentre rimangono identiche le bocchette a palla d’occhio con apertura a siringa.

In attesa di V8 e ibrido plug-in. La nuova Bentley Continental GT sarà presentata al Salone di Francoforte con un prezzo che non sarà certo inferiore ai 250 mila euro ora necessari per avvicinarsi alla versione con motore W12. Qualcosa di meno ci vorrà per quelle con motore V8. Arriveranno anche versioni più potenti, quella da corsa per i campionati GT, e l’ibrida plug-in che, con ogni probabilità, dovrebbe prendere il sistema della Porsche Panamera S E-Hybrid, probabilmente ulteriormente potenziato oltre i 680 cv attuali.
 

 

 

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Martedì 7 Agosto 2018 - Ultimo aggiornamento: 08-08-2018 16:20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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